Territorio
Coldiretti Puglia: 232 Comuni su 258 a rischio idreogeologico
I Comuni interessati dovranno attuare interventi nel più breve tempo possibile
Puglia - venerdì 22 aprile 2016
16.45 Comunicato Stampa
La Coldiretti Puglia informa sullo stato idrogeologico dei Comuni della Regione e invita quelli più a rischio ad intervenire subito:
L'andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).
"Condividiamo il pressing della Regione Puglia sui Comuni – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che dovranno in fretta e furia attivare 68 interventi di contrasto al dissesto idrogeologico. La terra frana a causa della mancanza di un'adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio. Fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate fa emergere la necessità di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni. Rivestono rilevanza determinante le azioni di prevenzione del rischio idraulico e di difesa del suolo".
"La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi – denunciaAngelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – dall'altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l'aggravante che l'acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. Proprio per garantire la sicurezza idraulica, la manutenzione del territorio, il deflusso idraulico, la conservazione e la difesa del suolo è stato valorizzato, in quasi tutte le regioni italiane, il ruolo dei consorzi di bonifica, tenuto conto delle loro funzioni istituzionali strettamente collegate alla gestione del suolo e delle acque.
Esistono gli esempi virtuosi dei due consorzi di bonifica del Gargano e della Capitanata non commissariati che, per esempio, hanno attivato interventi urgenti per rimuovere detriti e fango e il riassetto idrogeologico del territorio mediante interventi di "messa in sicurezza", a seguito dell'alluvione a Foggia dell'agosto 2014. Andando oltre i propri limiti di competenza territoriale hanno fornito ai Comuni supporto in termini di attrezzature per il drenaggio degli scantinati di alcune abitazioni e di mezzi per lo 'spalamento' delle strade".
L'andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).
"Condividiamo il pressing della Regione Puglia sui Comuni – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che dovranno in fretta e furia attivare 68 interventi di contrasto al dissesto idrogeologico. La terra frana a causa della mancanza di un'adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio. Fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate fa emergere la necessità di considerare i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni. Rivestono rilevanza determinante le azioni di prevenzione del rischio idraulico e di difesa del suolo".
"La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi – denunciaAngelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – dall'altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l'aggravante che l'acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. Proprio per garantire la sicurezza idraulica, la manutenzione del territorio, il deflusso idraulico, la conservazione e la difesa del suolo è stato valorizzato, in quasi tutte le regioni italiane, il ruolo dei consorzi di bonifica, tenuto conto delle loro funzioni istituzionali strettamente collegate alla gestione del suolo e delle acque.
Esistono gli esempi virtuosi dei due consorzi di bonifica del Gargano e della Capitanata non commissariati che, per esempio, hanno attivato interventi urgenti per rimuovere detriti e fango e il riassetto idrogeologico del territorio mediante interventi di "messa in sicurezza", a seguito dell'alluvione a Foggia dell'agosto 2014. Andando oltre i propri limiti di competenza territoriale hanno fornito ai Comuni supporto in termini di attrezzature per il drenaggio degli scantinati di alcune abitazioni e di mezzi per lo 'spalamento' delle strade".