Cronaca
Donato Monopoli, slitta la sentenza del tribunale di Foggia
È stata prevista per il 22 luglio la nuova udienza per il conferimento dell’incarico ai periti-medici
Cerignola - giovedì 8 luglio 2021
16.12
È stata spostata al 22 luglio la sentenza del processo che vede imputati i due 28enni foggiani Michele Verderosa e Francesco Stallone accusati di omicidio volontario aggravato per la morte di Donato Monopoli. Il giovane 26enne cerignolano, per difendere un amico, restò coinvolto in una rissa nella discoteca 'Le Stelle' alla periferia di Foggia nell'ottobre del 2018 e in seguito all'accaduto fu ricoverato presso l'Ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo lì, l'8 Maggio 2019, morì dopo sette mesi di coma in seguito alle conseguenze del forte trauma cranico subito. «Pensavamo di poter dire a Donato che qualcosa era successo ma invece...», l'amaro commento dei genitori del ragazzo alla decisione del tribunale.
Il 23 aprile scorso gli imputati avevano ottenuto il rito abbreviato che gli garantisce lo sconto di un terzo della pena, in quanto l'episodio di aggressione che ha portato alla morte di Donato Monopoli è avvenuto prima dell'entrata in vigore della legge che non consente a chi è accusato di reati punibili con l'ergastolo di usufruire dello sconto di pena. I difensori dei due imputati hanno chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. La requisitoria dei Pm fonda sull'omicidio volontario aggravato dai futili motivi, 30 anni di reclusione la richiesta formulata.
«È stata una udienza interlocutoria perché il giudice ha ritenuto di nominare due periti medico legali per poter comunque evidentemente fare una integrazione istruttoria. Non c'è stato nessun conferimento di incarico perché ci sono state delle eccezioni della procura della parte civile in ordine alla nomina e all'individuazione di questi profili, per cui allo stato il giudice si è riservato sulla decisione rinviando la sentenza», ha dichiarato l'avvocato Rosario Marino difensore delle parti civili.
Molto amareggiato anche il penalista cerignolano Franco Metta che con Marino difende la famiglia Monopoli. «Nemmeno oggi è stata la giornata della giustizia per Donato Monopoli - ha dichiarato Metta - inopinatamente è stata disposta una integrazione probatoria che io giudico del tutto superflua e quindi l'udienza è stata rinviata. Non si è nemmeno potuto affidare l'incarico al consulente scelto dal giudice nelle more perché abbiamo scoperto che questo consulente, come uno già incaricato in precedenza, fa parte dello stesso Dipartimento di Medicina Legale di cui è capo il consulente degli imputati. Quindi il giudice si è riservato di ripensare a questa nomina. Io continuo ad avere fiducia nella giustizia ma francamente comincio a fare molta fatica.»
Il 23 aprile scorso gli imputati avevano ottenuto il rito abbreviato che gli garantisce lo sconto di un terzo della pena, in quanto l'episodio di aggressione che ha portato alla morte di Donato Monopoli è avvenuto prima dell'entrata in vigore della legge che non consente a chi è accusato di reati punibili con l'ergastolo di usufruire dello sconto di pena. I difensori dei due imputati hanno chiesto l'assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. La requisitoria dei Pm fonda sull'omicidio volontario aggravato dai futili motivi, 30 anni di reclusione la richiesta formulata.
«È stata una udienza interlocutoria perché il giudice ha ritenuto di nominare due periti medico legali per poter comunque evidentemente fare una integrazione istruttoria. Non c'è stato nessun conferimento di incarico perché ci sono state delle eccezioni della procura della parte civile in ordine alla nomina e all'individuazione di questi profili, per cui allo stato il giudice si è riservato sulla decisione rinviando la sentenza», ha dichiarato l'avvocato Rosario Marino difensore delle parti civili.
Molto amareggiato anche il penalista cerignolano Franco Metta che con Marino difende la famiglia Monopoli. «Nemmeno oggi è stata la giornata della giustizia per Donato Monopoli - ha dichiarato Metta - inopinatamente è stata disposta una integrazione probatoria che io giudico del tutto superflua e quindi l'udienza è stata rinviata. Non si è nemmeno potuto affidare l'incarico al consulente scelto dal giudice nelle more perché abbiamo scoperto che questo consulente, come uno già incaricato in precedenza, fa parte dello stesso Dipartimento di Medicina Legale di cui è capo il consulente degli imputati. Quindi il giudice si è riservato di ripensare a questa nomina. Io continuo ad avere fiducia nella giustizia ma francamente comincio a fare molta fatica.»