Cronaca
Donato Monopoli: slitta al 29 Maggio la sentenza di appello per il giovane di Cerignola deceduto nel 2019
Il verdetto di appello era atteso per il 20 Marzo, la madre chiede aiuto: “Chi ha visto, parli!”
Cerignola - martedì 19 marzo 2024
10.00
A causa dell'astensione delle camere penali, la sentenza di appello per il giovane cerignolano Donato Monopoli, deceduto nel 2019, sette mesi dopo aver subito un'aggressione in una discoteca di Foggia, potrebbe essere rinviata al 29 Maggio.
Il verdetto era atteso per il 20 Marzo, e i genitori di Donato, nel programma Rai "Chi l'ha visto?" hanno nuovamente espresso il loro dolore per la perdita di un figlio avvenuta in maniera assolutamente inaccettabile e assurda.
Il PG di Bari ha chiesto di derubricare il reato di omicidio volontario in preterintenzionale. Ciò comporterebbe una riduzione di pena per entrambi gli imputati, i foggiani Francesco Stallone e Michele Verderosa ( condannati in primo grado con rito abbreviato, rispettivamente a 15 anni e 6 mesi il primo e 11 anni e 4 mesi il secondo).
"Qui a casa abbiamo ancora la sua camera come l'ha lasciata lui, con i suoi vestiti e gli oggetti personali. E' un modo per sentirlo ancora vicino. E' un'attesa snervante, sembra che la giustizia per mio figlio non arrivi mai. Donato merita giustizia una volta per tutte", ha dichiarato il papà.
Ma è la mamma di Donato, tra le lacrime, a lanciare un appello accorato: "Chiunque fosse stato presente quella maledetta sera, in discoteca, e avesse visto qualcosa, per favore parli! Aiutateci! Non si può morire a 26 anni per futili motivi!".
Il verdetto era atteso per il 20 Marzo, e i genitori di Donato, nel programma Rai "Chi l'ha visto?" hanno nuovamente espresso il loro dolore per la perdita di un figlio avvenuta in maniera assolutamente inaccettabile e assurda.
Il PG di Bari ha chiesto di derubricare il reato di omicidio volontario in preterintenzionale. Ciò comporterebbe una riduzione di pena per entrambi gli imputati, i foggiani Francesco Stallone e Michele Verderosa ( condannati in primo grado con rito abbreviato, rispettivamente a 15 anni e 6 mesi il primo e 11 anni e 4 mesi il secondo).
"Qui a casa abbiamo ancora la sua camera come l'ha lasciata lui, con i suoi vestiti e gli oggetti personali. E' un modo per sentirlo ancora vicino. E' un'attesa snervante, sembra che la giustizia per mio figlio non arrivi mai. Donato merita giustizia una volta per tutte", ha dichiarato il papà.
Ma è la mamma di Donato, tra le lacrime, a lanciare un appello accorato: "Chiunque fosse stato presente quella maledetta sera, in discoteca, e avesse visto qualcosa, per favore parli! Aiutateci! Non si può morire a 26 anni per futili motivi!".