Territorio
Coldiretti Puglia: al palo istruttorie PSR
Xylella: Ora stretta Regione Puglia per accelerare spesa
Cerignola - mercoledì 12 febbraio 2020
12.50 Comunicato Stampa
"Con l'approvazione del Piano di riparto dei 300 milioni di euro per rigenerare il Salento c'è l'imperativo di fare presto e bene. Tocca alla Regione Puglia fare la propria parte, recuperando tutti i ritardi accumulati in 6 anni", è quanto ribadisce Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce, in occasione del sopralluogo in provincia di Lecce con il nuovo direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, che ha avuto modo di toccare con mano il 'disastro colposo' avvenuto in Salento a causa della Xylella fastidiosa, anche in funzione dell'incontro che si terrà il 18 febbraio prossimo presso la Presidenza della Regione Puglia.
"Approvato Il Piano per la rigenerazione del Salento in Conferenza Stato - Regioni, con maggiori risorse agli olivicoltori grazie agli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del PSR e con il raddoppio dei fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza al Salento, sia sulla pratiche per la calamità naturale che per la 5.2 del PSR ci vorrà la massima semplificazione e una macchina burocratica regionale snella e veloce che consenta agli agricoltori di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale", ha detto il presidente Cantele che plaude "la scelta di affidare la governance della spesa di fondi oculata e pressante a regia Ministeriale".
"Per il contenimento dell'insetto vettore e i monitoraggi, la Regione Puglia deve ora contribuire a trovare le risorse, battendo anche cassa a Bruxelles, considerato che da Brindisi a Santa Maria di Leuca ci sono 100 chilometri di patrimonio olivicolo devastato, dove dal 2015 non vengono effettuati monitoraggi, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha previsto per i territori infetti in modo stabile il venire meno dell'obbligo degli abbattimenti e dei monitoraggi in un'area infetta di quasi 200mila ettari con 21 milioni ulivi", ha spiegato il presidente Cantele.
Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell'olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – ricorda Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il 'disastro colposo' nel Salento.
"Ancora al palo le istruttorie della 4.1C e della 5.2 a cui va data un'accelerata – ha detto il direttore Piccioni - dotando la struttura dell'Assessorato all'Agricoltura di personale che andrà guidato con chiare e tempestive linee d'azione. Le risorse del Piano destinate alla riconversioni colturali devono servire a far scorrere la graduatoria della sottomisura 4.1C del Piano di Sviluppo Rurale, perché ad oggi risultano finanziabili solo 277 imprese agricole, un numero troppo basso che va sostenuto con adeguati fondi a disposizione. Inoltre, gli agricoltori saranno destinatari dei benefici con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e con la sottomisura 5.2 del PSR, mentre sono stati raddoppiati i fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile della Regione Puglia nella gestione della malattia", ha insistito Piccioni.
Al rallentatore istruttorie e pagamenti delle domande del PSR per l'espianto e il reimpianto di ulivi resistenti nell'area infetta da Xylella - denuncia Coldiretti Puglia - per cui sono stati pubblicati decreti di pagamento per soli 3 milioni di euro, contro i 50 milioni di euro a disposizione.
"I ritardi nella gestione del PSR hanno come effetto che i rimpianti stanno procedendo col contagocce. Tempi celeri e determinazione sono i due imperativi assoluti perché anni di errori, incertezze e scaricabarile hanno creato in provincia di Lecce il disastro colposo che è sotto gli occhi di tutti", ha concluso il direttore Piccioni.
L'avanzata della malattia ha lasciato 21 milioni di ulivi secchi dietro di sé, man mano che la Xylella avanzava sul territorio spostandosi verso nord a una velocità di più 2 chilometri al mese con conseguenze economiche, produttive, occupazionali e sociali con un danno stimato di 1,6 miliardi di euro, denuncia Coldiretti Puglia.
Resta la vitale necessità di liberalizzare tutte le pratiche agronomiche, non condizionando i reimpianti alle sole specie olivicole resistenti, per non vanificare progettualità e finanzia
"Approvato Il Piano per la rigenerazione del Salento in Conferenza Stato - Regioni, con maggiori risorse agli olivicoltori grazie agli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del PSR e con il raddoppio dei fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza al Salento, sia sulla pratiche per la calamità naturale che per la 5.2 del PSR ci vorrà la massima semplificazione e una macchina burocratica regionale snella e veloce che consenta agli agricoltori di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale", ha detto il presidente Cantele che plaude "la scelta di affidare la governance della spesa di fondi oculata e pressante a regia Ministeriale".
"Per il contenimento dell'insetto vettore e i monitoraggi, la Regione Puglia deve ora contribuire a trovare le risorse, battendo anche cassa a Bruxelles, considerato che da Brindisi a Santa Maria di Leuca ci sono 100 chilometri di patrimonio olivicolo devastato, dove dal 2015 non vengono effettuati monitoraggi, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha previsto per i territori infetti in modo stabile il venire meno dell'obbligo degli abbattimenti e dei monitoraggi in un'area infetta di quasi 200mila ettari con 21 milioni ulivi", ha spiegato il presidente Cantele.
Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell'olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – ricorda Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il 'disastro colposo' nel Salento.
"Ancora al palo le istruttorie della 4.1C e della 5.2 a cui va data un'accelerata – ha detto il direttore Piccioni - dotando la struttura dell'Assessorato all'Agricoltura di personale che andrà guidato con chiare e tempestive linee d'azione. Le risorse del Piano destinate alla riconversioni colturali devono servire a far scorrere la graduatoria della sottomisura 4.1C del Piano di Sviluppo Rurale, perché ad oggi risultano finanziabili solo 277 imprese agricole, un numero troppo basso che va sostenuto con adeguati fondi a disposizione. Inoltre, gli agricoltori saranno destinatari dei benefici con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e con la sottomisura 5.2 del PSR, mentre sono stati raddoppiati i fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile della Regione Puglia nella gestione della malattia", ha insistito Piccioni.
Al rallentatore istruttorie e pagamenti delle domande del PSR per l'espianto e il reimpianto di ulivi resistenti nell'area infetta da Xylella - denuncia Coldiretti Puglia - per cui sono stati pubblicati decreti di pagamento per soli 3 milioni di euro, contro i 50 milioni di euro a disposizione.
"I ritardi nella gestione del PSR hanno come effetto che i rimpianti stanno procedendo col contagocce. Tempi celeri e determinazione sono i due imperativi assoluti perché anni di errori, incertezze e scaricabarile hanno creato in provincia di Lecce il disastro colposo che è sotto gli occhi di tutti", ha concluso il direttore Piccioni.
L'avanzata della malattia ha lasciato 21 milioni di ulivi secchi dietro di sé, man mano che la Xylella avanzava sul territorio spostandosi verso nord a una velocità di più 2 chilometri al mese con conseguenze economiche, produttive, occupazionali e sociali con un danno stimato di 1,6 miliardi di euro, denuncia Coldiretti Puglia.
Resta la vitale necessità di liberalizzare tutte le pratiche agronomiche, non condizionando i reimpianti alle sole specie olivicole resistenti, per non vanificare progettualità e finanzia