marcello bufo
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Sport

Cerignola, il racconto di Marcello Bufo: “Il Triathlon, che mondo stupendo”

Il giovane cerignolano ha concluso da poco un’altra impresa sportiva

Lo sport è una grande risorsa, anche nei momenti più difficili della vita. Lo sa bene Marcello Bufo, 37enne cerignolano che, nonostante sia affetto da una malattia rara (l'eteroplasia ossea), non ha mai perso la voglia di mettersi in gioco e affrontare sfide sportive. Qualche anno fa Marcello ha percorso a nuoto lo Stretto di Messina, ottenendo un buonissimo risultato.

Più di recente, invece, ha partecipato per la prima volta al "Triathlon Sprint", un'esperienza che ha racchiuso diverse discipline sportive insieme: 750 m di nuoto, 20 km di bici e 5 di corsa. "Tutto questo- precisa Marcello- dopo un anno e mezzo di astinenza dalle corse per un'infiammazione all'anca".

"Ho preso parte alla Deejay Tri, evento organizzato presso l'Idroscalo di Milano da Radio Deejay. La sessione di nuoto (la "tonnara") è andata benissimo, mi sentivo molto sicuro di me, ho preso un bel po' di schiaffi in faccia e qualche calcio, ma l'acqua è il mio mondo, quindi non sono andato in panico", racconta Marcello, che pratica nuoto sin da piccolo.

"Dopo il nuoto è arrivata la bestia nera: la bicicletta! Purtroppo non riesco ancora a trovare un assetto perfetto che mi dia meno problemi a stare in bici. Cioè, devo capire se ho problemi con gli attacchi dei pedali, ma questa volta non potevo non provare il mio primo Triathlon, dopo che i miei compagni di squadra Alessandro, Claudio, Claudio senior e Gianluca mi hanno tanto aiutato ad allenarmi per questa esperienza".

"Ho pedalato i miei 20 chilometri senza riuscire a trovare un treno a cui attaccarmi, così ho deciso di restare al mio passo, senza forzare. Purtroppo come in tutti gli sport anche andando in bici vi sono dei pericoli. Infatti, davanti a me un ragazzo è caduto malamente, ed è stato prontamente soccorso dall'organizzazione e poi, penso, trasportato in ospedale.

"Quando ho lasciato la bici, anche se non correvo seriamente da un po', mi sono convinto che avrei potuto recuperare un po' di posizioni nella corsa. Mi sento di aver dato tutto ciò che potevo, e questo è un mio principio fondamentale, nello sport come nella vita.

Durante la gara, tra gli stessi atleti partecipanti, si avverte sempre tanto incoraggiamento e supporto. Sono convinto, infatti, che il triathlon, per fortuna, è ancora uno sport puro, non intaccato dal business o altro. Ringrazio con tutto il cuore i miei compagni di avventura, a Giovanna che mi ha dato una grande mano e supporto durante la gara, e a Claudio senior che ha tanto creduto in me! Grazie IN SPORT Cassano!"

Marcello non si ferma, adesso punta al Triathlon olimpico: 1500 metri a nuoto, 40 km in bici e 10 km di corsa.

"Spero di poterlo preparare molto meglio, con meno problemi fisici possibili", conclude Marcello, che è l'esempio vivente di come i limiti esistano soltanto nella nostra mente.
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