"Ci vuole orecchio": a Cerignola Elio canta Enzo Jannacci
Lo spettacolo è in programma venerdì 9 dicembre, ore 21, al Teatro Mercadante
Cerignola - mercoledì 7 dicembre 2022
Comunicato Stampa
Continua la rassegna autunnale 2022-2023 del Teatro Mercadante di Cerignola. Venerdì 9 dicembre, ore 21, con l'organizzazione di GIDI – International Music and Arts, va in scena lo spettacolo "Ci vuole orecchio", in cui Elio canta e recita Enzo Jannacci.
Regia di Giorgio Gallione, con gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone.
Con la partecipazione di Aldo Mantovani come light designer, Lorenza Gioberti per le scenografie, Elisabetta Menziani per i costumi.
Uno spettacolo un po' circo un po' teatro canzone, dove una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell'amato Jannacci. Nume tutelare e padre putativo di quella parte della storica canzone d'autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario, e che considera il Comico, anche in musica, non come un ingrediente ciecamente spensierato ma piuttosto un potente strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo.
Sovversione del senso comune, mondo alla rovescia, ludica aggressione alla noia e ai linguaggi standardizzati che, contemporaneamente, non teme di creare disagio o generare dubbi.
Così, nel panorama infinito delle figure che abitano l'universo Jannacci trovano posto anche personaggi dolenti, clown tristi e inadeguati che spesso inciampano nella vita.
Il nostro spettacolo sarà perciò un viaggio in questo pantheon teatralissimo, dove per vivere "ci vuole orecchio" e dove, da saltimbanchi si vive e si muore.
Regia di Giorgio Gallione, con gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone.
Con la partecipazione di Aldo Mantovani come light designer, Lorenza Gioberti per le scenografie, Elisabetta Menziani per i costumi.
Uno spettacolo un po' circo un po' teatro canzone, dove una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di surfare sul repertorio dell'amato Jannacci. Nume tutelare e padre putativo di quella parte della storica canzone d'autore che mai si è vergognata delle gioie della lingua e del pensiero o dello sberleffo libertario, e che considera il Comico, anche in musica, non come un ingrediente ciecamente spensierato ma piuttosto un potente strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo.
Sovversione del senso comune, mondo alla rovescia, ludica aggressione alla noia e ai linguaggi standardizzati che, contemporaneamente, non teme di creare disagio o generare dubbi.
Così, nel panorama infinito delle figure che abitano l'universo Jannacci trovano posto anche personaggi dolenti, clown tristi e inadeguati che spesso inciampano nella vita.
Il nostro spettacolo sarà perciò un viaggio in questo pantheon teatralissimo, dove per vivere "ci vuole orecchio" e dove, da saltimbanchi si vive e si muore.