Dorella Cianci: la filosofia è nella vita di tutti i giorni

Una giovane laureata in Lettere classiche con specializzazione in Filologia classica ci racconta la sua passione per la Filosofia, una materia che non è affatto avulsa dalla vita di ogni giorno, come molti erroneamente credono, ma che anzi permea profondamente le scelte e le decisioni quotidiane di tutti.

Dorella Cianci è di Cerignola (Fg), ha trenta anni e ed è una giornalista pubblicista culturale. Il suo curriculum in ambito letterario è ricco e variegato: tra i suoi interessi vi è la poesia contemporanea, la letteratura armena e il giornalismo culturale. Pur essendo piuttosto giovane, Dorella ha le idee già chiare e sta seguendo con entusiasmo e determinazione le sue passioni. Il forte interesse per la Filosofia è cresciuto e si è consolidato grazie alla recente collaborazione con il Sole 24 Ore Domenica, il supplemento culturale in cui c'è anche Armando Massarenti, uno dei più grandi filosofi attuali. In questo giornale di spicco della cultura in Italia Dorella si occupa delle pagine "Scienza e filosofia".

Ma questa giovane studiosa non si è fermata al giornalismo, e così da ricercatrice presso la Lumsa di Roma ha tentato anche la strada della scrittura letteraria, pubblicando il suo primo libro. Inoltre, recentemente è diventata direttrice della rivista "Amica Sofia" dell'Università di Perugia, che si occupa della filosofia con i bambini. Abbiamo incontrato Dorella e ne abbiamo ricavato questa vivace intervista.

R: Quale impatto ritieni che la filosofia possa avere sulla vita di tutti i giorni?

D: E' una domanda piuttosto impegnativa. La filosofia è nella vita del medico che deve prendere delle decisioni, è nei pensieri di chi inizia la giornata e si fa due domande sullo scorrere del tempo, è nell'attività del manager che deve decidere come rapportarsi agli altri, è al centro dello stupore infantile e anche nel nostro modo di affrontare alcuni problemi come la felicità, il dialogo con l'altro, l'amore e soprattutto la politica. Oggi la filosofia è in stretto contatto con le neuroscienze, e infatti stiamo imparando a ri-spiegare fenomeni come l'empatia oppure la percezione del tempo. Ci sono orizzonti nuovi che avvicinano la filosofia alla vita di tutti i giorni.

R: La filosofia spiegata ai bambini: come giudichi questa esperienza?

D: Da pochissimi giorni dirigo una rivista, Amica Sofia, e dunque potete immaginare che condivido l'impostazione. Però bisogna stare attenti a non fare confusione. I bambini non sono cavie da esaminare filosoficamente, né sono ascoltatori passivi indottrinati con pillole filosofiche. Il nostro gruppo, nato intorno all'Università di Perugia (grazie al Prof. Livio Rossetti), parla di filosofia con i bambini, i quali riflettono su alcuni temi e si pongono delle domande: questo è il senso del filosofare ad ogni età. Ai bambini, inoltre, non importa fino in fondo se quello è il pensiero di Kant o di Aristotele, ma conta il loro essere al centro e interrogarsi su ciò che li circonda (e questo riguarda anche domande scientifiche).

R: Di cosa parla il tuo ultimo libro da poco pubblicato, "Corpi di parole. Descrizione fisiognomica nella cultura greca" (Ets Edizioni-Pisa)?

D: E' un libro sulle parole che girano intorno al corpo, e su come i Greci siano riusciti a inventare il corpo per creare la loro società basata sulla bellezza e sulla forza. Ma loro non si sono fermati qui. Hanno saputo creare un pensiero e un'arte che è imprescindibile dalla categoria della corporeità. E poi mi sono divertita ad indagare la fisiognomica, che per noi oggi è una pseudoscienza, ma nel mondo antico era medicina e filosofia insieme.

R: La filosofia come mestiere di vivere: potresti spiegarci meglio questo concetto ricorrente nei tuoi articoli?

D: Il concetto si riallaccia a quello di prima e all'idea di vedere la filosofia in ogni piega della vita. Vivere con filosofia oggi è al centro di molti testi anglosassoni, in particolare quello di Evans "Filosofia per la vita". Pensare filosoficamente vuol dire possedere gli "attrezzi" per affrontare in particolare il dolore, e in questo senso consiglio il libro diArmando Massarenti, "Istruzioni per rendersi felici" (Guanda, 2014). Già dal titolo si comprende che la felicità è una lenta costruzione che l'uomo contemporaneo ha disimparato, perché è immerso nella sua vita in corsa. Secondo Pascal tutta l'infelicità degli uomini consiste nel non riuscire a stare soli in una stanza, e questo accade perché stiamo perdendo la capacità riflessiva e quella di analisi.

R: Sei molto giovane, e lavori nella redazione culturale di uno dei più famosi giornali italiani, il Sole 24 Ore. In futuro ti vedi più scrittrice o giornalista?

D: Il Sole 24 Ore Domenica mi ha dato una grandissima opportunità, come ha raccontato lo stesso direttore Roberto Napoletano, nel suo editoriale della domenica. Sono un'appassionata del Domenicale, prima che una collaboratrice. Sono le pagine più importanti della cultura in questo momento in Italia e per questo sono state richieste ed esportate anche negli Stati Uniti, presentate ad Harvard. In futuro mi immagino certamente al Sole 24 Ore, perché è un ambiente intellettuale che amo, però seguo anche la mia strada all'Università, parimenti complessa. Io sono una grecista, ma ora mi sto occupando di aspetti storico-educativi nel mio dottorato in Lumsa, sotto la guida del filosofo Giuseppe Tognon. Come mi immagino in futuro? Felice, o almeno un po' felice.

Complimenti a Dorella, la cultura italiana ha sicuramente bisogno di nuove leve così capaci e meritevoli.

Intervista realizzata da Cristiana Lenoci (www.iocelhofatta.com)