Concorso per Comandante di Polizia Locale: il comunicato di Fratelli d’Italia Cerignola
Il gruppo politico locale evidenzia dubbi, vizi, stranezze e inopportunità del concorso indetto dall’Amministrazione
Cerignola - martedì 16 luglio 2024
13.37 Comunicato Stampa
E' arrivato il tanto atteso Concorso Pubblico per nominare il Comandante di Polizia Locale a Cerignola.
Purtroppo, però, la procedura concorsuale mostra alcune criticità che il gruppo politico FDI Cerignola ci ha tenuto a mettere in evidenza nel seguente comunicato.
"Dopo 3 anni finalmente avevano pensato di fare un concorso per comandante di Polizia locale, ma le procedure e l'esito potrebbero essere costellate di vizi, dubbi, stranezze, inopportunità. E, se non ci fosse l'arroganza a regnare sovrana, il buon senso suggerirebbe di fermare tutto e ripartire stando più attenti. Sennò si continua ad alimentare caos sui concorsi, che sembrano sempre un giochino a "testa" o croce o una partita di scala 40.
La Commissaria nota e dimissionaria: in principio fu individuata una componente di Commissione, già nota per aver fatto un pasticcio al concorso per 7 unità di Polizia locale nel 2018, quando ai candidati fu consegnata una prova diversa da quella sorteggiata e la selezione alla fine fu annullata prudenzialmente. Quest'anno, quando questo è stato ricordato dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Nicola Netti, la commissaria s'è dimessa. E al suo posto è stato nominato un parente di un assessore.
Omonimia tra candidati e commissari: seconda stranezza, esiste una omonimia tra un candidato ed un commissario. Sono la stessa persona? Sono parenti?
Nessuna rotazione: non è stata rispettata alcuna rotazione: anche la presidente di Commissione risulta essere la stessa che qualche mese fa ha guidato la selezione del dirigente dei Servizi legali.
Niente laurea triennale: infine, tra i titoli richiesti si esclude la laurea triennale. Sono ammesse lauree dal vecchio ordinamento (quindi quadriennale), specialistica (3+2) o magistrale, non lasciando spazio alla semplice laurea, che nel nostro ordinamento è quella triennale. Eppure alla ex categoria D, ora funzionario, si può accedere anche con la triennale, ed abbiamo esempi anche nel nostro Comune. Il titolo di studio per accedere alla categoria dirigenziale è invece la laurea magistrale o specialistica.
Insomma, rischi di vizi di forma e di sostanza, nelle migliori delle ipotesi. Aspetti da chiarire e da sanare, se non si vuol rischiare di perdere i successivi ricorsi, con danno all'Ente e alla città".
Purtroppo, però, la procedura concorsuale mostra alcune criticità che il gruppo politico FDI Cerignola ci ha tenuto a mettere in evidenza nel seguente comunicato.
"Dopo 3 anni finalmente avevano pensato di fare un concorso per comandante di Polizia locale, ma le procedure e l'esito potrebbero essere costellate di vizi, dubbi, stranezze, inopportunità. E, se non ci fosse l'arroganza a regnare sovrana, il buon senso suggerirebbe di fermare tutto e ripartire stando più attenti. Sennò si continua ad alimentare caos sui concorsi, che sembrano sempre un giochino a "testa" o croce o una partita di scala 40.
La Commissaria nota e dimissionaria: in principio fu individuata una componente di Commissione, già nota per aver fatto un pasticcio al concorso per 7 unità di Polizia locale nel 2018, quando ai candidati fu consegnata una prova diversa da quella sorteggiata e la selezione alla fine fu annullata prudenzialmente. Quest'anno, quando questo è stato ricordato dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Nicola Netti, la commissaria s'è dimessa. E al suo posto è stato nominato un parente di un assessore.
Omonimia tra candidati e commissari: seconda stranezza, esiste una omonimia tra un candidato ed un commissario. Sono la stessa persona? Sono parenti?
Nessuna rotazione: non è stata rispettata alcuna rotazione: anche la presidente di Commissione risulta essere la stessa che qualche mese fa ha guidato la selezione del dirigente dei Servizi legali.
Niente laurea triennale: infine, tra i titoli richiesti si esclude la laurea triennale. Sono ammesse lauree dal vecchio ordinamento (quindi quadriennale), specialistica (3+2) o magistrale, non lasciando spazio alla semplice laurea, che nel nostro ordinamento è quella triennale. Eppure alla ex categoria D, ora funzionario, si può accedere anche con la triennale, ed abbiamo esempi anche nel nostro Comune. Il titolo di studio per accedere alla categoria dirigenziale è invece la laurea magistrale o specialistica.
Insomma, rischi di vizi di forma e di sostanza, nelle migliori delle ipotesi. Aspetti da chiarire e da sanare, se non si vuol rischiare di perdere i successivi ricorsi, con danno all'Ente e alla città".