Comune di Cerignola, Richiesta di finanziamenti on line per le Scuole Di Vittorio e Paolillo
e probabile messa in vendita di beni comunali in degrado
Cerignola - martedì 17 novembre 2015
21.13
Da due note stampa pubblicate pochi minuti fa sul sito del Comune di Cerignola apprendiamo che:
«Oggi alle ore 14, con l'ormai fatidico "click day" scatta l'operazione per richiedere on line il finanziamento di due maxi progetti: DEMOLIZIONE E RIFACIMENTO DELLA SCUOLA DI VITTORIO E DELLA SCUOLA PAOLILLO.
Progetti importanti. Che se finanziati, non solo ci consentiranno un importante incremento del nostro patrimonio immobiliare in tema di edilizia scolastica, ma in più faranno ricadere sulla economia cittadina il benefico effetto di decine di milioni di euro di lavori nel settore più bisognoso di sostegno. Incrociamo le dita. Intanto, sono state finanziate le indagini di verifica stabilità dei solai degli edifici scolastici. Procederemo al più presto.»
Ed anche che la Giunta comunale ragiona sulla vendita beni immobili di proprietà comunale, ecco il testo integrale della nota:
«Giunta Comunale di venerdì 13 novembre. Abbiamo deciso di mettere in vendita una serie di beni comunali. Abbandonati. Inutilizzati. In degrado. Spesso ricettacolo di ogni sorta di rifiuto. Questo l'elenco: EX CASERMA DEI CARABINIERI in viale Sant' Antonio. SUOLO RETTANGOLARE, appena passato l'ex Commissariato sulla sinistra di chi va verso Bari. SUOLO DI VIA ADAMELLO, completamente in abbandono. SUOLI COMUNALI, sulla sinistra di chi percorra fino in fondo corso Scuola Agraria. SUOLI IN FONDO A VIA PLEBISCITO, dove una volta c'era il mercato agricolo Upupa. SUOLI COMUNALI DI VIA QUASIMODO. C'è n'è un altro su cui abbiamo rinviato ogni decisione per un approfondimento sullo stato giuridico, ed è quello di fianco all'ex Tribunale. Sulla appetibilità di molti di questi beni non ho dubbi. Su altri vedremo. Il ragionamento è semplice. Ora come ora sono improduttivi, fonte di sporcizia, disagio; tenerli così è perfettamente inutile. Vediamo se ci sono interessati ad un investimento, che permetta al Comune di fare cassa. Mi pare una soluzione logica. Forse proprio per questo nessuno ci aveva pensato prima.»