Territorio
Crisi del prezzo del grano, disertate le borse merci a Bari e Foggia
I costi di produzione salgono e pesano sempre di più sui profitti
Cerignola - martedì 6 settembre 2022
10.16
Continua la crisi del prezzo del grano che ha costretto gli imprenditori a disertare le borse merci a Bari e Foggia. A causa di una congiuntura sfavorevole le aziende sono costrette a vendere il prodotto al di sotto dei costi di produzione. La guerra in Ucraina, la siccità, i prezzi alle stelle di gasolio, concimi e sementi provocano quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. Coldiretti Puglia continua la battaglia per permettere agli agricoltori di non dover subire la beffa di subire ulteriori riduzioni di profitto. Il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni è convinto che la situazione dipenda da fattori esterni al mercato del grano.
"La speculazione in atto a causa del conflitto si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l'oro fino ai prodotti agricoli – denuncia Piccioni – dove le quotazioni dipendono sempre meno dall'andamento reale della domanda e dell'offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati "future" uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori".
La soluzione che propone l'associazione dei produttori è quella di accordi di filiera tra imprese agricole e industriali, fissando gli obiettivi di qualità e quantità per garantire prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione. "Per aumentare la produzione e le rese dei terreni è necessario investire in bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità – aggiunge Coldiretti Puglia – ma serve anche contrastare seriamente l'invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all'abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici."
"La speculazione in atto a causa del conflitto si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l'oro fino ai prodotti agricoli – denuncia Piccioni – dove le quotazioni dipendono sempre meno dall'andamento reale della domanda e dell'offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati "future" uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori".
La soluzione che propone l'associazione dei produttori è quella di accordi di filiera tra imprese agricole e industriali, fissando gli obiettivi di qualità e quantità per garantire prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione. "Per aumentare la produzione e le rese dei terreni è necessario investire in bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità – aggiunge Coldiretti Puglia – ma serve anche contrastare seriamente l'invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all'abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici."