
Territorio
Crisi idrica in tutta la Puglia: agricoltori in allarme dalla Capitanata al Salento
Nella giornata di oggi il Consiglio regionale della Puglia ha tenuto una seduta monotematica
Cerignola - martedì 11 marzo 2025
15.27 Comunicato Stampa
La crisi idrica che attanaglia tutta la Puglia, dalla Capitanata al Salento, è il delicato argomento al centro della seduta monotematica indetta per la giornata di oggi dal Consiglio regionale della Puglia.
La situazione è drammatica, soprattutto per l'agricoltura pugliese. Questo è il comparto che risente maggiormente della ormai cronica assenza di piogge e di un sistema irriguo vetusto, inefficiente, scarsamente dotato di infrastrutture sia per il risparmio che il riuso dell'acqua.
Benedetto Accogli, Presidente CIA Salento e vice-presidente CIA Puglia, ha dichiarato: "Bisogna realizzare i dissalatori e gli impianti per il riutilizzo delle acque reflue. Occorre ridurre drasticamente le perdite delle condotte colabrodo. Senz'acqua non si fa agricoltura. Limitare l'uso dei pozzi sarebbe anche giusto se si potesse attingere da altre fonti. Ma non essendo disponibili altre fonti di approvvigionamento per l'irrigazione, chiudere i pozzi significa non poter fare più agricoltura".
Accogli si sofferma su ciò che le aziende agricole possono fare per limitare i danni di tale situazione. "E' quindi giusto che alle imprese del comparto primario impossibilitate a portare avanti la propria attività siano dati ristori per la mancata produzione dovuta agli enormi e ormai decennali ritardi con cui si sta iniziando ad affrontare la situazione quando è in gran parte tragicamente compromessa".
CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a questo proposito, da anni ha illustrato delle proposte serie e concrete, basate sulla specificità di ogni singolo territorio della Puglia. Il problema si presenta drammatico in ciascuna delle diverse province pugliesi. La diga di Occhito, nel territorio Carlantino-Foggia, l'invaso più grande della Puglia, è attualmente ai suoi minimi storici.
La situazione è drammatica, soprattutto per l'agricoltura pugliese. Questo è il comparto che risente maggiormente della ormai cronica assenza di piogge e di un sistema irriguo vetusto, inefficiente, scarsamente dotato di infrastrutture sia per il risparmio che il riuso dell'acqua.
Benedetto Accogli, Presidente CIA Salento e vice-presidente CIA Puglia, ha dichiarato: "Bisogna realizzare i dissalatori e gli impianti per il riutilizzo delle acque reflue. Occorre ridurre drasticamente le perdite delle condotte colabrodo. Senz'acqua non si fa agricoltura. Limitare l'uso dei pozzi sarebbe anche giusto se si potesse attingere da altre fonti. Ma non essendo disponibili altre fonti di approvvigionamento per l'irrigazione, chiudere i pozzi significa non poter fare più agricoltura".
Accogli si sofferma su ciò che le aziende agricole possono fare per limitare i danni di tale situazione. "E' quindi giusto che alle imprese del comparto primario impossibilitate a portare avanti la propria attività siano dati ristori per la mancata produzione dovuta agli enormi e ormai decennali ritardi con cui si sta iniziando ad affrontare la situazione quando è in gran parte tragicamente compromessa".
CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a questo proposito, da anni ha illustrato delle proposte serie e concrete, basate sulla specificità di ogni singolo territorio della Puglia. Il problema si presenta drammatico in ciascuna delle diverse province pugliesi. La diga di Occhito, nel territorio Carlantino-Foggia, l'invaso più grande della Puglia, è attualmente ai suoi minimi storici.