Vita di città
Chiesa del Purgatorio di Cerignola in restauro: storia e caratteristiche dell’antico edificio di culto
Attualmente la Chiesa, che risale al XVI° secolo, è in fase di ristrutturazione
Cerignola - sabato 4 febbraio 2023
13.50
Il fascino della Chiesa del Purgatorio di Cerignola è indiscutibile: è quello che accomuna tutti gli edifici di culto che racchiudono al loro interno la storia e le tradizioni religiose, e che sono quelle di un'intera città. In questo periodo l'antica chiesa, situata nel centro storico di Cerignola, è sottoposta ad interventi di restauro e ristrutturazione che riguardano la navata centrale e i sotterranei situati all'ingresso. La Chiesa del Purgatorio, che all'interno presenta affreschi che richiamano proprio la scena dei condannati a questo girone dantesco, è un gioiello architettonico che combina stile neoclassico e barocco.
Furono i Gesuiti, che abitavano nel Collegio adiacente alla Chiesa, a volere fortemente la costruzione di tale edificio religioso, e per costruirlo si avvalsero del sostegno della moglie del Conte Carlo Caracciolo, Anna De Mendoza. La costruzione della Chiesa cominciò nel 1578.
Originariamente posta a poca distanza dalle mura che circondavano il centro storico, la Chiesa del Purgatorio si è poi ritrovata ad occupare una posizione ottima man mano che la città si è sviluppata. L'edificio comprendeva all'inizio il Palazzo del Gesù, che oltre ad essere il Collegio dei Gesuiti funzionava anche come ricovero per i poveri e i senza tetto.
I primi interventi strutturali sulla Chiesa risalgono alla seconda metà del XVIII° secolo, quando l'edificio fu modificato sia in larghezza che in lunghezza. Fu quindi aggiunta una piccola navata laterale e sulla facciata esterna fu posizionato un timpano decorato con immagini floreali (visibile ancora oggi). Sul frontone del portale invece furono inseriti elementi epigrafici e scultorei che si riferiscono all'Arciconfraternita della Morte ed Orazione.
Per quanto concerne l'interno della Chiesa, oltre alla navata centrale, vi sono quattro campate con rispettivi altari dedicati a Sant'Espedito, Sant'Isidoro, Gesù Morto, la Madonna Addolorata ed il Sacro Cuore di Gesù.
La navata laterale è suddivisa in tre cappelle, in cui sorgono tre altari rispettivamente dedicati alla Madonna di Lourdes, a San Michele e a San Francesco da Paola. L'altare maggiore del XVII° secolo, intarsiato con marmi, madreperla e pietre dure, è considerato uno dei più preziosi della Puglia.
Particolarmente suggestive sono le statue lignee conservate all'interno della Chiesa: risalenti al XVIII° secolo, raffigurano la Madonna Addolorata e Gesù Morto. Queste vengono portate in processione durante la Settimana Santa.
All'ingresso della Chiesa, opportunamente chiusi da una vetrata, ci sono i cunicoli sotterranei, che anticamente rappresentavano una via di fuga in caso di assedio al borgo. Si tratta- come sostengono gli studiosi e i cittadini che vi hanno avuto accesso- di vere e proprie strade lastricate, fornite di archi di sostegno e con più uscite su luoghi più lontani dalla città, come Borgo Tressanti.
A breve, quando i lavori saranno ultimati, questo antico gioiello sarà restituito alla cittadinanza. Intanto, credo sia utile rispolverarne la storia, anche perché intorno alla Chiesa del Purgatorio gravitano leggende antiche che parlano di anime dei morti che risuscitano in processione durante la notte del 1° Novembre, o di persone che sono rimaste intrappolate nella Chiesa durante la celebrazione liturgica, in cui hanno rivisto i loro cari defunti tornare in vita.
Furono i Gesuiti, che abitavano nel Collegio adiacente alla Chiesa, a volere fortemente la costruzione di tale edificio religioso, e per costruirlo si avvalsero del sostegno della moglie del Conte Carlo Caracciolo, Anna De Mendoza. La costruzione della Chiesa cominciò nel 1578.
Originariamente posta a poca distanza dalle mura che circondavano il centro storico, la Chiesa del Purgatorio si è poi ritrovata ad occupare una posizione ottima man mano che la città si è sviluppata. L'edificio comprendeva all'inizio il Palazzo del Gesù, che oltre ad essere il Collegio dei Gesuiti funzionava anche come ricovero per i poveri e i senza tetto.
I primi interventi strutturali sulla Chiesa risalgono alla seconda metà del XVIII° secolo, quando l'edificio fu modificato sia in larghezza che in lunghezza. Fu quindi aggiunta una piccola navata laterale e sulla facciata esterna fu posizionato un timpano decorato con immagini floreali (visibile ancora oggi). Sul frontone del portale invece furono inseriti elementi epigrafici e scultorei che si riferiscono all'Arciconfraternita della Morte ed Orazione.
Per quanto concerne l'interno della Chiesa, oltre alla navata centrale, vi sono quattro campate con rispettivi altari dedicati a Sant'Espedito, Sant'Isidoro, Gesù Morto, la Madonna Addolorata ed il Sacro Cuore di Gesù.
La navata laterale è suddivisa in tre cappelle, in cui sorgono tre altari rispettivamente dedicati alla Madonna di Lourdes, a San Michele e a San Francesco da Paola. L'altare maggiore del XVII° secolo, intarsiato con marmi, madreperla e pietre dure, è considerato uno dei più preziosi della Puglia.
Particolarmente suggestive sono le statue lignee conservate all'interno della Chiesa: risalenti al XVIII° secolo, raffigurano la Madonna Addolorata e Gesù Morto. Queste vengono portate in processione durante la Settimana Santa.
All'ingresso della Chiesa, opportunamente chiusi da una vetrata, ci sono i cunicoli sotterranei, che anticamente rappresentavano una via di fuga in caso di assedio al borgo. Si tratta- come sostengono gli studiosi e i cittadini che vi hanno avuto accesso- di vere e proprie strade lastricate, fornite di archi di sostegno e con più uscite su luoghi più lontani dalla città, come Borgo Tressanti.
A breve, quando i lavori saranno ultimati, questo antico gioiello sarà restituito alla cittadinanza. Intanto, credo sia utile rispolverarne la storia, anche perché intorno alla Chiesa del Purgatorio gravitano leggende antiche che parlano di anime dei morti che risuscitano in processione durante la notte del 1° Novembre, o di persone che sono rimaste intrappolate nella Chiesa durante la celebrazione liturgica, in cui hanno rivisto i loro cari defunti tornare in vita.