Presso Biblyos a Cerignola al via una rassegna di presentazioni letterarie
Il primo ospite è Alfonso Santamaria con il suo romanzo sugli effetti positivi del dolore
Cerignola - lunedì 30 maggio 2022
14.40
Alfonso Santamaria con il suo nuovo libro Non ho mai fatto male a nessuno edito da PAV Edizioni è il primo autore della rassegna di eventi letterari organizzata dalla libreria Biblyos – La bottega della Cultura a Cerignola. La serie di appuntamenti è curata dalla titolare della libreria Daniela Tattoli e dal giornalista Giovanni Soldano. La presentazione del libro si è tenuta sabato scorso presso la libreria. Alfonso Santamaria è un sociologo, un educatore professionale socio-pedagogico e l'autore dei romanzi "La luce del mondo" edito da Enter e "Dal dolore alla speranza".
La sua nuova opera, cruda e diretta, racconta le vicende di Alfredo che, mentre si reca in auto ad un colloquio di lavoro, si imbatte in una tempesta ed è costretto a fermarsi in una stazione di servizio. Questo è il punto di partenza di un viaggio nello spazio e nel tempo che farà emergere ombre del suo passato. Il tema centrale di quest'opera è il dolore e la sua funzione di potersi trasformare in strumento per fare del bene.
Alfonso, come è nata l'idea di scrivere questo libro?
"Inizialmente questa storia era un racconto che avevo inviato a una casa editrice per un concorso. Poi mi sono venute altre idee e ho iniziato a pensare di scrivere un libro. Ero molto combattuto perché è partito tutto da un episodio che mi ha segnato. Io sono una persona credente e mi è capitato a volte di chiedere a Dio un segno per capire se dovessi continuare a scrivere o no, una volta durante una confessione il sacerdote senza conoscermi mi ha incoraggiato a coltivare il dono della scrittura e in due mesi ho scritto questo libro."
E il personaggio di Alfredo?
"Alfredo è nato da sé. Ho immaginato questo viaggio che Alfredo fa e ho deciso di metterlo per iscritto. Mentre scrivo a volte mi vengono in mente le immagini e le mani si muovono da sole. Con questo libro voglio mettere in luce temi sociali importanti. Sono dell'idea che dovremmo tutti concentrarci a fare del bene nei nostri limiti, senza avere ansia o paura di fare del male. Siamo umani, tutti sbagliamo."
Il senso di colpa può essere quindi uno stimolo, è questo che muove il personaggio di Alfredo?
"Penso di sì. Chi ha letto il libro in anteprima mi ha detto 'ognuno di noi è Alfredo', perché ognuno di noi ha degli scheletri nell'armadio o dei rimpianti. Il titolo Non ho mai fatto male a nessuno è un paradosso, tutti possiamo dire una frase del genere senza essere consapevoli che potrebbe non essere vero. In un passaggio del libro ho scritto di come dovremmo iniziare a pensare all'immagine che gli altri hanno di noi e cercare di capire come ci guardano gli altri."
Dialogando con i curatori della rassegna e con il pubblico presente Santamaria ha chiarito meglio il tema del dolore trattato nel libro.
"Questo libro non è fatto per dare risposte al lettore - ha rivelato Santamaria. È scritto per lasciare delle domande introspettive che devono scuotere il lettore. Non è stato facile scriverlo perché anch'io sono stato colpito da molte situazioni che ho descritto nel libro. Pur non essendo un libro autobiografico affronta temi delicati e sottovalutati come immigrazione, bullismo e disturbi psicologici. Alcune di queste esperienze mi sono state raccontate, altre le ho vissute in prima persona. Quelle che ho vissuto io le ho vissute da spettatore mentre avrei potuto fare qualcosa di più, per questo ho voluto occuparmi di questi concetti. Ho sempre affermato che dal dolore può solo nascere del bene. Ho incontrato tante persone che hanno sofferto molto e che fanno del bene a tutti quelli che incontrano. Il dolore a volte è necessario per poter comprendere meglio il valore del bene."
La sua nuova opera, cruda e diretta, racconta le vicende di Alfredo che, mentre si reca in auto ad un colloquio di lavoro, si imbatte in una tempesta ed è costretto a fermarsi in una stazione di servizio. Questo è il punto di partenza di un viaggio nello spazio e nel tempo che farà emergere ombre del suo passato. Il tema centrale di quest'opera è il dolore e la sua funzione di potersi trasformare in strumento per fare del bene.
Alfonso, come è nata l'idea di scrivere questo libro?
"Inizialmente questa storia era un racconto che avevo inviato a una casa editrice per un concorso. Poi mi sono venute altre idee e ho iniziato a pensare di scrivere un libro. Ero molto combattuto perché è partito tutto da un episodio che mi ha segnato. Io sono una persona credente e mi è capitato a volte di chiedere a Dio un segno per capire se dovessi continuare a scrivere o no, una volta durante una confessione il sacerdote senza conoscermi mi ha incoraggiato a coltivare il dono della scrittura e in due mesi ho scritto questo libro."
E il personaggio di Alfredo?
"Alfredo è nato da sé. Ho immaginato questo viaggio che Alfredo fa e ho deciso di metterlo per iscritto. Mentre scrivo a volte mi vengono in mente le immagini e le mani si muovono da sole. Con questo libro voglio mettere in luce temi sociali importanti. Sono dell'idea che dovremmo tutti concentrarci a fare del bene nei nostri limiti, senza avere ansia o paura di fare del male. Siamo umani, tutti sbagliamo."
Il senso di colpa può essere quindi uno stimolo, è questo che muove il personaggio di Alfredo?
"Penso di sì. Chi ha letto il libro in anteprima mi ha detto 'ognuno di noi è Alfredo', perché ognuno di noi ha degli scheletri nell'armadio o dei rimpianti. Il titolo Non ho mai fatto male a nessuno è un paradosso, tutti possiamo dire una frase del genere senza essere consapevoli che potrebbe non essere vero. In un passaggio del libro ho scritto di come dovremmo iniziare a pensare all'immagine che gli altri hanno di noi e cercare di capire come ci guardano gli altri."
Dialogando con i curatori della rassegna e con il pubblico presente Santamaria ha chiarito meglio il tema del dolore trattato nel libro.
"Questo libro non è fatto per dare risposte al lettore - ha rivelato Santamaria. È scritto per lasciare delle domande introspettive che devono scuotere il lettore. Non è stato facile scriverlo perché anch'io sono stato colpito da molte situazioni che ho descritto nel libro. Pur non essendo un libro autobiografico affronta temi delicati e sottovalutati come immigrazione, bullismo e disturbi psicologici.