Elena Gentile bacchetta Emiliano e il Ministro Boccia
Gentile: “Autonomia differenziata: sarà la pietra tombale per il futuro del Mezzogiorno. E Michele Emiliano applaude”
Cerignola - martedì 3 dicembre 2019
13.44
Sull'autonomia differenziata interviene l'on. Elena Gentile dichiarando che sarà la pietra tombale per il futuro del Mezzogiorno e, nonostante ciò, il Governatore della Puglia Michele Emiliano applaude.
Nella nota stampa della Gentile si legge:
"In Conferenza Stato Regioni nelle prossime ore sarà portata in approvazione la proposta di legge quadro per l'autonomia differenziata. Se ne fossi componente mi opporrei. E chiederei anzitutto la modifica sostanziale di norme, procedure, algoritmi e quant'altro abbia penalizzato in questi decenni il nostro Mezzogiorno rispetto al resto del Paese.
E chiederei che si definiscano prima, non di là da venire, i criteri oggettivi e le riforme di merito a fondamento della riduzione delle disuguaglianze territoriali e della perequazione obbligatoria fra le Regioni".
Ritornando alla esperienza passata in cui i numero uno del potere regionale del nord facevano il bello ed il cattivo tempo, la Gentile in tono polemico, continua:
"Ho vissuto per troppo tempo, e in prima persona, l'esperienza dell'egoismo e del potere dei numeri delle Regioni del Nord. Quando, in Conferenza Stato Regioni come rappresentante della Puglia, sono stata costretta a inchiodare la riunione fino a notte fonda per affermare con le unghie e con i denti i diritti sacrosanti della mia Regione e dei suoi cittadini. E a volte anche delle altre Regioni del Sud.
Dicono che il presupposto della legge quadro sull'autonomia differenziata sia che la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sarà affidata ad apposita Commissione istituita presso il Ministero dell'Economia e Finanze, la quale dovrà ultimare i lavori entro un anno, pena la ripartizione delle risorse con il criterio farlocco della "spesa storica" che, com'è noto, è il complesso delle risorse finanziarie utilizzate dalla singola regione (al sud nettamente inferiore rispetto al centro/nord).
E cosa succede se nel frattempo questo governo cade, tornano i fautori degli interessi del Nord, e viene meno il principio di solidarietà nazionale? Quale destino e quali risorse, in Puglia e nel Mezzogiorno, per il governo di ambiente, territorio, infrastrutture, trasporti, salute, istruzione, politiche sociali e per il lavoro?"
Immancabile la polemica politica nei confronti della massima rappresentanza della Regione Puglia in Governo, il Ministro Boccia:
"Ma anche ammesso che si sia in grado di definire i livelli essenziali delle prestazioni, non sarà stato comunque rimosso il macigno che ha storicamente affossato il Sud, il criterio dell'età media, estremamente penalizzante per il Mezzogiorno. Ma che a nessuno, a quanto pare, nemmeno a Francesco Boccia, interessa rivedere.
Il processo di integrazione e di perequazione economica e sociale è atteso da troppo tempo per essere piegato ad interessi parziali e contingenti.
È già successo nel 2001, al tempo dell'approvazione della legge di riforma del titolo V della Costituzione.
È stato un disastro. Ora basta. Abbiamo già dato".
Nella nota stampa della Gentile si legge:
"In Conferenza Stato Regioni nelle prossime ore sarà portata in approvazione la proposta di legge quadro per l'autonomia differenziata. Se ne fossi componente mi opporrei. E chiederei anzitutto la modifica sostanziale di norme, procedure, algoritmi e quant'altro abbia penalizzato in questi decenni il nostro Mezzogiorno rispetto al resto del Paese.
E chiederei che si definiscano prima, non di là da venire, i criteri oggettivi e le riforme di merito a fondamento della riduzione delle disuguaglianze territoriali e della perequazione obbligatoria fra le Regioni".
Ritornando alla esperienza passata in cui i numero uno del potere regionale del nord facevano il bello ed il cattivo tempo, la Gentile in tono polemico, continua:
"Ho vissuto per troppo tempo, e in prima persona, l'esperienza dell'egoismo e del potere dei numeri delle Regioni del Nord. Quando, in Conferenza Stato Regioni come rappresentante della Puglia, sono stata costretta a inchiodare la riunione fino a notte fonda per affermare con le unghie e con i denti i diritti sacrosanti della mia Regione e dei suoi cittadini. E a volte anche delle altre Regioni del Sud.
Dicono che il presupposto della legge quadro sull'autonomia differenziata sia che la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sarà affidata ad apposita Commissione istituita presso il Ministero dell'Economia e Finanze, la quale dovrà ultimare i lavori entro un anno, pena la ripartizione delle risorse con il criterio farlocco della "spesa storica" che, com'è noto, è il complesso delle risorse finanziarie utilizzate dalla singola regione (al sud nettamente inferiore rispetto al centro/nord).
E cosa succede se nel frattempo questo governo cade, tornano i fautori degli interessi del Nord, e viene meno il principio di solidarietà nazionale? Quale destino e quali risorse, in Puglia e nel Mezzogiorno, per il governo di ambiente, territorio, infrastrutture, trasporti, salute, istruzione, politiche sociali e per il lavoro?"
Immancabile la polemica politica nei confronti della massima rappresentanza della Regione Puglia in Governo, il Ministro Boccia:
"Ma anche ammesso che si sia in grado di definire i livelli essenziali delle prestazioni, non sarà stato comunque rimosso il macigno che ha storicamente affossato il Sud, il criterio dell'età media, estremamente penalizzante per il Mezzogiorno. Ma che a nessuno, a quanto pare, nemmeno a Francesco Boccia, interessa rivedere.
Il processo di integrazione e di perequazione economica e sociale è atteso da troppo tempo per essere piegato ad interessi parziali e contingenti.
È già successo nel 2001, al tempo dell'approvazione della legge di riforma del titolo V della Costituzione.
È stato un disastro. Ora basta. Abbiamo già dato".