Territorio
Consentita la bruciatura delle stoppie anche nelle zone protette
La Regione Puglia ha esteso la pratica di bruciatura dei residui di potatura e mietitura anche ai terreni ricadenti nella aree di Natura 2000
Cerignola - martedì 16 agosto 2022
11.05
La regione Puglia ha autorizzato la bruciatura delle stoppie anche sui terreni ricadenti nelle aree protette che fanno parte dei siti di Natura 2000. Lo ha annunciato la Coldiretti Puglia in una nota stampa, precisando che la delibera della giunta regionale sarà pubblicata prossimamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia ha dichiarato che la bruciatura dei residui della mietitura e della potatura consente di proteggere i quasi 200mila ettari che sono a rischio di infestazione da parte di erbe, che sono diventate resistenti a qualunque trattamento e di organismi patogeni e fitofagi che danneggiano le coltivazioni.
"La bruciatura delle stoppie non solo non toglie fertilità al terreno, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche ma non compromette nemmeno la presenza di fauna selvatica e risulta indispensabile alla preparazione dei terreni sui quali si ripete la coltivazione dello stesso cereale. Inoltre, è molto valida per l'eliminazione di patogeni ed infestanti per l'agricoltura biologica. Tra l'altro, nelle nostre zone non si possono effettuare arature profonde per la presenza di rocce che rendono impossibile l'interramento di residui colturali e con la bruciatura delle stoppie, le minori lavorazioni avrebbero un impatto positivo sull'ambiente, perché contribuiranno a ridurre di due milioni di chilogrammi l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera", aggiunge il direttore regionale Pietro Piccioni.
"La bruciatura delle stoppie non solo non toglie fertilità al terreno, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche ma non compromette nemmeno la presenza di fauna selvatica e risulta indispensabile alla preparazione dei terreni sui quali si ripete la coltivazione dello stesso cereale. Inoltre, è molto valida per l'eliminazione di patogeni ed infestanti per l'agricoltura biologica. Tra l'altro, nelle nostre zone non si possono effettuare arature profonde per la presenza di rocce che rendono impossibile l'interramento di residui colturali e con la bruciatura delle stoppie, le minori lavorazioni avrebbero un impatto positivo sull'ambiente, perché contribuiranno a ridurre di due milioni di chilogrammi l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera", aggiunge il direttore regionale Pietro Piccioni.