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Vita di città

Cerignola città amica degli alberi? La realtà dice il contrario

Giungono continue segnalazioni di alberi divelti oppure lasciati morire senza irrigazione

L'estate appena trascorsa, con le sue temperature a dir poco "infernali", ha messo a dura prova tutti, anche le persone meno sensibili al caldo. Secondo gli studiosi, i cambiamenti climatici in atto deriverebbero da comportamenti umani scriteriati messi in atto nel passato, tra cui vi è anche-senza ombra di dubbio- il disboscamento selvaggio.

Forse non tutti sanno (o tendono a dimenticare) che un solo albero è in grado di raffreddare alla pari di dieci condizionatori, ed è capace di assorbire 150 kg di anidride carbonica.

Piantare alberi soprattutto nelle grandi città può aiutare a rendere più sopportabile il caldo che- nelle previsioni future- sarà sempre più terribile.

Il trend nelle metropoli di tutto il mondo (comprese quelle italiane come Milano, Roma e Torino) è di eliminare il cemento e destinare maggiore spazio ad alberi e piante, con l'obiettivo specifico di abbassare la temperatura cittadina e rendere gli spazi più vivibili e piacevoli anche nelle estati più torride.

Su tale tematica Cerignola si discosta dal trend e viaggia per conto suo in una direzione opposta. Nella nostra città, infatti, gli alberi sembrano non esistere, visto che basta un nonnulla per eliminare anche quelli "storici" o centenari adducendo la motivazione che "danno fastidio" oppure "sono malati".

E' successo qualcosa del genere nella piazzetta antistante la Chiesa di Cristo Re, in Viale Sant'Antonio, in Via Lagonegro.

"Ho vissuto qui per tanti anni e sono affezionata a questa strada- racconta Rita, una donna di Cerignola che ci ha segnalato nello specifico la situazione in Via Lagonegro- e quindi mi sta particolarmente a cuore. Di spazio verde qui ne è rimasto ben poco, c'è solo la chioma di pochi alberi meravigliosi. Pare che (così mi ha riferito una donna residente nella medesima via) uno di questi alberi tra qualche mese verrà pure tagliato perché è secco e bisogna intervenire prima che si ammali, come gli altri quattro che hanno tagliato nel mese di luglio scorso. In Via Lagonegro il giardino destinato al verde è abbandonato da tempo all'incuria e alla sporcizia".

I residenti del quartiere, interpellati da Rita, hanno mostrato il loro disappunto e l'amara consapevolezza di sentirsi "cittadini di serie B". Tuttavia, alcuni di loro-prosegue Rita con rammarico- sono ancora speranzosi e ottimisti, si aspettano che il Comune invii chi di competenza a salvare ciò che di buono c'è in questo spazio, e che possa finalmente essere fruibile da bambini, anziani e amici a quattro zampe. Purtroppo però c'è ben poco da sperare: a luglio, infatti, hanno reciso gli alberi che facevano una bellissima ombra refrigerante lasciando come trofei la base di legno vivo, e ora si apprestano a tagliare anche l'ultimo albero rimasto".

Ma Rita e qualche altro residente della zona non ci sta: "Vogliamo impedire che venga reciso un albero così bello e ombroso, è assurdo, l'albero non dà alcun fastidio, abbiamo così tanto bisogno di alberi e invece li sradicano!"

Anche nel quartiere Fornaci, lì dove prima sorgeva una pista per mountain bike frequentata da bambini e adolescenti, è stato fatto scempio di alberi e piante. Lo spazio ora è desolatamente vuoto.

Nelle periferie, poi, dove il verde pubblico dovrebbe essere una priorità (insieme alla pulizia e manutenzione delle strade) la situazione è ancora peggiore. Nel parchetto vicino al Cercat non ci sono più alberi e le piante sono poche e arse dalla siccità, a causa della mancanza di irrigazione. Lo stesso dicasi per Via Urbe, dove il campo in cui prima c'erano numerosi alberi è diventato un enorme e squallido spazio incolto e vuoto.

Non è necessario essere ambientalisti sfegatati per riconoscere quanto gli alberi siano importanti negli spazi cittadini, per più di un motivo, tra cui quello di assicurare alle persone un'aria più salubre e pulita.

In realtà succede che si pensi a loro solo in occasioni particolari, per celebrazioni scolastiche o quando il calendario ci ricorda che è la giornata dell'albero.

In alcune località italiane i cittadini, supportati da associazioni ambientaliste, stanno piantumando alberi o arbusti "davanti alle proprie case" per creare un ristoro dal caldo, ma senza creare intralcio alla strada o al marciapiedi. Qualche idea? La magnolia, il Sicomoro, il cedro, l'albero del fuoco: si tratta di alberi non molto ingombranti che però servono a purificare l'aria e creare l'ombra necessaria per un refrigerio nei mesi caldi.

Ovviamente non si può limitare soltanto piantarli, ma è necessario curarli e proteggerli come meritano, affinchè possano svolgere la loro funzione vitale nel corso del tempo.

Piantare alberi nei giardini, parchi, nelle strade e in ogni spazio disponibile trasformerebbe in poco tempo ogni angolo cittadino in un rifugio verde di cui godere nelle calde giornate estive.

Peccato che una cosa del genere non rientri nei programmi dei politici o della classe dirigente, più preoccupati di far quadrare i conti che di garantire una vita salubre ai loro "amministrati".
  • alberi
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