Territorio
Costo del gasolio agricolo alle stelle, CIA Puglia chiede l’intervento dell’Antitrust
La spesa per il carburante agricolo è triplicata dall’inizio del conflitto russo-ucraino
Cerignola - lunedì 5 settembre 2022
10.25
Pesante il bilancio della crisi che si sta riversando su tutti i settori a partire dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina.
È un effetto domino disastroso che se da un lato colpisce la produzione dall'altro peserà gravemente sui consumi di tutti noi, per arrivare a colpire numerose attività lavorative che non riescono più a far fronte all'aumento dei costi di carburante e di energia.
E la stagione invernale si prospetta già tragica, tanto da far già propendere alcune attività per la mancata apertura. Meglio star chiusi che soccombere a costi insopportabili di gas ed energia elettrica, con evidente ripercussione sui posti di lavoro.
Il concatenamento dei settori colpiti sta realizzando un effetto domino che determina una crisi senza precedenti.
Per il comparto agricolo è la CIA a lanciare l'allarme e a chiedere l'intervento dell'Anitrust, perché c'è un forte sentore di speculazione. E in tempi di crisi gli sciacalli sono sempre in agguato.
La CIA Puglia fa sapere che "Scende il prezzo al barile, non accenna a diminuire quello in distribuzione: il costo del gasolio agricolo per le imprese del comparto, a luglio ha toccato quota 1,50 euro al litro, ad agosto era sceso di pochi centesimi, ma ad oggi continua ad attestarsi attorno a 1,35-1,40 euro al litro, esattamente il doppio di qualche mese fa, addirittura il triplo rispetto all'inizio del conflitto russo-ucraino. Tutto questo nonostante negli ultimi giorni le quotazioni al barile abbiano fatto segnare un calo, seppure lieve".
Gli agricoltori sono in grande difficoltà, tra caro carburante, costi energetici e speculazioni sul prodotto raccolto, tanto per la vendemmia in atto, quanto per la prossima campagna olivicola.
Gli effetti della guerra si riversano su tutti, e non si esauriranno nel breve periodo. La guerra va fermata, e di certo non armando le popolazioni.
È un effetto domino disastroso che se da un lato colpisce la produzione dall'altro peserà gravemente sui consumi di tutti noi, per arrivare a colpire numerose attività lavorative che non riescono più a far fronte all'aumento dei costi di carburante e di energia.
E la stagione invernale si prospetta già tragica, tanto da far già propendere alcune attività per la mancata apertura. Meglio star chiusi che soccombere a costi insopportabili di gas ed energia elettrica, con evidente ripercussione sui posti di lavoro.
Il concatenamento dei settori colpiti sta realizzando un effetto domino che determina una crisi senza precedenti.
Per il comparto agricolo è la CIA a lanciare l'allarme e a chiedere l'intervento dell'Anitrust, perché c'è un forte sentore di speculazione. E in tempi di crisi gli sciacalli sono sempre in agguato.
La CIA Puglia fa sapere che "Scende il prezzo al barile, non accenna a diminuire quello in distribuzione: il costo del gasolio agricolo per le imprese del comparto, a luglio ha toccato quota 1,50 euro al litro, ad agosto era sceso di pochi centesimi, ma ad oggi continua ad attestarsi attorno a 1,35-1,40 euro al litro, esattamente il doppio di qualche mese fa, addirittura il triplo rispetto all'inizio del conflitto russo-ucraino. Tutto questo nonostante negli ultimi giorni le quotazioni al barile abbiano fatto segnare un calo, seppure lieve".
Gli agricoltori sono in grande difficoltà, tra caro carburante, costi energetici e speculazioni sul prodotto raccolto, tanto per la vendemmia in atto, quanto per la prossima campagna olivicola.
Gli effetti della guerra si riversano su tutti, e non si esauriranno nel breve periodo. La guerra va fermata, e di certo non armando le popolazioni.