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Coldiretti: avanti coi controlli del grano estero

Grano: Coldiretti Puglia, al porto di Bari in 9 mesi 1,5 mln ton dall'estero; plauso al CFS puglia avanti i controlli subito etichetta


Coldiretti Puglia in una nota stampa ringrazia per l'attività svolta dal Corpo Forestale dello Stato che ha bloccato in nove mesi circa 1,5 milioni di tonnellate di grano dall'estero che non rispettava gli standard qualitativi e minimi per la salute dei consumatori, asserendo che l'attività di controllo dai prodotti esteri debba crescere ancora per un mercato equilibrato e per la sicurezza degli Italiani:

"Plauso all'attività del Corpo Forestale dello Stato della Puglia per la stretta sui controlli di pane e pasta che ha permesso di scoprire i vorticosi traffici di grano che da Paesi lontani giungono in Puglia per produrre pasta e pane "Made in Italy". Degna di nota l'attenzione sula sicurezza alimentare e la salute dei bambini. Secondo i risultati dell'indagine svolta dai Forestali su delega del Pubblico Ministero della procura di Trani Savasta in più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato è stato rilevato il superamento dei limiti delle micotossine (deossinivalenolo) e di metalli pesanti (piombo e cadmio) e la maggior parte del grano contaminato proveniva dall'estero. Nel solo porto di Bari sono state scaricate in 9 mesi da luglio ad aprile ben 1,5 mila tonnellate di grano duro straniero e contemporaneamente i prezzi del grano pugliese sono crollati del 35 per cento rispetto allo scorso anno, da 36 a 24 euro al quintale, su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio Italia. Come già stiamo facendo con le più grandi industrie del settore siamo pronti a collaborare con tutti coloro che vogliono valorizzare il grano, il territorio e il lavoro della Puglia a sostegno dell'economia locale e della salute dei consumatori". E' il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele,a commentare l'operazione del Corpo Forestale dello Stato della Puglia che ha portato al sequestro di pane, pasta, merendine contaminati e di oltre 10.000 quintali di semola, ricavata nella maggior parte da grano non italiano, utilizzata per la produzione dei prodotti alimentari nei quali sono stati riscontrati i maggiori livelli di contaminanti dannosi alla salute.

Se il grano è contaminato da micotossine, risultano contaminati anche pane e pasta perché sono resistenti alle alte temperature e la stessa EFSA ritiene che l'assunzione alimentare di tali prodotti contaminati per infanti (0-6 mesi) e bambini tra gli 1 ed i 3 anni, ma anche adolescenti e bambini in genere, possa essere motivo di preoccupazione, in quanto sono in una fase iniziale della vita (ed in ragione del peso corporeo relativamente basso).

"Anche oggi a Bari due navi straniere – continua Angelo Corsetti, Direttore Coldiretti Puglia – stanno scaricando 50mila tonnellate di grano. Sono fatti con grano straniero un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane in vendita in Italia, ma i consumatori non lo possono sapere perché non è obbligatorio indicare la provenienza del grano in etichetta. Non solo, nel corso del tempo la forbice si è ulteriormente allargata tra prezzi corrisposti alla produzione e quelli fissati al consumo, tant'è che oggi il differenziale tra grano e pasta è di circa 400%, tra grano e pane intorno al 1.000%".

Per Coldiretti Puglia vanno affrontate una volta per tutte in maniera drastica tre storture fondamentali che condizionano fortemente l'andamento del settore, quali l'assoluta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale, come l'etichettatura di origine obbligatoria e la tracciabilità delle produzioni, le importazioni speculative e il divario dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo. Intanto, nello stesso periodo non sono state mai apportate riduzioni di prezzi al consumo di pane e pasta che pure potevano essere fisiologiche nel periodo nel quale veniva ridotto il costo della materia prima. Per la Coldiretti Puglia risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti.
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