Danilo Quarto: “Auguro il meglio ai tifosi e alla squadra per inizio prossimo campionato”
L’ex Presidente dell’Audace Cerignola rivolge parole di affetto ai cerignolani, ai quali è rimasto molto legato
Cerignola - sabato 27 agosto 2022
10.19
Ci sono legami, basati sulla condivisione e l'empatia, che superano le difficoltà contingenti e sfidano il tempo che passa. Oggi Danilo Quarto, imprenditore ed esperto procuratore, si sta dedicando con entusiasmo e ottimi risultati al calciomercato, ma non ha certo dimenticato il periodo trascorso alla guida dell'Audace Cerignola.
Lo abbiamo raggiunto proprio alla vigilia dell'esordio della squadra ofantina nella serie C.
R: Da Presidente di società ad operatore di calciomercato di alto livello: quali sono le decisioni e le motivazioni che hanno portato a questo cambiamento, pur sempre nel settore calcistico?
DQ: La mia vita è sempre stata nel mondo del calcio, avevo già intrapreso questa professione da procuratore già da ragazzino, nel 2015 ho ottenuto il tesseramento come agente FIFA. Quando ho intrapreso l'altra carriera, che mi ha portato a vincere cinque campionati di fila, per conflitto di interessi ho dovuto lasciare quella di agente procuratore.
Poi subito dopo l'esperienza a Cerignola, quando ho deciso di vendere la squadra, ho avuto molte richieste da parte di società di serie C (anche blasonate), e ho ricevuto proposte di ruoli di consulente di mercato in serie B. Ma a dire il vero non me la sono sentito di legare il mio nome ad un'altra società. Il mio cuore è ancora gialloblù, le mie emozioni e il mio coinvolgimento sono ancora legate all'Audace Cerignola, che in un anno ho portato nel professionismo dopo tanti anni di attesa.
R: Quali sono le competenze che servono per imporsi nel calciomercato, un ambito oggi particolarmente complicato?
DQ: Le competenze sono le stesse di qualsiasi addetto ai lavori nel mondo del calcio. Io sono una persona meticolosa, che vuole vincere sempre, che ci tiene a tenere tutto sotto controllo. Io sono stato un Presidente atipico, anomalo, ho sempre scelto i giocatori per le mie squadre. Oggi scelgo accuratamente le persone con le quali lavorare, le competenze acquisite aiutano in questo ruolo. Anche in questo settore c'è poca professionalità, ci sono persone che si avventurano pensando che "fare calcio" sia facile, ma non è assolutamente così. Non ci si può improvvisare: per quanto mi riguarda, in tutti questi anni i risultati mi hanno sempre dato ragione. Per quanto mi riguarda, io mi prendo cura di un calciatore a 360 gradi, affinchè lui debba pensare solo al rettangolo verde.
R: Ultimamente sei riuscito in una trattativa parecchio difficile, portando un calciatore ex Juventus in serie D, nella squadra del Trapani. Cosa vuoi aggiungere al riguardo?
DQ: La trattativa che riguarda Mokulu è forse uno dei più grossi colpi di mercato a livello dilettantistico di sempre. Un colpo inaspettato anche per la piazza, una grossa piazza come quella di Trapani che quattro anni era in serie B. Si sta creando un progetto importante, questo ragazzo è molto bravo, è un vero professionista che è tornato in Italia pronto a vestire la maglia granata. La trattativa è durata circa un mese, con il direttore sportivo Chiavaro. Avendo già fatto un'operazione tempo fa con Claudio Cellamare, sapevo già gli elementi che facevano parte della rosa, e avevo già capito gli obiettivi del club. Sono convinto che Mokulu al Trapani farà benissimo.
R: Sei rimasto nel cuore dei tifosi cerignolani, che hanno riconosciuto in te grande conoscenza calcistica, carisma e disponibilità verso di loro e la squadra. Cosa diresti ai tifosi dell'Audace Cerignola alla vigilia dell'esordio in serie C?
DQ: I tifosi cerignolani sono rimasti nel cuore, come tutta la città di Cerignola. E' qualcosa di viscerale, l'ho sempre detto che il mio amore per questi colori va oltre ogni cosa (li ho anche tatuati sulla mia pelle). Sarà perché sono stato il primo presidente non cerignolano della storia, il primo che nel primo anno ha portato la squadra in serie C, ma io tiferò sempre per l'Audace Cerignola, e alla squadra auguro il meglio per la nuova sfida in serie C.
R: Nella vita bisogna sempre "mettersi in gioco", e tu lo hai dimostrato. A i tuoi detrattori cosa diresti, invece?
DQ: I detrattori? Non so neanche chi siano, io cammino per strada e noto che le persone mi vogliono bene e mi apprezzano, mi fermano per complimentarsi e fare selfie. Forse qualcuno sulla rete si diverte ogni tanto con i profili fake, ma faccia a faccia non ho trovato nessuno che abbia messo in dubbio il mio operato, la mia professionalità e ciò che di buono ho fatto sino ad ora.
Lo abbiamo raggiunto proprio alla vigilia dell'esordio della squadra ofantina nella serie C.
R: Da Presidente di società ad operatore di calciomercato di alto livello: quali sono le decisioni e le motivazioni che hanno portato a questo cambiamento, pur sempre nel settore calcistico?
DQ: La mia vita è sempre stata nel mondo del calcio, avevo già intrapreso questa professione da procuratore già da ragazzino, nel 2015 ho ottenuto il tesseramento come agente FIFA. Quando ho intrapreso l'altra carriera, che mi ha portato a vincere cinque campionati di fila, per conflitto di interessi ho dovuto lasciare quella di agente procuratore.
Poi subito dopo l'esperienza a Cerignola, quando ho deciso di vendere la squadra, ho avuto molte richieste da parte di società di serie C (anche blasonate), e ho ricevuto proposte di ruoli di consulente di mercato in serie B. Ma a dire il vero non me la sono sentito di legare il mio nome ad un'altra società. Il mio cuore è ancora gialloblù, le mie emozioni e il mio coinvolgimento sono ancora legate all'Audace Cerignola, che in un anno ho portato nel professionismo dopo tanti anni di attesa.
R: Quali sono le competenze che servono per imporsi nel calciomercato, un ambito oggi particolarmente complicato?
DQ: Le competenze sono le stesse di qualsiasi addetto ai lavori nel mondo del calcio. Io sono una persona meticolosa, che vuole vincere sempre, che ci tiene a tenere tutto sotto controllo. Io sono stato un Presidente atipico, anomalo, ho sempre scelto i giocatori per le mie squadre. Oggi scelgo accuratamente le persone con le quali lavorare, le competenze acquisite aiutano in questo ruolo. Anche in questo settore c'è poca professionalità, ci sono persone che si avventurano pensando che "fare calcio" sia facile, ma non è assolutamente così. Non ci si può improvvisare: per quanto mi riguarda, in tutti questi anni i risultati mi hanno sempre dato ragione. Per quanto mi riguarda, io mi prendo cura di un calciatore a 360 gradi, affinchè lui debba pensare solo al rettangolo verde.
R: Ultimamente sei riuscito in una trattativa parecchio difficile, portando un calciatore ex Juventus in serie D, nella squadra del Trapani. Cosa vuoi aggiungere al riguardo?
DQ: La trattativa che riguarda Mokulu è forse uno dei più grossi colpi di mercato a livello dilettantistico di sempre. Un colpo inaspettato anche per la piazza, una grossa piazza come quella di Trapani che quattro anni era in serie B. Si sta creando un progetto importante, questo ragazzo è molto bravo, è un vero professionista che è tornato in Italia pronto a vestire la maglia granata. La trattativa è durata circa un mese, con il direttore sportivo Chiavaro. Avendo già fatto un'operazione tempo fa con Claudio Cellamare, sapevo già gli elementi che facevano parte della rosa, e avevo già capito gli obiettivi del club. Sono convinto che Mokulu al Trapani farà benissimo.
R: Sei rimasto nel cuore dei tifosi cerignolani, che hanno riconosciuto in te grande conoscenza calcistica, carisma e disponibilità verso di loro e la squadra. Cosa diresti ai tifosi dell'Audace Cerignola alla vigilia dell'esordio in serie C?
DQ: I tifosi cerignolani sono rimasti nel cuore, come tutta la città di Cerignola. E' qualcosa di viscerale, l'ho sempre detto che il mio amore per questi colori va oltre ogni cosa (li ho anche tatuati sulla mia pelle). Sarà perché sono stato il primo presidente non cerignolano della storia, il primo che nel primo anno ha portato la squadra in serie C, ma io tiferò sempre per l'Audace Cerignola, e alla squadra auguro il meglio per la nuova sfida in serie C.
R: Nella vita bisogna sempre "mettersi in gioco", e tu lo hai dimostrato. A i tuoi detrattori cosa diresti, invece?
DQ: I detrattori? Non so neanche chi siano, io cammino per strada e noto che le persone mi vogliono bene e mi apprezzano, mi fermano per complimentarsi e fare selfie. Forse qualcuno sulla rete si diverte ogni tanto con i profili fake, ma faccia a faccia non ho trovato nessuno che abbia messo in dubbio il mio operato, la mia professionalità e ciò che di buono ho fatto sino ad ora.