Daspo sanitario, la proposta in Senato: il punto di vista di Nicola Netti, consigliere comunale FDI Cerignola
Il provvedimento prevede per i trasgressori la pena di tre anni senza assistenza sanitaria gratuita
Cerignola - martedì 10 settembre 2024
14.28
Non si placano le polemiche a seguito del grave episodio che ha coinvolto il personale sanitario del Policlinico "Riuniti" di Foggia, aggredito in reparto dopo la morte, avvenuta durante un intervento chirurgico, di una 22enne cerignolana.
C'è chi invoca l'esercito per presidiare gli ospedali, chi invece-come Fratelli d'Italia- ritiene che per fermare l'escalation di violenza che sta coinvolgendo i nosocomi e i Pronto soccorso sia necessaria una proposta di legge che introduca il "daspo sanitario" nei confronti degli aggressori.
Abbiamo raccolto sull'argomento le dichiarazioni di Nicola Netti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia Cerignola.
"Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario è purtroppo atavico, e non di facile soluzione. Il Daspo, così come è stato proposto, potrebbe essere un deterrente, ma difficilmente porterebbe alla soluzione definitiva del problema. Inoltre potrebbero esserci dei profili di incostituzionalità che ne comprometterebbero di fatto la concreta applicazione.
La tutela del diritto alla salute è un diritto fondamentale, pari alla tutela della incolumità degli operatori sanitari. Ed è per questo che il problema va affrontato con coraggio e determinazione da parte delle istituzioni.
A tal proposito, sento di fare mie le parole del Sottosegretario alla salute On. Marcello Gemmato, il quale ha definito inaccettabile dal punto di vista etico e morale, prima ancora che penale, qualsiasi forma di offesa fisica compiuta nei confronti di chi lavora per guarirci.
Prontamente l'On.le La Salandra ha presentato un'interrogazione diretta ai Ministri dell'Interno e della Salute con la richiesta di valutare il grado di copertura del sistema di videosorveglianza degli ospedali della nostra provincia, e delle misure di sicurezza adottate in generale.
Non possiamo ignorare il fatto che, alla base di tali aggressioni, ci sono delle situazioni sociali particolari da tenere in considerazione, al fine di trovare una soluzione ottimale.
D'altra parte credo sia opportuno dare una risposta ferma, immediata e decisa per non farci rassegnare a quel senso di impunità già abbastanza diffuso in Italia, e soprattutto nel Mezzogiorno.
La soluzione non è facile, ma va trovata al più presto".
C'è chi invoca l'esercito per presidiare gli ospedali, chi invece-come Fratelli d'Italia- ritiene che per fermare l'escalation di violenza che sta coinvolgendo i nosocomi e i Pronto soccorso sia necessaria una proposta di legge che introduca il "daspo sanitario" nei confronti degli aggressori.
Abbiamo raccolto sull'argomento le dichiarazioni di Nicola Netti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia Cerignola.
"Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario è purtroppo atavico, e non di facile soluzione. Il Daspo, così come è stato proposto, potrebbe essere un deterrente, ma difficilmente porterebbe alla soluzione definitiva del problema. Inoltre potrebbero esserci dei profili di incostituzionalità che ne comprometterebbero di fatto la concreta applicazione.
La tutela del diritto alla salute è un diritto fondamentale, pari alla tutela della incolumità degli operatori sanitari. Ed è per questo che il problema va affrontato con coraggio e determinazione da parte delle istituzioni.
A tal proposito, sento di fare mie le parole del Sottosegretario alla salute On. Marcello Gemmato, il quale ha definito inaccettabile dal punto di vista etico e morale, prima ancora che penale, qualsiasi forma di offesa fisica compiuta nei confronti di chi lavora per guarirci.
Prontamente l'On.le La Salandra ha presentato un'interrogazione diretta ai Ministri dell'Interno e della Salute con la richiesta di valutare il grado di copertura del sistema di videosorveglianza degli ospedali della nostra provincia, e delle misure di sicurezza adottate in generale.
Non possiamo ignorare il fatto che, alla base di tali aggressioni, ci sono delle situazioni sociali particolari da tenere in considerazione, al fine di trovare una soluzione ottimale.
D'altra parte credo sia opportuno dare una risposta ferma, immediata e decisa per non farci rassegnare a quel senso di impunità già abbastanza diffuso in Italia, e soprattutto nel Mezzogiorno.
La soluzione non è facile, ma va trovata al più presto".