Attualità
Covid e Scuola, Lucia Lenoci: «Mancato un vero e proprio confronto con la base della Scuola. L'istituzione scolastica al centro di giochi politici»
«La scuola, ad oggi, si avvicina di più ad un servizio ‘on demand’»
Cerignola - venerdì 13 novembre 2020
15.47
Tra coprifuoco e chiusure, tra polemiche politiche e contagi ogni giorno sempre più in risalita, il mondo della Scuola si trova a dover affrontare una situazione sempre più complicata, dimostrando sempre grande capacità di adattamento ai cambiamenti. Una preziosa testimonianza del periodo particolare che stanno vivendo scuole, personale scolastico e alunni ci viene raccontata dalla dirigente dell'Istituto Comprensivo Di Vittorio-Padre Pio, Lucia Lenoci, che ci ha spiegato in questa intervista come gli istituti sopraccitati affrontano questa delicata fase e il suo parere sugli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il mondo della scuola.
Siamo nel pieno della seconda ondata da COVID-19, non posso non chiederle come Lei, le famiglie, il personale docente e non, gli alunni stanno vivendo questo periodo. Ci sono stati casi positivi tra il personale o gli alunni?
«Per noi dell'Istituto comprensivo Di Vittorio-Padre Pio che comprende, nella sua totalità, 1.100 alunni, non abbiamo avuto problemi o chiusure riguardo al Covid-19. Soltanto un caso positivo, quello riscontrato all'interno del corpo docenti, che però non ha influito sulle attività perché eravamo già in situazione di Didattica Integrata. Per quanto riguarda i nostri istituti, dunque, fortunatamente non abbiamo avuto problemi di questo tipo».
Nella famosa ordinanza di Emiliano, dov'è l'errore? È mancato un confronto vero tra chi decide e chi, quotidianamente, come lei, è sul campo?
«Io credo fortemente che sia mancato un tavolo di concertazione con chi vive quotidianamente l'istituzione scolastica, con chi è a contatto diretto con l'utenza. La scuola, alla luce di quanto emanato dalla Regione, si avvicina di più ad un servizio 'on demand' e non a quel servizio pubblico fondamentale che garantisce il diritto allo studio. Penso che tutti gli Istituti e, quindi non solo quelli da me diretti, stiano facendo i salti mortali e stanno dimostrando una grande capacità di adattamento agli ultimi cambiamenti. Far scegliere il tutto ai genitori non è la risposta giusta».
Da candidata di una lista civica alle scorse regionali, come si pone in merito alla polemica tra il Presidente Emiliano e il Ministro Azzolina?
«Purtroppo la Scuola si è trovata al centro di questi giochi politici, cosa che non dovrebbe assolutamente avvenire. Si tratta di visioni politiche diverse che, però, non fanno altro che recare problemi a tutto il mondo scolastico. La posizione del Ministero, con annesso DPCM, è chiara e precisa, così come è chiara e legittima la volontà di Emiliano di tutelare la salute di tutti a fronte di una rapida salita dei contagi. Bisognerebbe fare un passo indietro rispetto alle diverse idee politiche e agire per il bene comune, così come lo è la scuola».
Qualche mese fa non sentivamo altro che "andrà tutto bene"; oggi, nella popolazione regna stanchezza e rassegnazione. È fiduciosa in merito al vaccino che potrebbe arrivare nei prossimi mesi?
«Io ho molta fiducia nella scienza e nei medici. Spero davvero che con l'arrivo di un vaccino, che sia a gennaio o in primavera, questa situazione di emergenza possa finalmente avere una fine e farci tornare lentamente alla vita di un tempo. Io ci credo, ma c'è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini».
Siamo nel pieno della seconda ondata da COVID-19, non posso non chiederle come Lei, le famiglie, il personale docente e non, gli alunni stanno vivendo questo periodo. Ci sono stati casi positivi tra il personale o gli alunni?
«Per noi dell'Istituto comprensivo Di Vittorio-Padre Pio che comprende, nella sua totalità, 1.100 alunni, non abbiamo avuto problemi o chiusure riguardo al Covid-19. Soltanto un caso positivo, quello riscontrato all'interno del corpo docenti, che però non ha influito sulle attività perché eravamo già in situazione di Didattica Integrata. Per quanto riguarda i nostri istituti, dunque, fortunatamente non abbiamo avuto problemi di questo tipo».
Nella famosa ordinanza di Emiliano, dov'è l'errore? È mancato un confronto vero tra chi decide e chi, quotidianamente, come lei, è sul campo?
«Io credo fortemente che sia mancato un tavolo di concertazione con chi vive quotidianamente l'istituzione scolastica, con chi è a contatto diretto con l'utenza. La scuola, alla luce di quanto emanato dalla Regione, si avvicina di più ad un servizio 'on demand' e non a quel servizio pubblico fondamentale che garantisce il diritto allo studio. Penso che tutti gli Istituti e, quindi non solo quelli da me diretti, stiano facendo i salti mortali e stanno dimostrando una grande capacità di adattamento agli ultimi cambiamenti. Far scegliere il tutto ai genitori non è la risposta giusta».
Da candidata di una lista civica alle scorse regionali, come si pone in merito alla polemica tra il Presidente Emiliano e il Ministro Azzolina?
«Purtroppo la Scuola si è trovata al centro di questi giochi politici, cosa che non dovrebbe assolutamente avvenire. Si tratta di visioni politiche diverse che, però, non fanno altro che recare problemi a tutto il mondo scolastico. La posizione del Ministero, con annesso DPCM, è chiara e precisa, così come è chiara e legittima la volontà di Emiliano di tutelare la salute di tutti a fronte di una rapida salita dei contagi. Bisognerebbe fare un passo indietro rispetto alle diverse idee politiche e agire per il bene comune, così come lo è la scuola».
Qualche mese fa non sentivamo altro che "andrà tutto bene"; oggi, nella popolazione regna stanchezza e rassegnazione. È fiduciosa in merito al vaccino che potrebbe arrivare nei prossimi mesi?
«Io ho molta fiducia nella scienza e nei medici. Spero davvero che con l'arrivo di un vaccino, che sia a gennaio o in primavera, questa situazione di emergenza possa finalmente avere una fine e farci tornare lentamente alla vita di un tempo. Io ci credo, ma c'è bisogno della collaborazione di tutti i cittadini».