Vita di città
Comunicato Stampa su pronta disponibilità ASL Fg e Ospedale “Tatarella” di Cerignola
Il Segretario Generale Dott. Luigi Giorgione ci tiene a sottolineare alcuni aspetti
Cerignola - lunedì 30 maggio 2016
13.14 Comunicato Stampa
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, che giunge a firma del Dott. Giorgione
"La vicenda presenta degli aspetti da chiarire. Ammesso che la notizia del buco sia vera, e su questo aspettiamo di conoscere i dettagli dalla Amministrazione, il primo aspetto è quello del perché l'Amministrazione della ASL ha avuto bisogno di apprendere la notizia dai sindacati autonomi per attivarsi nel merito. Trattandosi di spesa che si è formata presumibilmente negli anni ed alla luce del sole (i turni e le liquidazioni sono atti pubblici ed entrano nei bilanci e nei meccanismi di controllo e nessuno ha rubato o truffato l'Amministrazione) il "buco" sarà stato prima un "forellino", poi un "foro" e via dicendo.
Delle due l'una: o l'Amministrazione era in tutt'altre faccende impegnata per cui, pur con le segnalazioni dei sindacati e degli organi di controllo interni non ha voluto vedere, oppure vedeva e taceva per ragioni che ci piacerebbe conoscere dalla Direzione Generale. Il secondo aspetto è più tecnico: la pronta disponibilità (cosiddetta "reperibilità") è per legge sotto lo stretto controllo della Amministrazione perché per legge deve assegnarla e regolamentarla ogni anno ai vari reparti e servizi con un meccanismo che si chiama " Piano delle urgenze-emergenze" che tiene conto delle dotazioni organiche e della organizzazione del servizio.
Ci piacerebbe sapere se questo Piano è mai stato fatto, anche una sola volta. A noi non risulta mai attuato sin dalla istituzione della ASL FG. Se quindi l'Amministrazione non ha esercitato il dovuto controllo e le dovute prerogative di legge vogliamo processare i dipendenti perché in una situazione di grave carenza comunque, senza truffare nessuno, hanno consentito la sopravvivenza del "Tatarella" di Cerignola? La nostra denuncia verte principalmente su questo ultimo aspetto, per consentire che eventuali controlli delle autorità e degli organi interni tengano conto delle eventuali responsabilità a partire dai vertici, prima ancora che dai dipendenti , come sembrano chiedere i sindacati autonomi. Il rischio adesso è quello che cavalcando la vicenda si arrivi a fare provvedimenti intempestivi che possano compromettere in modo irreversibile le già precarie condizioni del "Tatarella" di Cerignola, operando in modo subdolo quella eutanasia che si era paventata qualche mese fa"
"La vicenda presenta degli aspetti da chiarire. Ammesso che la notizia del buco sia vera, e su questo aspettiamo di conoscere i dettagli dalla Amministrazione, il primo aspetto è quello del perché l'Amministrazione della ASL ha avuto bisogno di apprendere la notizia dai sindacati autonomi per attivarsi nel merito. Trattandosi di spesa che si è formata presumibilmente negli anni ed alla luce del sole (i turni e le liquidazioni sono atti pubblici ed entrano nei bilanci e nei meccanismi di controllo e nessuno ha rubato o truffato l'Amministrazione) il "buco" sarà stato prima un "forellino", poi un "foro" e via dicendo.
Delle due l'una: o l'Amministrazione era in tutt'altre faccende impegnata per cui, pur con le segnalazioni dei sindacati e degli organi di controllo interni non ha voluto vedere, oppure vedeva e taceva per ragioni che ci piacerebbe conoscere dalla Direzione Generale. Il secondo aspetto è più tecnico: la pronta disponibilità (cosiddetta "reperibilità") è per legge sotto lo stretto controllo della Amministrazione perché per legge deve assegnarla e regolamentarla ogni anno ai vari reparti e servizi con un meccanismo che si chiama " Piano delle urgenze-emergenze" che tiene conto delle dotazioni organiche e della organizzazione del servizio.
Ci piacerebbe sapere se questo Piano è mai stato fatto, anche una sola volta. A noi non risulta mai attuato sin dalla istituzione della ASL FG. Se quindi l'Amministrazione non ha esercitato il dovuto controllo e le dovute prerogative di legge vogliamo processare i dipendenti perché in una situazione di grave carenza comunque, senza truffare nessuno, hanno consentito la sopravvivenza del "Tatarella" di Cerignola? La nostra denuncia verte principalmente su questo ultimo aspetto, per consentire che eventuali controlli delle autorità e degli organi interni tengano conto delle eventuali responsabilità a partire dai vertici, prima ancora che dai dipendenti , come sembrano chiedere i sindacati autonomi. Il rischio adesso è quello che cavalcando la vicenda si arrivi a fare provvedimenti intempestivi che possano compromettere in modo irreversibile le già precarie condizioni del "Tatarella" di Cerignola, operando in modo subdolo quella eutanasia che si era paventata qualche mese fa"