Territorio
Chiude la vendemmia con -20% sulla produzione
Coldiretti Puglia: Vendemmia 2019, clima anomalo causa taglio della produzione del 20% rispetto allo scorso anno. Addio ad una bottiglia di vino su cinque
Cerignola - sabato 9 novembre 2019
17.11 Comunicato Stampa
Con l'arrivo del maltempo si conclude la vendemmia 2019 in Puglia che per effetto del clima anomalo registra un taglio della produzione del 20% in media rispetto allo scorso anno, che significa addio ad una bottiglia di vino Made in Italy su cinque. E' quanto emerge dal bilancio della Coldiretti Puglia presentato per la Giornata del Ringraziamento festeggiata a partire dal week end di San Martino dell'11 novembre e promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sulla nuova annata nel corso della Giornata Nazionale del Ringraziamento domani 10 novembre ad Altamura, a cui parteciperà il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, accompagnato dal presidente regionale Savino Muraglia.
In Puglia la vendemmia è partita ufficialmente il 20 agosto, in ritardo di 10 giorni rispetto all'anno scorso, e dopo 3 mesi di febbrile attività il bilancio – commenta Coldiretti Puglia – è assolutamente positivo.
"A dispetto del clima impazzito dei mesi scorsi, la produzione è risultata nella norma, con qualità straordinarie e una vendemmia che ha prodotto circa 10 milioni di ettolitri di vino. Nutriamo forti aspettative, considerato che l'export è cresciuto in valore di un ulteriore 6,7% nel 2018, con un aumento del 5% per i vini Doc, per le IGP del 4% e del 6% per gli spumanti", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La mappa provincia per provincia conferma l'annata vendemmiale positiva, con una produzione in calo tra il 15% e il 20 percento rispetto al 2018 in Valle d'Itria per l'andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, in provincia di Foggia in linea con le medie storiche, in Salento nell'area del Negroamaro con un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, fino al lieve calo nelle province di Bari e BAT che non ha superato il 5%.
"Nelle vigne c'è stato grande ottimismo. Dopo una primavera più fredda del consueto, che ha influenzato germogliamento e fioritura, maggio e giugno con piovosità sopra la media, il maestrale e la tramontana perduranti da più di 30 giorni hanno garantito una vendemmia di straordinaria qualità, ma con punte di calo del raccolto tra il 15 e il 20 per cento in Salento, mentre a Bari e Foggia le quantità sono assolutamente coerenti con la media storica", spiega il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Puglia.
Il Primitivo – aggiunge Coldiretti Puglia – si conferma al secondo posto della top ten di gradimento degli italiani con una crescita del 21% dei consumi, seguito al quarto posto dal Negroamaro (+15%).
La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.
Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno, riferisce Coldiretti Puglia, subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC, riverisce Coldiretti Puglia che segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico, rimarca Coldiretti Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.
In Puglia la vendemmia è partita ufficialmente il 20 agosto, in ritardo di 10 giorni rispetto all'anno scorso, e dopo 3 mesi di febbrile attività il bilancio – commenta Coldiretti Puglia – è assolutamente positivo.
"A dispetto del clima impazzito dei mesi scorsi, la produzione è risultata nella norma, con qualità straordinarie e una vendemmia che ha prodotto circa 10 milioni di ettolitri di vino. Nutriamo forti aspettative, considerato che l'export è cresciuto in valore di un ulteriore 6,7% nel 2018, con un aumento del 5% per i vini Doc, per le IGP del 4% e del 6% per gli spumanti", commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La mappa provincia per provincia conferma l'annata vendemmiale positiva, con una produzione in calo tra il 15% e il 20 percento rispetto al 2018 in Valle d'Itria per l'andamento climatico anomalo, stima Coldiretti Puglia, in provincia di Foggia in linea con le medie storiche, in Salento nell'area del Negroamaro con un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, fino al lieve calo nelle province di Bari e BAT che non ha superato il 5%.
"Nelle vigne c'è stato grande ottimismo. Dopo una primavera più fredda del consueto, che ha influenzato germogliamento e fioritura, maggio e giugno con piovosità sopra la media, il maestrale e la tramontana perduranti da più di 30 giorni hanno garantito una vendemmia di straordinaria qualità, ma con punte di calo del raccolto tra il 15 e il 20 per cento in Salento, mentre a Bari e Foggia le quantità sono assolutamente coerenti con la media storica", spiega il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Puglia.
Il Primitivo – aggiunge Coldiretti Puglia – si conferma al secondo posto della top ten di gradimento degli italiani con una crescita del 21% dei consumi, seguito al quarto posto dal Negroamaro (+15%).
La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione.
Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno, riferisce Coldiretti Puglia, subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC, riverisce Coldiretti Puglia che segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico, rimarca Coldiretti Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.