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Doppia preferenza di genere, la Puglia è commissariata

I commenti politici sul commissariamento

Il Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri ha commissariato la Regione Puglia, rea di non essere stata in grado di modificare la propria legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere, si sono scatenati i commenti politici.

«L'intervento urgente del Governo per inserire la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale pugliese si è reso necessario per garantire l'impegno assunto sul rispetto di una norma che in Puglia non era stata prevista - ha sottolineato il ministro Boccia - Non competono al Governo valutazioni di tipo politico, ma la questione della doppia preferenza appartiene a quella categoria di diritti universali nei quali questo governo e questa maggioranza si rispecchiano. Il consiglio regionale della Regione Puglia avrebbe potuto agire nella sua sfera di autonomia ma, in assenza di decisioni, siamo intervenuti per garantire pari condizioni in vista delle elezioni previste per il 20 e 21 settembre. Con questo decreto riteniamo di aver compiuto un passo decisivo e indispensabile per assicurare la pari dignità di accesso alle consultazioni elettorali tra uomini e donne che va sempre garantita. Incrementare la presenza femminile nelle istituzioni non è una battaglia ideologica ma un dovere morale e civile di una democrazia matura che guarda al futuro con serietà e speranza».

«Lo avevamo detto nei giorni scorsi: dopo l'ultima vergognosa pagina scritta dalla maggioranza nel Consiglio regionale pugliese, che ha non voluto e saputo garantire per lunghi 5 anni la presenza delle donne adeguando la legge elettorale pugliese ad una norma dello Stato, non si poteva che arrivare a questo. Un decreto legge con cui il Governo nazionale indicava la soluzione nella nomina di un Commissario - aggiunge il ministro Teresa Bellanova - È esattamente quanto è accaduto poco fa al Consiglio dei Ministri, sanando così una ferita e dando il via libera alla doppia preferenza di genere a partire dalla tornata elettorale di settembre».

«Dopo 5 anni di nulla pneumatico - commentano in una nota il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D'Attis, e il vice commissario, Dario Damiani - dopo esser stato responsabile assieme alla sua maggioranza della mancata approvazione della doppia preferenza in Consiglio regionale, Emiliano ha ancora la faccia tosta di prendere in giro i pugliesi con dichiarazioni scandalose. Siamo senza parole, eppure avrebbe potuto far riconvocare l'assise regionale per mettere un punto alla questione, così come auspicato e chiesto a gran voce da tutto il centrodestra».

Anche il candidati del centridestra, Raffaele Fitto, ha espresso la sua opinione, dichiarando: «Condivido totalmente la posizione di Berlusconi, Salvini e Meloni. Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri è un precedente pericolo che attenta alla democrazia delle Istituzioni elette dai cittadini. A Emiliano, che senza vergogna inspiegabilmente esulta per essere stato commissariato insieme con la sua maggioranza, ricordo che si giunge a questo risultato esclusivamente per colpa sua e del centrosinistra che in più di 5 anni non hanno saputo dare alla Puglia e alle donne pugliesi la doppia preferenza di genere (nonostante fosse il primo punto delprogramma elettorale nel 2015)».

Infine, Antonella Laricchia, candidata presidente per il Movimento 5 Stelle, scrive su Facebook: «Parità Di Genere, ci ha pensato il Governo nazionale, Emiliano e Fitto si vergognino. Emiliano, Fitto e i loro uomini, hanno messo i loro interessi davanti a quelli delle donne pugliesi. Una vergogna che resterà negli annali del Consiglio Regionale della Puglia. Come sempre, negli ultimi anni, è il MoVimento 5 Stelle a fare la differenza. Ora aspettiamo che il decreto legge, appena approvato dal Consiglio dei Ministri, sia convertito al più presto in legge dal Parlamento
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