Chiude la stagione del Roma, il bilancio della direttrice Simona Sala
L'imprenditrice foggiana dirige il teatro cerignolano da quasi trent'anni
Cerignola - mercoledì 11 maggio 2022
20.43
Simona Sala, originaria di Foggia, è la direttrice forte e intraprendente del Roma Teatro Cinema E… che ormai da anni con i suoi spettacoli regala emozioni al pubblico di Cerignola. Il lavoro e l'impegno impiegati per gestire un posto come il Roma Teatro sono lampanti. Come suggerisce il nome, il teatro non è solo il luogo dove si respira la magia del teatro dal vivo ma anche quello che ospita tante attività culturali collaterali. A conclusione della stagione teatrale di quest'anno Simona Sala traccia un bilancio della sua gestione del teatro non senza lanciare uno sguardo alle nuove sfide che la attendono.
Simona, quando ha iniziato a gestire il teatro?
"Ho cominciato il 22 dicembre del 1994 quasi per caso assieme a mio marito Francesco, avevo ventun anni ed ero ancora una studentessa. Abbiamo iniziato a gestire la sala lavorando per diciotto ore al giorno. Il lavoro era sempre più impegnativo, anche perché il periodo storico non favoriva le attività teatrali e cinematografiche. Negli anni '80 c'è stata una forte crisi delle sale cinematografiche dovuta all'avvento delle videocassette. Una crisi che sembra ripetersi anche oggi per via delle piattaforme digitali. Quando siamo arrivati qui, Giuseppe Cicolella, il gestore di allora, volle tenere attivi questi locali compiendo grandi sforzi economici."
Come è nata l'idea di ristrutturare il teatro e qual è stata la risposta della città?
"È stata quasi una follia. Nel 2018 ho partecipato ad un bando regionale che ho vinto. Il bando era indirizzato al miglioramento degli attrattori culturali. I lavori sono stati finanziati in parte anche da noi con un esborso economico non indifferente, alla fine abbiamo sforato il budget previsto di più del doppio. Mi aspettavo di più dai cerignolani. Purtroppo, la risposta non è stata proporzionale agli sforzi sostenuti, soprattutto nei confronti della altre attività che svolgiamo. Quest'anno su mia iniziativa è partito il laboratorio CinemArt , un progetto curato dal Multisala Corso, assieme ai corsi di recitazione che si tengono in teatro con cadenza settimanale già da qualche anno."
Lei non è originaria di Cerignola, che messaggio si sente di mandare al pubblico cerignolano?
"Io mi sento cerignolana da tanto tempo. Passo più ore qui a Cerignola che a Foggia, la città in cui vivo. I miei figli sono cresciuti ai botteghini a latte e cultura e ne sono felice. La cosa sconfortante è che non c'è un riciclo di spettatori. Voglio dire al pubblico giovane di usufruire negli anni scolastici delle opportunità culturali che la propria città offre e di perseguire i propri sogni facendo esperienza fuori città per poi tornare ad arricchire la propria terra. Agli adulti dico di sostenere le attività locali per non impoverire la città. Più loro ci sostengono e più noi imprenditori potremo offrire. Nel mio caso potrei fare più spettacoli di spessore. Quest'anno la stagione teatrale si è potuta svolgere grazie all'intervento di uno sponsor privato. Vorrei invitare tutti ad una riflessione: immaginate come sarebbe stata quest'anno la stagione teatrale a Cerignola senza il Roma Teatro."
Simona, quando ha iniziato a gestire il teatro?
"Ho cominciato il 22 dicembre del 1994 quasi per caso assieme a mio marito Francesco, avevo ventun anni ed ero ancora una studentessa. Abbiamo iniziato a gestire la sala lavorando per diciotto ore al giorno. Il lavoro era sempre più impegnativo, anche perché il periodo storico non favoriva le attività teatrali e cinematografiche. Negli anni '80 c'è stata una forte crisi delle sale cinematografiche dovuta all'avvento delle videocassette. Una crisi che sembra ripetersi anche oggi per via delle piattaforme digitali. Quando siamo arrivati qui, Giuseppe Cicolella, il gestore di allora, volle tenere attivi questi locali compiendo grandi sforzi economici."
Come è nata l'idea di ristrutturare il teatro e qual è stata la risposta della città?
"È stata quasi una follia. Nel 2018 ho partecipato ad un bando regionale che ho vinto. Il bando era indirizzato al miglioramento degli attrattori culturali. I lavori sono stati finanziati in parte anche da noi con un esborso economico non indifferente, alla fine abbiamo sforato il budget previsto di più del doppio. Mi aspettavo di più dai cerignolani. Purtroppo, la risposta non è stata proporzionale agli sforzi sostenuti, soprattutto nei confronti della altre attività che svolgiamo. Quest'anno su mia iniziativa è partito il laboratorio CinemArt , un progetto curato dal Multisala Corso, assieme ai corsi di recitazione che si tengono in teatro con cadenza settimanale già da qualche anno."
Lei non è originaria di Cerignola, che messaggio si sente di mandare al pubblico cerignolano?
"Io mi sento cerignolana da tanto tempo. Passo più ore qui a Cerignola che a Foggia, la città in cui vivo. I miei figli sono cresciuti ai botteghini a latte e cultura e ne sono felice. La cosa sconfortante è che non c'è un riciclo di spettatori. Voglio dire al pubblico giovane di usufruire negli anni scolastici delle opportunità culturali che la propria città offre e di perseguire i propri sogni facendo esperienza fuori città per poi tornare ad arricchire la propria terra. Agli adulti dico di sostenere le attività locali per non impoverire la città. Più loro ci sostengono e più noi imprenditori potremo offrire. Nel mio caso potrei fare più spettacoli di spessore. Quest'anno la stagione teatrale si è potuta svolgere grazie all'intervento di uno sponsor privato. Vorrei invitare tutti ad una riflessione: immaginate come sarebbe stata quest'anno la stagione teatrale a Cerignola senza il Roma Teatro."