
Vita di città
Dalessandro: "l'unica cosa che cambia a Cerignola è l'assetto della maggioranza"
Il resoconto Pd del Consiglio comunale tenutosi ieri a Palazzo di Città
Cerignola - mercoledì 30 dicembre 2015
17.02 Comunicato Stampa
"Non sono passati neanche sei mesi dalla consultazione elettorale che la stagione del finto civismo è già finita, mostrando il suo vero volto: la coalizione che sostiene Franco Metta, se da un lato scricchiola sotto i colpi (di velluto) del consigliere Pezzano e co., dall'altro si allarga platealmente e pubblicamente ai consiglieri di Forza Italia", ha detto Daniele Dalessandro, consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico.
"Il consiglio di ieri ne è la plastica rappresentazione: Capitanata Democratica, neogruppo di maggioranza nato per fingere di distinguersi dal gruppo del cambiamento, presenta un ordine del giorno con cui chiede la sospensione del servizio mensa concesso in proroga a Ladisa e l'impossibilità di partecipare alla nuova gara alle aziende con centro di cottura sito in zona industriale. Proposte che non potevamo far altro che votare – fa sapere Dalessandro – essendo stati noi stessi a formularle circa un mese e mezzo fa".
"Poi, su pressione di Forza Italia, l'ordine del giorno viene modificato e il punto relativo alla sospensione ritirato. Si arriva al voto con FI, Capitanata Democratica e Cambiamento tutti favorevoli ed, ovviamente, noi contrari ad una versione edulcorata di quanto inizialmente presentato. A quel punto la sospensione del servizio mensa a Ladisa viene proposta dal centrosinistra e respinta dal Consiglio, con i voti contrari di Pezzano e co. che avevano fatto della sospensione il primo punto della loro deliberazione".
"Dopo sei mesi, la coalizione vincitrice delle elezioni politicamente non esiste più. Sono clamorosamente venuti a galla i patti saldati durante la campagna elettorale, che trasformano il cambiamento in una coalizione di destra, quella destra i cui protagonisti sono gli stessi da venticinque anni a questa parte, in piena continuità con la parte peggiore della passata amministrazione. Da Tatarella a Metta, allineati e coperti che sembra quasi le scorse elezioni siano state un'operazione politica per far fuori Antonio Giannatempo. A farne le spese i cittadini di Cerignola, raggirati da Metta con una campagna elettorale all'insegna di una discontinuità mai reale e mai realizzata".
"Sulla mensa poi nessun chiarimento. Restano in piedi – ha concluso il consigliere – tutte le contraddizioni di un bando che non vuole il centro cottura in zona industriale, anche se loro stessi dichiarano che le condizioni ambientali in quell'area sono favorevoli, di proroghe concesse sempre alla stessa ditta, di analisi dell'aria effettuate a km di distanza, di mancate partecipazioni a conferenze di servizi e inutili ricorsi al TAR, di centri cottura che si spostano solo a parole per poi invece raddoppiare. Con una sola certezza: il prossimo bando lo vincerà Ladisa spa".
"Il consiglio di ieri ne è la plastica rappresentazione: Capitanata Democratica, neogruppo di maggioranza nato per fingere di distinguersi dal gruppo del cambiamento, presenta un ordine del giorno con cui chiede la sospensione del servizio mensa concesso in proroga a Ladisa e l'impossibilità di partecipare alla nuova gara alle aziende con centro di cottura sito in zona industriale. Proposte che non potevamo far altro che votare – fa sapere Dalessandro – essendo stati noi stessi a formularle circa un mese e mezzo fa".
"Poi, su pressione di Forza Italia, l'ordine del giorno viene modificato e il punto relativo alla sospensione ritirato. Si arriva al voto con FI, Capitanata Democratica e Cambiamento tutti favorevoli ed, ovviamente, noi contrari ad una versione edulcorata di quanto inizialmente presentato. A quel punto la sospensione del servizio mensa a Ladisa viene proposta dal centrosinistra e respinta dal Consiglio, con i voti contrari di Pezzano e co. che avevano fatto della sospensione il primo punto della loro deliberazione".
"Dopo sei mesi, la coalizione vincitrice delle elezioni politicamente non esiste più. Sono clamorosamente venuti a galla i patti saldati durante la campagna elettorale, che trasformano il cambiamento in una coalizione di destra, quella destra i cui protagonisti sono gli stessi da venticinque anni a questa parte, in piena continuità con la parte peggiore della passata amministrazione. Da Tatarella a Metta, allineati e coperti che sembra quasi le scorse elezioni siano state un'operazione politica per far fuori Antonio Giannatempo. A farne le spese i cittadini di Cerignola, raggirati da Metta con una campagna elettorale all'insegna di una discontinuità mai reale e mai realizzata".
"Sulla mensa poi nessun chiarimento. Restano in piedi – ha concluso il consigliere – tutte le contraddizioni di un bando che non vuole il centro cottura in zona industriale, anche se loro stessi dichiarano che le condizioni ambientali in quell'area sono favorevoli, di proroghe concesse sempre alla stessa ditta, di analisi dell'aria effettuate a km di distanza, di mancate partecipazioni a conferenze di servizi e inutili ricorsi al TAR, di centri cottura che si spostano solo a parole per poi invece raddoppiare. Con una sola certezza: il prossimo bando lo vincerà Ladisa spa".