Cronaca
Cerignola: la compagnia dei Carabinieiri controlla il territorio. 7 Arresti. -FOTO-
Negli ultimi giorni i Carabinieri della Compagnia di Cerignola, nel corso dei consueti servizi di pattugliamento del territorio di competenza, hanno tratto in arresto SETTE persone.
Cerignola - lunedì 26 giugno 2017
9.03 Comunicato Stampa
Negli ultimi giorni i Carabinieri della Compagnia di Cerignola, nel corso dei consueti servizi di pattugliamento del territorio di competenza, hanno tratto in arresto SETTE persone.
Il primo a finire in manette, a Trinitapoli, è stato CONSOLAZIO AMEDEO, cl. '79, pregiudicato di San Severo. Lo stesso, ristretto agli arresti domiciliari presso una comunità di recupero, è stato sorpreso dai militari della locale Stazione dopo che se ne era allontanato. Su disposizione del P.M. di turno è stato associato al Carcere di Foggia.
Sono poi stati eseguiti diversi ordini dell'Autorità Giudiziaria, sia ordinanze di aggravamento delle misure già in atto, sia ordini di carcerazione. In particolare, i militari delle Stazioni hanno tratto in arresto VENUTI JACOPO, cl. '95, di Ascoli Satriano, RACANATI ANGELO, cl. '66, di Cerignola, e LANDRISCINA NICOLA MASSIMILIANO, cl. '80, di Trinitapoli, in esecuzione, per l'appunto, di ordinanze di custodia cautelare in carcere, in sostituzione, per i primi due, dei domiciliari, e per il terzo del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dai familiari. Gli stessi, infatti, già sottoposti a misura cautelare, il primo per reati in materia di stupefacenti, e gli altri per violenze nei confronti delle rispettive mogli, venivano sorpresi dai militari a violare le prescrizioni loro imposte. Per tale ragione il Giudice competente, per evitare che i malfattori potessero commettere nuovamente reati della stessa specie, ne ha disposto la traduzione presso il Carcere di Foggia.
Manette anche per IURILLI MICHELE, cl. '86, e RINELLI ANTONIO, cl. '87, entrambi di Margherita di Savoia, e CAPUANO MARIO, cl. '70, di Anzano di Puglia. Gli stessi, rispettivamente riconosciuti colpevoli con sentenza definitiva per ricettazione il primo, per furto il secondo e violazioni degli obblighi di assistenza familiare il terzo, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, dove sconteranno pene che vanno dai 2 mesi ai 2 anni.
Il primo a finire in manette, a Trinitapoli, è stato CONSOLAZIO AMEDEO, cl. '79, pregiudicato di San Severo. Lo stesso, ristretto agli arresti domiciliari presso una comunità di recupero, è stato sorpreso dai militari della locale Stazione dopo che se ne era allontanato. Su disposizione del P.M. di turno è stato associato al Carcere di Foggia.
Sono poi stati eseguiti diversi ordini dell'Autorità Giudiziaria, sia ordinanze di aggravamento delle misure già in atto, sia ordini di carcerazione. In particolare, i militari delle Stazioni hanno tratto in arresto VENUTI JACOPO, cl. '95, di Ascoli Satriano, RACANATI ANGELO, cl. '66, di Cerignola, e LANDRISCINA NICOLA MASSIMILIANO, cl. '80, di Trinitapoli, in esecuzione, per l'appunto, di ordinanze di custodia cautelare in carcere, in sostituzione, per i primi due, dei domiciliari, e per il terzo del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dai familiari. Gli stessi, infatti, già sottoposti a misura cautelare, il primo per reati in materia di stupefacenti, e gli altri per violenze nei confronti delle rispettive mogli, venivano sorpresi dai militari a violare le prescrizioni loro imposte. Per tale ragione il Giudice competente, per evitare che i malfattori potessero commettere nuovamente reati della stessa specie, ne ha disposto la traduzione presso il Carcere di Foggia.
Manette anche per IURILLI MICHELE, cl. '86, e RINELLI ANTONIO, cl. '87, entrambi di Margherita di Savoia, e CAPUANO MARIO, cl. '70, di Anzano di Puglia. Gli stessi, rispettivamente riconosciuti colpevoli con sentenza definitiva per ricettazione il primo, per furto il secondo e violazioni degli obblighi di assistenza familiare il terzo, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, dove sconteranno pene che vanno dai 2 mesi ai 2 anni.