Cronaca
Donna 37enne di Cerignola condannata a sei anni di reclusione: aggredì un medico del CSM
Il perito nominato dal Giudice l’ha ritenuta capace di intendere e volere al momento dei fatti
Cerignola - lunedì 21 ottobre 2024
13.26
Era il 6 Dicembre 2023: Daniela Maggio, 37enne cerignolana, si reca nei locali del CSM (Centro di Salute mentale) in cui si trova in cura, armata di un coltello, e tenta di colpire lo psichiatra dott. Gianluca Piemontese, in servizio presso la struttura rivolta ai pazienti psichiatrici.
La motivazione addotta dalla donna è che il medico sia responsabile dell'emissione di un provvedimento giudiziario che dispone l'allontanamento della figlia minore.
Il Giudice per l'udienza preliminare di Foggia, Francesca Mannini, ha condannato la donna a sei mesi di reclusione per "tentato omicidio", contestandole anche il reato di stalking nei riguardi di un assistente sociale, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento della sede.
In precedenza il Pubblico Ministero aveva chiesto per l'imputata una condanna ad otto anni e otto mesi di reclusione. La donna, che attualmente si trova in carcere, aveva chiesto di poter essere giudicata con il rito abbreviato, previo espletamento di una perizia psichiatrica.
Ma il dott. Elio Serra, perito nominato dal giudice, ha ritenuto la donna capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
La motivazione addotta dalla donna è che il medico sia responsabile dell'emissione di un provvedimento giudiziario che dispone l'allontanamento della figlia minore.
Il Giudice per l'udienza preliminare di Foggia, Francesca Mannini, ha condannato la donna a sei mesi di reclusione per "tentato omicidio", contestandole anche il reato di stalking nei riguardi di un assistente sociale, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento della sede.
In precedenza il Pubblico Ministero aveva chiesto per l'imputata una condanna ad otto anni e otto mesi di reclusione. La donna, che attualmente si trova in carcere, aveva chiesto di poter essere giudicata con il rito abbreviato, previo espletamento di una perizia psichiatrica.
Ma il dott. Elio Serra, perito nominato dal giudice, ha ritenuto la donna capace di intendere e di volere al momento dei fatti.