Ditommaso (PD): sul ricorso alla TARI servono chiarezza ed atti concreti, non proclami senza conseguenze
Il ricorso al Presidente della Repubblica è stato trasferito al TAR-PUGLIA a seguito dell’opposizione del Comune di Cerignola.
Cerignola - lunedì 17 giugno 2019
16.51 Comunicato Stampa
"La confusione che in questi giorni molti cittadini ci stanno manifestando rispetto alle azioni legali intraprese contro l'aumento TARI, mi obbliga a chiarire in maniera più dettagliata la posizione del Partito Democratico di Cerignola", così la Segretaria del PD di Cerignola Sabina Ditommaso.
"Il ricorso al Presidente della Repubblica, che il PD ha promosso per annullare la Delibera di Consiglio Comunale che a luglio scorso aumentava la TARI, è stato trasferito al TAR-PUGLIA a seguito dell'opposizione del Comune di Cerignola.
La legge, infatti, permetteva al Sindaco Metta di scegliere tra due alternative: o accettare la prosecuzione del procedimento dinanzi al Presidente della Repubblica, oppure chiedere la trasposizione del giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.
Metta ha scelto la seconda strada e nel frattempo ha chiesto a noi contribuenti di pagare una TARI spropositata anche per il 2019", spiega Ditommaso.
"Ci tengo a precisare – continua la segretaria – che non vi è stato alcun rigetto del nostro ricorso per difetto di competenza, come erroneamente riportato da una testata locale notoriamente politicizzata.
L'udienza di discussione non è stata ancora fissata dai Giudici Amministrativi e, appena ne avremo notizia, informeremo tutta la cittadinanza.
Oltre che al TAR, i nostri legali proporranno autonome azioni anche innanzi ai Giudici tributari".
"Autonomamente ed a titolo d'iniziativa personale, i consiglieri Mirra, Moccia, Rendine e Sgarro nei mesi scorsi hanno raccolto dai cittadini le lettere di aumento della TARI, annunciando l'avvio di una azione legale collettiva, la cosiddetta class action. Apprendiamo dal comizio che i quattro Consiglieri Comunali hanno tenuto nella serata di ieri, che nessuna azione in tal senso è stata intrapresa a quasi un anno dal momento della raccolta dei suddetti avvisi di pagamento. Anzi gli stessi comunicano che faranno (forse!) un solo ricorso dinanzi al Giudice Tributario, ricorso già ampiamente promosso dalla segreteria del PD locale e che rappresenta un pezzo della nostra più ampia strategia contro l'aumento della TARI, soprattutto perché i singoli ricorsi alla Commissione Tributaria non determinerebbero l'annullamento della cartella esattoriale, bensì una possibile riduzione in percentuale.
Per questo motivo siamo costretti a sottolineare ancora più chiaramente che non intendiamo assumerci la responsabilità di tali comportamenti e decisioni.
L'aver raccolto migliaia di lettere dai cittadini annunciando azioni legali per poi non farle ci sembra un'offesa all'intelligenza dei cerignolani.
La politica delle promesse non mantenute non appartiene al nuovo corso del Partito Democratico di Cerignola che, proprio per evitare ripercussioni anche economiche su tutti i contribuenti, ha tempestivamente impugnato la Delibera di luglio 2018 e sta procedendo anche all'impugnazione della delibera dell'aprile 2019 con ricorso al Tar.
Non potevamo perdere tempo, dovevamo agire immediatamente per non far scadere i termini d'impugnazione. Rinnoviamo il nostro invito a tutte le forze politiche, i sindacati, le associazioni di categoria e le associazioni culturali ad unirsi a questa battaglia legale" conclude la segretaria.
"Il ricorso al Presidente della Repubblica, che il PD ha promosso per annullare la Delibera di Consiglio Comunale che a luglio scorso aumentava la TARI, è stato trasferito al TAR-PUGLIA a seguito dell'opposizione del Comune di Cerignola.
La legge, infatti, permetteva al Sindaco Metta di scegliere tra due alternative: o accettare la prosecuzione del procedimento dinanzi al Presidente della Repubblica, oppure chiedere la trasposizione del giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.
Metta ha scelto la seconda strada e nel frattempo ha chiesto a noi contribuenti di pagare una TARI spropositata anche per il 2019", spiega Ditommaso.
"Ci tengo a precisare – continua la segretaria – che non vi è stato alcun rigetto del nostro ricorso per difetto di competenza, come erroneamente riportato da una testata locale notoriamente politicizzata.
L'udienza di discussione non è stata ancora fissata dai Giudici Amministrativi e, appena ne avremo notizia, informeremo tutta la cittadinanza.
Oltre che al TAR, i nostri legali proporranno autonome azioni anche innanzi ai Giudici tributari".
"Autonomamente ed a titolo d'iniziativa personale, i consiglieri Mirra, Moccia, Rendine e Sgarro nei mesi scorsi hanno raccolto dai cittadini le lettere di aumento della TARI, annunciando l'avvio di una azione legale collettiva, la cosiddetta class action. Apprendiamo dal comizio che i quattro Consiglieri Comunali hanno tenuto nella serata di ieri, che nessuna azione in tal senso è stata intrapresa a quasi un anno dal momento della raccolta dei suddetti avvisi di pagamento. Anzi gli stessi comunicano che faranno (forse!) un solo ricorso dinanzi al Giudice Tributario, ricorso già ampiamente promosso dalla segreteria del PD locale e che rappresenta un pezzo della nostra più ampia strategia contro l'aumento della TARI, soprattutto perché i singoli ricorsi alla Commissione Tributaria non determinerebbero l'annullamento della cartella esattoriale, bensì una possibile riduzione in percentuale.
Per questo motivo siamo costretti a sottolineare ancora più chiaramente che non intendiamo assumerci la responsabilità di tali comportamenti e decisioni.
L'aver raccolto migliaia di lettere dai cittadini annunciando azioni legali per poi non farle ci sembra un'offesa all'intelligenza dei cerignolani.
La politica delle promesse non mantenute non appartiene al nuovo corso del Partito Democratico di Cerignola che, proprio per evitare ripercussioni anche economiche su tutti i contribuenti, ha tempestivamente impugnato la Delibera di luglio 2018 e sta procedendo anche all'impugnazione della delibera dell'aprile 2019 con ricorso al Tar.
Non potevamo perdere tempo, dovevamo agire immediatamente per non far scadere i termini d'impugnazione. Rinnoviamo il nostro invito a tutte le forze politiche, i sindacati, le associazioni di categoria e le associazioni culturali ad unirsi a questa battaglia legale" conclude la segretaria.