"Eguaglianza legalità e diritti", il convegno organizzato dall'Ass. "G. Panunzio" e il C.P.I.A.
Un convegno ricco di analisi, esperienza, studio, testimonianza e passione. “La mafia teme più la scuola della giustizia”.
Cerignola - martedì 23 maggio 2017
22.45
Questo pomeriggio, presso la Scuola Media "Padre Pio" si è svolto l'incontro "Eguaglianza legalità e diritti" organizzato dall'Associazione "Giovanni Panunzio" con il C.P.I.A. di Foggia. Il moderatore Dimitri Lioi, nonché Presidente della Associazione organizzatrice, nel corso dell'intervento di presentazione dell'incontro ha ricordato una frase di G. Falcone diventata, quindi, il tema portante del dibattito "La mafia teme più la scuola della giustizia".
"La legalità è il principio fondamentale della convivenza civile, non è solo lotta alla criminalità ma anche rispetto delle regole quotidiane , delle norma basilari che regolano la vita sociale. Sia la Scuola che il mondo dell'associazionismo devono ricordare sempre che non si ha bisogno di grandi eroi ma di eroi quotidiani" le parole del Sindaco Avv. Francesco Metta, presente all'incontro, ribadite da Dimitri Lioi nel ricordo, alla presenza dei figli, dell'imprenditore Giovanni Panunzio, ucciso dalla criminalità foggiana. Importante il contributo dato dal Vicequestore aggiunto Dott.ssa Loreta Colasuonno che ha introdotto il concetto di "Zona Grigia", quella del compromesso, dell'omertà, della complicità che nella nostra città è uno dei grandi muri da abbattere "Cerignola non è una città diversa dalle altre, è una città dove la stragrande maggioranza di cittadini è composta da gente perbene ma che, il più delle volte è reticente, omertosa. Occorre creare la cultura della collaborazione, del coinvolgimento per affermare il principio di legalità, altrimenti finiremo con il continuo parlare ma senza agire".
Legalità da affermare nell'agire, nel rispettare, nel farsi coinvolgere uscendo dalla "zona grigia" assume, quindi un comportamento chiaro e preciso, quello della testimonianza, dell'esempio "una miriade di reati si possono racchiudere in un unico reato, la violenza che diventa sopraffazione – spiega Massimo Lucianetti, Procuratore capo della Repubblica di Potenza – come nei Promessi Sposi. La violenza come motore dell'illegalità in una società in cui si fa gran parlare di diritti, legge, legalità ma senza inculcare il Sentimento della legalità, sentimento che deve inculcare la famiglia, la scuola, le agenzie educative. Leggendo un libro di Spadolini, i 112 uomini che fecero l'Italia, posso affermare oggi che occorrerebbe continuare quell'opera aggiungendo Falcone e Borsellino, parlo di uomini che fecero l'Italia perché occorrerebbe inculcare nei ragazzi l'amore per la Patria, che diventa Rispetto, sentimento opposto alla sopraffazione".
Se la violenza genera illegalità e se la l'illegalità è devianza occorre stabilire cosa sia deviante e cosa sia normale. Il Sociologo Marcello Colopi spiega che "in sociologia si studiano usi e costumi della società che si analizza, se in una società è normale non mettere la cintura di sicurezza allora metterla è deviante, se in una società la normalità è essere omertosi allora il collaboratore è deviante, infame. Occorre che la nostra società capisca che la normalità è devianza e la devianza è normalità. Ma soprattutto che la nostra società sappia interiorizzare le norme e abbattere le anomalie sociali dove, ad esempio, non solo non si utilizza la cintura ma si elabora una legge non scritta per giustificarne e attualizzarne il comportamento".
Ricchissimi gli spunti di tutti i relatori che, nel corso del dibattito , hanno dato diversi contributi e affrontato più temi, dal femminicidio al bullismo, dalla violenza domestica alla tratta della prostituzione. Nella parte centrale del convengo alcune alunne del C.P.I.A. hanno testimoniato l'importanza del cammino svolto sul tema legalità e il soprano Ripalta Bufo, accompagnata dalle musiciste Mariagrazia e Monica Bonavita, ha regalato un momento lirico di grande spessore.
Momenti ricchi di interesse, di passione e attenzione da parte di una giovane platea partecipe e motivata.
Un altro momento in cui la Scuola ha dimostrato di essere non solo presente, ma anche protagonista di momenti formativi, di riflessione, studio e motivazione.
"La legalità è il principio fondamentale della convivenza civile, non è solo lotta alla criminalità ma anche rispetto delle regole quotidiane , delle norma basilari che regolano la vita sociale. Sia la Scuola che il mondo dell'associazionismo devono ricordare sempre che non si ha bisogno di grandi eroi ma di eroi quotidiani" le parole del Sindaco Avv. Francesco Metta, presente all'incontro, ribadite da Dimitri Lioi nel ricordo, alla presenza dei figli, dell'imprenditore Giovanni Panunzio, ucciso dalla criminalità foggiana. Importante il contributo dato dal Vicequestore aggiunto Dott.ssa Loreta Colasuonno che ha introdotto il concetto di "Zona Grigia", quella del compromesso, dell'omertà, della complicità che nella nostra città è uno dei grandi muri da abbattere "Cerignola non è una città diversa dalle altre, è una città dove la stragrande maggioranza di cittadini è composta da gente perbene ma che, il più delle volte è reticente, omertosa. Occorre creare la cultura della collaborazione, del coinvolgimento per affermare il principio di legalità, altrimenti finiremo con il continuo parlare ma senza agire".
Legalità da affermare nell'agire, nel rispettare, nel farsi coinvolgere uscendo dalla "zona grigia" assume, quindi un comportamento chiaro e preciso, quello della testimonianza, dell'esempio "una miriade di reati si possono racchiudere in un unico reato, la violenza che diventa sopraffazione – spiega Massimo Lucianetti, Procuratore capo della Repubblica di Potenza – come nei Promessi Sposi. La violenza come motore dell'illegalità in una società in cui si fa gran parlare di diritti, legge, legalità ma senza inculcare il Sentimento della legalità, sentimento che deve inculcare la famiglia, la scuola, le agenzie educative. Leggendo un libro di Spadolini, i 112 uomini che fecero l'Italia, posso affermare oggi che occorrerebbe continuare quell'opera aggiungendo Falcone e Borsellino, parlo di uomini che fecero l'Italia perché occorrerebbe inculcare nei ragazzi l'amore per la Patria, che diventa Rispetto, sentimento opposto alla sopraffazione".
Se la violenza genera illegalità e se la l'illegalità è devianza occorre stabilire cosa sia deviante e cosa sia normale. Il Sociologo Marcello Colopi spiega che "in sociologia si studiano usi e costumi della società che si analizza, se in una società è normale non mettere la cintura di sicurezza allora metterla è deviante, se in una società la normalità è essere omertosi allora il collaboratore è deviante, infame. Occorre che la nostra società capisca che la normalità è devianza e la devianza è normalità. Ma soprattutto che la nostra società sappia interiorizzare le norme e abbattere le anomalie sociali dove, ad esempio, non solo non si utilizza la cintura ma si elabora una legge non scritta per giustificarne e attualizzarne il comportamento".
Ricchissimi gli spunti di tutti i relatori che, nel corso del dibattito , hanno dato diversi contributi e affrontato più temi, dal femminicidio al bullismo, dalla violenza domestica alla tratta della prostituzione. Nella parte centrale del convengo alcune alunne del C.P.I.A. hanno testimoniato l'importanza del cammino svolto sul tema legalità e il soprano Ripalta Bufo, accompagnata dalle musiciste Mariagrazia e Monica Bonavita, ha regalato un momento lirico di grande spessore.
Momenti ricchi di interesse, di passione e attenzione da parte di una giovane platea partecipe e motivata.
Un altro momento in cui la Scuola ha dimostrato di essere non solo presente, ma anche protagonista di momenti formativi, di riflessione, studio e motivazione.