Attualità
"Chi inquina paga", 3 milioni di euro per la tutela ambientale
Un provvedimento della Regione Puglia a beneficio delle province per la minore produzione di rifiuti e per accelerare le indagini sui responsabili
Puglia - lunedì 29 giugno 2020
9.58 Comunicato Stampa
La giunta regionale della Puglia ha autorizzato la spesa di 3 milioni di euro per azioni di sostegno al "Chi inquina paga", sintesi della politica europea nel settore, fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva e della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente.
L'obiettivo è favorire la minore produzione di rifiuti e di altre attività di cui alla L. 549/95 art. 3 comma 27, destinando le risorse alle sei province pugliesi Città metropolitana di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, per consentire alle stesse lo svolgimento di attività di indagine, volta alla individuazione del soggetto responsabile, anche "secondo il principio del più probabile che non".
Con lo stesso provvedimento, l'esecutivo pugliese ha autorizzato la destinazione delle risorse indicate per investigazioni di aree, anche territorialmente estese, comunque qualificabili nell'ambito delle procedure ex art. 244 co. 1 e pertanto riconducibili alla disposizione del medesimo comma (le pubbliche amministrazioni che nell'esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione…), escludendo dal contributo ogni attività di indagine qualificabile giuridicamente ex art. 239 co. 3. Per effettuare tali attività di indagini, la giunta specifica che le province pugliesi potranno avvalersi di Arpa Puglia e dei comuni interessati.
Sempre dal fronte ambientale, la giunta regionale ha approvato anche il documento "anagrafe dei siti da bonificare", contenente l'aggiornamento ad aprire 2020 dell'elenco dei siti censiti nell'anagrafe dei siti da bonificare della Regione Puglia, con il relativo stato del procedimento e lo stato di contaminazione.
L'esecutivo regionale ha altresì deciso di avviare la consultazione, con i comuni della Regione Puglia, le provincie pugliesi e la Città metropolitana di Bari, i dipartimenti di prevenzione - strutture territoriali di igiene e sanità pubblica delle Asl pugliesi, nonché con tutti i soggetti direttamente ed indirettamente coinvolti nei procedimenti di bonifica, al fine di reperire ulteriori dati ed informazioni utili e necessari alla verifica dei contenuti dell'anagrafe dei siti da bonificare.
L'obiettivo è favorire la minore produzione di rifiuti e di altre attività di cui alla L. 549/95 art. 3 comma 27, destinando le risorse alle sei province pugliesi Città metropolitana di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, per consentire alle stesse lo svolgimento di attività di indagine, volta alla individuazione del soggetto responsabile, anche "secondo il principio del più probabile che non".
Con lo stesso provvedimento, l'esecutivo pugliese ha autorizzato la destinazione delle risorse indicate per investigazioni di aree, anche territorialmente estese, comunque qualificabili nell'ambito delle procedure ex art. 244 co. 1 e pertanto riconducibili alla disposizione del medesimo comma (le pubbliche amministrazioni che nell'esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione…), escludendo dal contributo ogni attività di indagine qualificabile giuridicamente ex art. 239 co. 3. Per effettuare tali attività di indagini, la giunta specifica che le province pugliesi potranno avvalersi di Arpa Puglia e dei comuni interessati.
Sempre dal fronte ambientale, la giunta regionale ha approvato anche il documento "anagrafe dei siti da bonificare", contenente l'aggiornamento ad aprire 2020 dell'elenco dei siti censiti nell'anagrafe dei siti da bonificare della Regione Puglia, con il relativo stato del procedimento e lo stato di contaminazione.
L'esecutivo regionale ha altresì deciso di avviare la consultazione, con i comuni della Regione Puglia, le provincie pugliesi e la Città metropolitana di Bari, i dipartimenti di prevenzione - strutture territoriali di igiene e sanità pubblica delle Asl pugliesi, nonché con tutti i soggetti direttamente ed indirettamente coinvolti nei procedimenti di bonifica, al fine di reperire ulteriori dati ed informazioni utili e necessari alla verifica dei contenuti dell'anagrafe dei siti da bonificare.