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Attualità

Dagli Usa arriva anche in Italia la moda dei “bar sobri”: cosa ne pensano a Cerignola

Abbiamo raccolto i pareri di alcuni titolari e avventori di bar della nostra città

I "sober bar" (bar sobri, in cui vengono somministrate solo bevande analcoliche) in America aumentano di anno in anno. E' una tendenza che sta arrivando anche da noi in Italia, anche se con maggiore lentezza. Ultimamente se ne è inaugurato uno a Torino.

Ci sono bar sobri non solo nelle principali metropoli americane (come Los Angeles e New York), ma anche in alcune località dell'Inghilterra e della Francia.

Alcuni imprenditori, consapevoli che "ci si può divertire in modo sano senza ricorrere all'alcol" stanno lanciando nel mercato della grande distribuzione vini, birre, aperitivi e cocktail rigorosamente analcolici.

E' in netta crescita, infatti, il numero di persone che-per motivazioni diverse- preferisce le bevande analcoliche. Ma anche di titolari e gestori che non se la sentono di contribuire alla diffusione dell'alcol che notoriamente fa male alla salute.

I sober bar stanno completamente stravolgendo anche la vita notturna delle principali città. Una cosa è certa: senza il consumo di alcol vi è un netto crollo numerico di risse ed episodi violenti.

A tal proposito abbiamo chiesto un parere ad alcuni titolari e gestori di bar e locali pubblici di Cerignola, per capire cosa ne pensano di questa nuova tendenza.

"A mio avviso manca proprio la cultura del buon bere, e molti non conoscono i danni provocati da un eccesso di alcol. Noi prepariamo pochissimi e semplici cocktail alcolici, non vendiamo neanche la Red Bull, una bevanda ricca di caffeina, e quindi non tanto salutare. Sento dire invece che alcuni servono alcolici ai minorenni, e questa non è una bella cosa. Non sarebbe male, invece, proporre estratti di frutta e bevande più sane e genuine, riducendo così al minimo i cocktail, che siano però di qualità". E' questo il punto di vista di Andrea Ladogana, uno dei titolari di "Gorizia", un bar storico di Cerignola.

Altro parere sull'argomento è quello di Gianni Reitani, che da anni gestisce in città un'attività di bar tabacchi. "La tipologia del mio bar non porta ad un consumo di alcolici elevati, siamo un Bar tabacchi. Abbiamo questa attività da tre generazioni, e sarà strano ma il cliente medio che frequenta abitualmente il nostro bar non consuma alcol, come accadeva invece negli anni passati. Credo con certezza che il problema del consumo eccessivo di alcolici riguardi le nuove generazioni, che frequentano bar e locali in orari serali e notturni. L'idea dei Bar Sobri potrebbe essere una buona idea in teoria, ma poi è sempre il mercato che decide".

"Noi siamo già abbastanza limitati nel servire alcolici. Tanto è vero che, per nostra scelta, non facciamo cocktail nel nostro bar/locale, ma serviamo soltanto amari e qualche tipo di liquore, condivido in pieno l'idea di un bar in cui non si serva alcun tipo di bevanda alcolica".
A dichiararlo è Nicola Preziosa, titolare dell'omonimo bar e del ristorante "Il Gatto Nero".

Fa ben sperare per il futuro il commento di Antonella Argentino, una delle titolari del Bowling "Strike" di Cerignola, che a Giugno scorso ha tagliato il traguardo dei 30 anni di attività.

"Sinceramente anche noi stiamo notando una tendenza in tal senso. Per tutto l' inverno scorso, ogni giovedi' sera, abbiamo organizzato una serata intitolata "Cosmic Bowling" con dj e musica disco.

All' inizio c'era un po' di timore perche' sappiamo tutti che musica alta, discoteca, giovani = alcool e di conseguenza aumenta la possibilità che si capitino delle risse. E invece no!!!! Con molto stupore abbiamo venduto fiumi e fiumi di acqua, acqua tonica e coca cola per i piu' trasgressivi. E sapete perche'??? Perche' i nostri giovani tengono alla forma fisica, vanno in palestra, e sono molto informati anche per quanto riguarda alimentazione e stile di vita. Pochissimi cocktails, anche poca pizza, ma tante insalatone e bresaola in quantita'. E a noi piace cosi'"

Cosa ne pensano invece gli avventori, gli abituali frequentatori di bar e locali? C'è chi non perde occasione di rimarcare gli effetti controproducenti del "divieto".

"Se i bar e i locali-come accade in Inghilterra- decidessero tutti di non servire più bevande alcoliche, si acquisterebbero al supermercato o altrove", ha dichiarato Mara, ventiquattro anni.

Le fa eco Giuseppe, suo coetaneo, che invece ha aggiunto: "E' un'ottima idea, certo, ma ci vuole coraggio a metterla in pratica per i titolari dei bar. A Cerignola rischiano di ritrovarselo vuoto".

Purtroppo, nella nostra città come altrove, ci sono bar e locali che continuano a servire impunemente bevande alcoliche ai minorenni. I rischi legati al consumo eccessivo di alcol sono noti a tutti, eppure si fa poco o nulla per prevenirli.

Alla domanda: "Sarebbe la stessa cosa se invece di bere cocktail seduti ad un bar si consumassero bevande analcoliche?", la risposta di alcuni adolescenti cerignolani è stata: "Forse ci sarebbe qualche risata in meno, ma anche qualche rissa in meno. La maggior parte degli episodi accade quando si è bevuto troppo e si perde il controllo".

Basta farsi un giretto per le strade di Cerignola al sabato sera per capire gli effetti devastanti e pericolosi di alcol e sostanze stupefacenti sui più giovani.
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