Attualità
Covid-19, Cerignola fra i comuni inseriti nell'indagine sierologica
Sono in totale 96 i comuni pugliesi, 14 della provincia di Foggia e, tra questi, Cerignola
Cerignola - martedì 26 maggio 2020
13.17
Sono 96 i comuni pugliesi che parteciperanno all'indagine sierologica per individuare i positivi asintomatici al Covid-19. Dei 96 comuni 27 sono della provincia di Bari, 24 della provincia di Lecce, 7 della provincia BAT, 11 della provincia di Brindisi, 13 della provincia di Taranto, 14 della provincia di Foggia. (Foggia, Cerignola, Lucera, Manfredonia, San Severo, Castelnuovo della Daunia, Orsara di Puglia, Orta Nova, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Serracapriola, Stornara e Troia).
L'iniziativa, partita ieri e voluta dal Governo su suggerimento del comitato tecnico-scientifico, tenterà di stabilire in che misura e in quali fasce di popolazione è circolato il virus. L'indagine sarà condotta su 150mila persone distribuite in 2mila comuni italiani, individuati dall'Istat, per rilevare quali fasce d'età siano state maggiormente colpite dal contagio, con attenzione anche al sesso e alle attività economico-produttive.
Il test è su base volontaria, e il Ministero della Salute spiega così il funzionamento:
«Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell'indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l'analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi. Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce rossa italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico».
«La Regione - si legge ancora nella nota del Ministero della Salute - comunicherà l'esito dell'esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l'interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l'eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d'identificazione anonimo per l'acquisizione dell'esito del test. Il legame di questo numero d'identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell'indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati».
L'iniziativa, partita ieri e voluta dal Governo su suggerimento del comitato tecnico-scientifico, tenterà di stabilire in che misura e in quali fasce di popolazione è circolato il virus. L'indagine sarà condotta su 150mila persone distribuite in 2mila comuni italiani, individuati dall'Istat, per rilevare quali fasce d'età siano state maggiormente colpite dal contagio, con attenzione anche al sesso e alle attività economico-produttive.
Il test è su base volontaria, e il Ministero della Salute spiega così il funzionamento:
«Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell'indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l'analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi. Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce rossa italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico».
«La Regione - si legge ancora nella nota del Ministero della Salute - comunicherà l'esito dell'esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l'interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l'eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell'indagine. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d'identificazione anonimo per l'acquisizione dell'esito del test. Il legame di questo numero d'identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell'indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati».