Cronaca
Criminalità, tre arresti e un ricercato tra Puglia e Basilicata
Sgominata banda che assaliva bancomat anche nel Foggiano
Foggia - mercoledì 2 settembre 2015
17.22
Nuovi sviluppi sull'operazione anticrimine condotta stamattina dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza e dal Commissariato di Melfi. Gli inquirenti hanno spiegato, durante una conferenza stampa, come agivano i malviventi. Utilizzavano il metodo della 'marmotta' – una paletta contenente esplosivo, introdotta in una fessura del bancomat, da far esplodere accendendo una miccia - per far arrivare alle banconote e concludere 'colpi' con grande meticolosità: tre persone sono state arrestate e un'altra è ricercata dalla Squadra Mobile di Potenza con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di porto e detenzione di materiale esplosivo, e di furti pluriaggravati.
Gli indagati sono in totale undici, con quattro arresti disposti nei confronti di due pugliesi, Vincenzo Marchese e Francesco Brattoli, di un lucano, Ivo Lopa, e di una quarta persona per il momento latitante.
Il gruppo, hanno spiegato gli investigatori, agiva con la massima cautela e con grande scrupolo: gli assalti ai bancomat (sette fino a questo momento gli episodi accertati tra le province di Foggia, Potenza e Barletta-Andria-Trani, ma su molti altri casi si sta ancora indagando) avvenivano con macchine rubate. Tutti indossavano passamontagna e tute nere, e in prossimità degli uffici postali e delle banche i cellulari venivano spenti, per accendere i cosiddetti 'citofoni', ovvero telefonini intestati a persone sconosciute, e utilizzati solo in quei frangenti. Per questo motivo, un ruolo chiave è stato giocato dalle intercettazioni ambientali.
Migliaia di euro, una pistola e alcuni arnesi da scasso sono stati ritrovati nelle abitazioni degli indagati e in alcune 'basi' utilizzate dai malviventi, nel corso delle perquisizioni avvenute questa notte in collaborazione tra la Questura di Potenza e il Commissariato di Melfi (Potenza).
Gli indagati sono in totale undici, con quattro arresti disposti nei confronti di due pugliesi, Vincenzo Marchese e Francesco Brattoli, di un lucano, Ivo Lopa, e di una quarta persona per il momento latitante.
Il gruppo, hanno spiegato gli investigatori, agiva con la massima cautela e con grande scrupolo: gli assalti ai bancomat (sette fino a questo momento gli episodi accertati tra le province di Foggia, Potenza e Barletta-Andria-Trani, ma su molti altri casi si sta ancora indagando) avvenivano con macchine rubate. Tutti indossavano passamontagna e tute nere, e in prossimità degli uffici postali e delle banche i cellulari venivano spenti, per accendere i cosiddetti 'citofoni', ovvero telefonini intestati a persone sconosciute, e utilizzati solo in quei frangenti. Per questo motivo, un ruolo chiave è stato giocato dalle intercettazioni ambientali.
Migliaia di euro, una pistola e alcuni arnesi da scasso sono stati ritrovati nelle abitazioni degli indagati e in alcune 'basi' utilizzate dai malviventi, nel corso delle perquisizioni avvenute questa notte in collaborazione tra la Questura di Potenza e il Commissariato di Melfi (Potenza).