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Comitato Spontaneo: "Gli alunni diversamente abili della provincia di Foggia senza servizi per integrazione scolastica"
“La Provincia di Foggia è l’unica della Regione Puglia a non aver ancora avviato il servizio di assistenza per l’integrazione scolastica degli alunni con handicap o in situazione di svantaggio negli Istituti di scuola secondaria superiore”
Foggia - domenica 13 dicembre 2015
20.39
Pubblichiamo di seguito il comunicato diffuso dal Comitato Spontaneo per l'Assistenza Specialistica a Persone con Disabilità, il comitato spontaneo volontario nato lo scorso 25 novembre.
"Dopo mesi dall'inizio della scuola, la Provincia di Foggia è l'unica della Regione Puglia a non aver ancora avviato il servizio di assistenza specialistica per l'integrazione scolastica degli alunni con handicap fisico o sensoriale o in situazione di svantaggio negli Istituti di scuola secondaria superiore.
Il Ministero dell'Interno, proprio per garantire l'avvio del servizio nel primo trimestre scolastico, ha stanziato, con decreto 19 agosto 2015 (Ministero dell'Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione Centrale della Finanza Locale articolo 8, comma 13-quater, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 188 del 14 agosto 2015, – Suppl. Ordinario n. 49) 123 mila euro da spendere entro il 31/12/2015. Ad oggi, però, nonostante una delibera del Presidente della Provincia, gli alunni disabili della provincia di Foggia non vedono ancora garantito il loro diritto all'integrazione scolastica.
Tale servizio è assicurato dalla presenza di figure professionali specializzate, figure insostituibili ed obbligatorie, all'interno di ogni Istituto di Istruzione di qualsiasi ordine e grado, e coinvolge, a livello provinciale, centinaia di professionisti qualificati, ma soprattutto garantisce agli studenti diversamente abili un diritto contemplato dalla legge, che dovrebbe essere somministrato dall'inizio delle attività scolastiche fino al termine delle stesse, a prescindere dalla Provincia di appartenenza. Moltissime province Italiane riescono ad organizzarsi efficientemente e anche le altre province della Regione sono più avanti rispetto a Foggia.
I disagi per questo tipo di servizio nella nostra provincia non nascono oggi ma sono presenti da anni e vedono un'escalation, sia per quanto riguarda la gestione e l'inizio del servizio, sia per ciò che attiene la tipologia contrattuale e il compenso, sempre più esiguo, riconosciuto agli assistenti specialistici; fino ad arrivare a quella di questi mesi in cui, pur avendo garantiti i fondi dal Ministero, l'ente locale non riesce a tutelare il diritto all'integrazione scolastica agli studenti disabili e, allo stesso tempo, il diritto al lavoro a professionisti del territorio (a differenze delle altre province della Regione Puglia).
Il 25 novembre alcune assistenti specialistiche hanno costituito un Comitato spontaneo volontario denominato "COMITATO SPONTANEO PER L'ASSISTENZA SPECIALISTICA A PERSONE CON DISABILITÀ" che ha proprio lo scopo di ottenere dalle pubbliche autorità, la risoluzione del problema. Il Comitato intende essere portavoce a livello locale, ma anche nazionale, del disagio che vivono i ragazzi disabili e le loro famiglie, nonchè la bistrattata condizione lavorativa che vede protagonisti professionisti qualificati soggetti a disparità e disuguaglianza a seconda della provincia e/o della regione di appartenenza. Al Comitato hanno aderito già numerosi assistenti specialistici, ma anche dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie sensibili alla tematica.
Il Comitato non vuole solo 'smuovere le acque' nella provincia di Foggia ma, attraverso una lettera inviata al Ministero degli Interni, vuole farsi portavoce direttamente alle autorità nazionali per una la proposta di legge di regolamentazione delle figure dell'Assistente per l'autonomia e per la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, perché non sussistano più disparità tra le varie regioni e soprattutto perché si tuteli il diritto all'integrazione scolastica e allo studio dei ragazzi disabili attraverso figure professionali stabili sul territorio."