Cronaca
Cerignola: pitbull assassini presso “Amici di Balto”, gli sviluppi della vicenda
Insieme ai due esemplari, prelevati anche i loro quattro cuccioli
Cerignola - lunedì 20 giugno 2022
9.15
La coppia di pitbull che, ieri mattina, ha aggredito e ucciso un uomo nei presi di un casolare alla periferia di Cerignola, si trova attualmente presso il rifugio dell'associazione "Amici di Balto".
Emergono intanto alcuni dettagli circa la tragedia che si è consumata ieri nelle campagne cerignolane, proprio a due passi dal frequentato circuito podistico "San Marco". Alcuni membri dell'associazione animalista, giunti sul posto insieme al dottor Michele Buttiglione che ha provveduto a sedare i cani inferociti, hanno prelevato sia i due pitbull che i loro quattro cuccioli.
Tra le ipotesi dell'aggressione dell'uomo, il cui corpo senza vita è stato ritrovato lontano dal casolare, potrebbe esserci il fatto che la coppia intendesse proteggere i piccoli.
Inoltre i pitbull sono cani molto "territoriali", quindi potrebbero essere stati addestrati a non lasciar avvicinare nessuno al casolare, per evitare che qualcuno potesse entrare furtivamente.
Trattandosi di esemplari giovani e nel pieno della carica ormonale, sul loro comportamento particolarmente aggressivo potrebbe aver influito il fatto di non essere sterilizzati.
"Nel nostro rifugio, infatti, i cani maschi vengono tutti sterilizzati per evitare che siano aggressivi con gli altri cani. La sterilizzazione è importante anche per questo motivo", ha dichiarato la vicepresidente dell'associazione, Laura Valentino.
Attualmente i due pitbull sono rinchiusi presso il canile sanitario di Amici di Balto. "Comunque il rifugio non è idoneo per questo tipo di cani particolari. Per mettere cibo, acqua e per la pulizia della cuccia in cui si trovano, i nostri volontari comunque si espongono a rischio, non essendo le strutture dotate di portelle per evitare il contatto"- precisa Valentino.
Per questo motivo, avendo il Comune preso in carico gli animali, presto saranno trasferiti altrove. "Siccome hanno ucciso un uomo, per questi cani ora si apre un vero e proprio fascicolo d'inchiesta, quindi si seguiranno i passaggi burocratici previsti. Verranno visitati da un medico veterinario comportamentista e poi, eventualmente, in base alla valutazione data, si decideranno le loro sorti".
Per alcuni quella accaduta ieri è stata una morte annunciata. Molti conoscevano quei cani, che lo stesso proprietario (ancora ricoverato in ospedale dopo aver cercato di calmare la furia assassina) portava spesso in giro per Cerignola con museruola e laccio al collo.
Sia lui che l'uomo deceduto vivono in condizioni precarie, senza una fissa dimora. La morte tragica del 66enne di origine est europea dovrebbe portare l'attenzione sulle inaccettabili condizioni di vita di alcune persone nella nostra città. A due passi da noi e dalla nostra cieca ipocrisia.
Emergono intanto alcuni dettagli circa la tragedia che si è consumata ieri nelle campagne cerignolane, proprio a due passi dal frequentato circuito podistico "San Marco". Alcuni membri dell'associazione animalista, giunti sul posto insieme al dottor Michele Buttiglione che ha provveduto a sedare i cani inferociti, hanno prelevato sia i due pitbull che i loro quattro cuccioli.
Tra le ipotesi dell'aggressione dell'uomo, il cui corpo senza vita è stato ritrovato lontano dal casolare, potrebbe esserci il fatto che la coppia intendesse proteggere i piccoli.
Inoltre i pitbull sono cani molto "territoriali", quindi potrebbero essere stati addestrati a non lasciar avvicinare nessuno al casolare, per evitare che qualcuno potesse entrare furtivamente.
Trattandosi di esemplari giovani e nel pieno della carica ormonale, sul loro comportamento particolarmente aggressivo potrebbe aver influito il fatto di non essere sterilizzati.
"Nel nostro rifugio, infatti, i cani maschi vengono tutti sterilizzati per evitare che siano aggressivi con gli altri cani. La sterilizzazione è importante anche per questo motivo", ha dichiarato la vicepresidente dell'associazione, Laura Valentino.
Attualmente i due pitbull sono rinchiusi presso il canile sanitario di Amici di Balto. "Comunque il rifugio non è idoneo per questo tipo di cani particolari. Per mettere cibo, acqua e per la pulizia della cuccia in cui si trovano, i nostri volontari comunque si espongono a rischio, non essendo le strutture dotate di portelle per evitare il contatto"- precisa Valentino.
Per questo motivo, avendo il Comune preso in carico gli animali, presto saranno trasferiti altrove. "Siccome hanno ucciso un uomo, per questi cani ora si apre un vero e proprio fascicolo d'inchiesta, quindi si seguiranno i passaggi burocratici previsti. Verranno visitati da un medico veterinario comportamentista e poi, eventualmente, in base alla valutazione data, si decideranno le loro sorti".
Per alcuni quella accaduta ieri è stata una morte annunciata. Molti conoscevano quei cani, che lo stesso proprietario (ancora ricoverato in ospedale dopo aver cercato di calmare la furia assassina) portava spesso in giro per Cerignola con museruola e laccio al collo.
Sia lui che l'uomo deceduto vivono in condizioni precarie, senza una fissa dimora. La morte tragica del 66enne di origine est europea dovrebbe portare l'attenzione sulle inaccettabili condizioni di vita di alcune persone nella nostra città. A due passi da noi e dalla nostra cieca ipocrisia.