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Cerignola avrà un'associazione sui disturbi del comportamento alimentare
L'annuncio durante l'evento dello scorso "La Vita oltre lo Specchio" venerdì scorso
Cerignola - martedì 21 maggio 2024
14.17 Comunicato Stampa
Venerdì 17 maggio a Cerignola, presso la suggestiva Villa Bautier, si è svolto l'evento "La Vita oltre lo Specchio". La serata ha offerto un'atmosfera fiabesca e particolarmente "girly", in linea con la tematica dei disturbi alimentari (DCA) che colpiscono prevalentemente le donne, che rappresentano il 90% dei casi, contro un 10% riguardante gli uomini.
L'evento è iniziato con la lettura da parte della piccola Vittoria di un estratto dal libro 'Sei Bellissima' di Janna Carioli e Vittoria Facchini. La psicologa e co-organizzatrice dell'evento, Celestepia Diterlizzi ha così sottolineato come i DCA siano solo la punta di un iceberg multifattoriale, con la famiglia e la società che giocano un ruolo determinante.
La dottoressa, affettuosamente chiamata "Cele" dai suoi pazienti, ha spiegato che il rapporto tra madre e figlia può generare disagi e sensi di colpa nel genitore, aggravando il problema e ritardando la richiesta d'aiuto. Ha sottolineato come tali disturbi non siano limitati a fasce d'età o a determinate categorie di persone e riportato il suo esempio. "Negli anni del covid il timore di poter portare alla morte uno dei miei cari si è riflesso sul mio rapporto col cibo. In quegl'anni ho perso tanti chili" ha raccontato.
Il biologo nutrizionista Giampaolo Cianci ha evidenziato come il solo medico di base possa essere insufficiente per affrontare casi complessi ed ha ricordato che il peso corporeo non è rappresentato solo dal grasso, ma anche da acqua, ossa e muscoli.
A sottolineare quanto sia necessario per la salute prendersi cura della massa muscolare è la chinesiologa Veronica Erinnio che ricorda come l'attività fisica possa essere un'ottima valvola di sfogo fisico e mentale se vissuta nella giusta misura.
È incoraggiante sapere però che nel 60-70% dei casi si può guarire dai DCA attraverso un approccio multidisciplinare.
Ad accompagnare le autorevoli voci commoventi testimonianze autobiografiche, tra cui quella di Maria Antonietta Debenedictis, che ha raccontato come commenti esterni hanno reso difficile fin da bambina il rapporto non solo con lo specchio ma anche con lo sguardo degli altri.
Altra testimonianza è arrivata proprio dall'co-organizzatrice e body specialist Pia Reddavide "ho lasciato che la mia mente offuscasse la visione del mio corpo arrivando a pesare 38 kg" ha confessato con voce spezzata e qualche lacrima prima di annunciare l'intenzione del gruppo di esperti di fondare un'associazione che quotidianamente offra sostegno sul tema.
Ed anche l'ospite d'eccezione, Sara Ciafardoni, che nel suo ultimo libro 'Sono ancora qui' affronta la tematica dei DCA attraverso l'immaginaria protagonista Milena, che in seguito alla morte della madre cerca controllo col cibo. Dalla giovane scrittrice l'invito ai presenti a nutrirsi e a 'nutrire' le persone con l'amore.
A margine dell'evento la coreografia della scuola di danza Scarpette Rosa sulle note di "Io vorrei…Non vorrei…Ma se vuoi", ideata dalla maestra Mariarosa Carretta, il cui corpo di ballo è in procinto di esibirsi negli Stati Uniti dopo un tour in Cina.
La serata si è conclusa con un lauto buffet, che ha sottolineato l'importanza della convivialità nelle relazioni sociali, fondamentali per il successo di questo ambizioso progetto.
L'evento è iniziato con la lettura da parte della piccola Vittoria di un estratto dal libro 'Sei Bellissima' di Janna Carioli e Vittoria Facchini. La psicologa e co-organizzatrice dell'evento, Celestepia Diterlizzi ha così sottolineato come i DCA siano solo la punta di un iceberg multifattoriale, con la famiglia e la società che giocano un ruolo determinante.
La dottoressa, affettuosamente chiamata "Cele" dai suoi pazienti, ha spiegato che il rapporto tra madre e figlia può generare disagi e sensi di colpa nel genitore, aggravando il problema e ritardando la richiesta d'aiuto. Ha sottolineato come tali disturbi non siano limitati a fasce d'età o a determinate categorie di persone e riportato il suo esempio. "Negli anni del covid il timore di poter portare alla morte uno dei miei cari si è riflesso sul mio rapporto col cibo. In quegl'anni ho perso tanti chili" ha raccontato.
Il biologo nutrizionista Giampaolo Cianci ha evidenziato come il solo medico di base possa essere insufficiente per affrontare casi complessi ed ha ricordato che il peso corporeo non è rappresentato solo dal grasso, ma anche da acqua, ossa e muscoli.
A sottolineare quanto sia necessario per la salute prendersi cura della massa muscolare è la chinesiologa Veronica Erinnio che ricorda come l'attività fisica possa essere un'ottima valvola di sfogo fisico e mentale se vissuta nella giusta misura.
È incoraggiante sapere però che nel 60-70% dei casi si può guarire dai DCA attraverso un approccio multidisciplinare.
Ad accompagnare le autorevoli voci commoventi testimonianze autobiografiche, tra cui quella di Maria Antonietta Debenedictis, che ha raccontato come commenti esterni hanno reso difficile fin da bambina il rapporto non solo con lo specchio ma anche con lo sguardo degli altri.
Altra testimonianza è arrivata proprio dall'co-organizzatrice e body specialist Pia Reddavide "ho lasciato che la mia mente offuscasse la visione del mio corpo arrivando a pesare 38 kg" ha confessato con voce spezzata e qualche lacrima prima di annunciare l'intenzione del gruppo di esperti di fondare un'associazione che quotidianamente offra sostegno sul tema.
Ed anche l'ospite d'eccezione, Sara Ciafardoni, che nel suo ultimo libro 'Sono ancora qui' affronta la tematica dei DCA attraverso l'immaginaria protagonista Milena, che in seguito alla morte della madre cerca controllo col cibo. Dalla giovane scrittrice l'invito ai presenti a nutrirsi e a 'nutrire' le persone con l'amore.
A margine dell'evento la coreografia della scuola di danza Scarpette Rosa sulle note di "Io vorrei…Non vorrei…Ma se vuoi", ideata dalla maestra Mariarosa Carretta, il cui corpo di ballo è in procinto di esibirsi negli Stati Uniti dopo un tour in Cina.
La serata si è conclusa con un lauto buffet, che ha sottolineato l'importanza della convivialità nelle relazioni sociali, fondamentali per il successo di questo ambizioso progetto.