"E invece io", illusioni e delusioni di un giornalista
Presentazione del romanzo di Davide Grittani (lunedì 21 novembre 2016, ore 19) Polo Museale Civico
Cerignola - sabato 19 novembre 2016
Comunicato Stampa
E invece io (Robin Edizioni, Torino 2016; pagg. 200; euro 14,00) romanzo di Davide Grittani (Prezzo di copertina 12,00 euro).
Si tratta di una storia molto articolata ma anche molto suggestiva ambientata quasi per intero a Foggia, la storia di un giornalista disilluso dalle aspettative di cambiamento che avevo riposto nei suoi ideali e soprattutto disulluso dal suo lavoro: dal crinale imboccato dalla professione di chi dovrebbe informare, invece ha rimesso ogni tipo di deontologia e professionalità nelle mani dei social media. E invece io contiene al suo interno l'ironia feroce su due movimenti politici (il PD che diventa Partito dei Demiurghi, e FI che diventa Federazione Illuminata), ma soprattutto contiene la storia personale e molto ben costruita di Alebrto Arioli: protagonista di una emigrazione al contrario, dal Nord al Sud, dalla Lombardia alla Puglia.
Il romanzo verrà presentato dai giornalisti Natale Labia e Gianni Di Bari al Polo Museale Civico di Cerignola lunedì 21 novembre alle ore 19,00, su iniziativa e organizazione dell'associazione culturale Oltre Babele di Cerignola (interverranno nel corso della serata anche Rita Oratore e Rossella Brunio, presidente di Oltre Babele). La presentazione di Cerignola rientra in un programma nazionale di presentazioni, che si terranno da novembre a giugno del prossimo anno. Dopo Cerignola, l'autore presenterà l'opera a Torino (il 24 novembre) e a seguire in diverse altre città italiane. "Ho trascorso parte della mia infanzia a Cerignola - dichiara Davide Grittani - dove i miei mi lasciavano per due mesi l'anno: d'estate. In questa città con la testa a Giuseppe Di Vittorio e le spalle voltate al futuro, senza che me ne accorgessi, sono maturati almeno tre o quattro dei personaggi di E invece io. Mi ricordo in particolare di uno, che imprecava contro gli alberi affinché votassero (anche loro!) per l'allora PCI. Una specie di campagna elettorale somministrata a tutti i vegetali, nessuno sketch si sarebbe avvicinato mai a quella straordinaria spontaneità. Una gag esilarante, che ho mutuato nel romanzo".