Vita di città
Cerignola, Comitato no inceneritore: “Dobbiamo organizzare un presidio”
A tu per tu con i componenti del comitato cittadino
Cerignola - giovedì 7 aprile 2016
9.25
L'inceneritore realizzato da Eta- Marcegaglia situato in località Paglia (nei pressi di Manfredonia) è ancora un mostro da combattere, nonostante da anni è in atto una battaglia per far sì che ne venga inibito l'utilizzo. Il maestoso impianto sorge tra i campi verdi coltivati, e a vederlo fa davvero impressione. Di notte, poi, mette quasi paura con gi ingranaggi illuminati. Il comitato "No all'inceneritore", costituito da un gruppo di cittadini riunitisi con l'intento di sollecitare le istituzioni a prendere provvedimenti per l'eliminazione dell'impianto ed informare l'opinione pubblica sui danni derivanti dall'incenerimento dei rifiuti, porta avanti da anni la sua battaglia e prevede a breve l'organizzazione di un presidio permanente davanti all'inceneritore. "Vogliamo controllare direttamente l'impianto e per farlo abbiamo bisogno di stare lì 24 ore su 24: possiamo filmare tutto quello che vediamo oppure documentare qualsiasi movimento con delle foto", dichiara Matteo Loguercio, il "tecnico" del comitato che aggiunge: "A chi pensa che l'inceneritore sia spento vorrei precisare che l'impianto è attivo al 60-70% delle potenzialità da Ottobre 2013".
A confermare questa affermazione c'è Isa Antonacci, un'attivista abitante di borgo Tressanti, che dal 2010 circa si sta battendo per la chiusura del vicinissimo inceneritore Marcegaglia che rischia di paralizzare le attività agricole della zona. "Più volte mi sono recata nei pressi dell'impianto e ho filmato anche i fumi malsani che escono fuori. Purtroppo, oggi più che mai, gli abitanti di Tressanti sono spaventati e rassegnati. La maggior parte di loro ritiene che non è possibile "vincere" la battaglia contro il potente gruppo Marcegaglia. Poi ci sono gli agricoltori, le cui coltivazioni rischiano di essere pesantemente penalizzate dalla vicinanza del "mostro" inquinante, e i giovani che vogliono intraprendere un percorso di agricoltura biologica che sono costretti a rinunciare prima ancora di provarci".
A dicembre del 2015 l'ARPA ha inviato un resoconto sull'impianto nel quale sono state rilevate ben 37 criticità. Proprio sulla scorta di tale resoconto sarà possibile percorrere una via giudiziaria che potrebbe condurre allo stop definitivo dell'impianto. Intanto il comitato non si ferma, anzi si allarga e fa rete con alcune associazioni sul territorio come Cittadinanza attiva, Ambientiamo e i Grilli di Cerignola, in vista dell'organizzazione di questo presidio. "Ci auguriamo di essere in tanti-dichiara Rita Setteducati, anche lei componente attiva del comitato- perché solo così potremo ottenere dei risultati anche in termini di visibilità mediatica. Lanciamo un appello ai cittadini di Cerignola affinchè agiscano direttamente per tutelare se stessi e la propria salute, senza più delegare". L'amministrazione comunale si è schierata con i cittadini contro il "mostro", e ha già intrapreso un'azione legale in tal senso. A giorni dovrebbe essere reso noto il mandato conferito a due avvocati per portare avanti la battaglia anche in tribunale.
Chiunque volesse aderire al presidio può farlo collegandosi alla pagina Facebook https://www.facebook.com/Comitatocontroinceneritore.EtaMarcegaglia/?fref=ts
A confermare questa affermazione c'è Isa Antonacci, un'attivista abitante di borgo Tressanti, che dal 2010 circa si sta battendo per la chiusura del vicinissimo inceneritore Marcegaglia che rischia di paralizzare le attività agricole della zona. "Più volte mi sono recata nei pressi dell'impianto e ho filmato anche i fumi malsani che escono fuori. Purtroppo, oggi più che mai, gli abitanti di Tressanti sono spaventati e rassegnati. La maggior parte di loro ritiene che non è possibile "vincere" la battaglia contro il potente gruppo Marcegaglia. Poi ci sono gli agricoltori, le cui coltivazioni rischiano di essere pesantemente penalizzate dalla vicinanza del "mostro" inquinante, e i giovani che vogliono intraprendere un percorso di agricoltura biologica che sono costretti a rinunciare prima ancora di provarci".
A dicembre del 2015 l'ARPA ha inviato un resoconto sull'impianto nel quale sono state rilevate ben 37 criticità. Proprio sulla scorta di tale resoconto sarà possibile percorrere una via giudiziaria che potrebbe condurre allo stop definitivo dell'impianto. Intanto il comitato non si ferma, anzi si allarga e fa rete con alcune associazioni sul territorio come Cittadinanza attiva, Ambientiamo e i Grilli di Cerignola, in vista dell'organizzazione di questo presidio. "Ci auguriamo di essere in tanti-dichiara Rita Setteducati, anche lei componente attiva del comitato- perché solo così potremo ottenere dei risultati anche in termini di visibilità mediatica. Lanciamo un appello ai cittadini di Cerignola affinchè agiscano direttamente per tutelare se stessi e la propria salute, senza più delegare". L'amministrazione comunale si è schierata con i cittadini contro il "mostro", e ha già intrapreso un'azione legale in tal senso. A giorni dovrebbe essere reso noto il mandato conferito a due avvocati per portare avanti la battaglia anche in tribunale.
Chiunque volesse aderire al presidio può farlo collegandosi alla pagina Facebook https://www.facebook.com/Comitatocontroinceneritore.EtaMarcegaglia/?fref=ts