Cronaca
Cerignola: arrestato un giovane di S. Ferdinando di Puglia per atti persecutori in danno alla sua ex compagna
L’attività d’indagine ha tratto spunto dalla denuncia presentata dalla giovane all’indomani dell’ennesima aggressione subìta ad opera del suo ex compagno, con il tentativo di strangolamento, incurante che la stessa avesse in braccio il loro figlioletto di poco più di un anno di età.
Cerignola - mercoledì 2 agosto 2017
11.22 Comunicato Stampa
Gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, diretto dal Vice Questore Aggiunto Loreta COLASUONNO, hanno assicurato alla giustizia V. G., 24enne di San Ferdinando di P., in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di stalking in danno della sua ex compagna.
L'attività d'indagine ha tratto spunto dalla denuncia presentata dalla giovane alla fine dello scorso mese di maggio, all'indomani dell'ennesima aggressione subìta ad opera del suo ex compagno, con il tentativo di strangolamento, incurante che la stessa avesse in braccio il loro figlioletto di poco più di un anno di età. Da questa ennesima aggressione, la giovane trovava la forza per denunciare il suo ex compagno al fine di proteggere non solo se stessa ma anche il loro figlioletto. Dal racconto della giovane, emergeva che la stessa era stata costretta a subìre l'aggressività del suo compagno fin da subito ed anche durante la gravidanza, iniziata qualche mese dopo l'inizio della relazione, tre o quattro volte, fino all'ottavo mese. Anche durante il brevissimo periodo di convivenza, durata solo sette giorni, V.G. non aveva perso occasione per rivelare la sua natura aggressiva, sferrandole calci e pugni, tentando di strangolarla e minacciando di ucciderla e sotterrarla, perché asseritamente rea di scarsa igiene personale e domestica. Dopo questa violenza, la giovane interrompeva la relazione per alcuni mesi per poi riprenderla all'inizio di quest'anno, ritenendo di fare il bene del loro figlio; ma l'idillio durava solo una settimana. Infatti, dopo una settimana dalla ripresa della relazione, emergeva di nuovo la vera natura di V.G. che riprendeva a minacciare e molestare in tutti i modi la giovane, dicendole che, comunque, lui sapeva sempre tutto quello che faceva, al punto da fare maturare in lei, nuovamente, la decisione di lasciarlo in maniera definitiva. Questa decisione, naturalmente, scatenava l'ira del giovane che, tuttavia, contattando la ex compagna per avere notizie del bambino, in realtà utilizzava questo motivo come pretesto per alternare periodi di corte spietata a periodi di minacce.
A sostegno di quanto denunciato dalla giovane donna, oltre i diversi certificati del pronto soccorso, i circa 4000 messaggi inviati sia via sms che via whatsapp, estrapolati dal cellulare della giovane, dalla cui lettura emerge con evidenza il carattere opprimente e molesto del giovane che, unitamente agli episodi di violenza, avevano determinato nella giovane donna un perdurante stato di ansia e di paura che l'avevano costretta a condurre una vita sicuramente non adatta ad una giovane della sua età.
Per quanto sopra, a seguito di opportuna richiesta del competente Sost. Proc. della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale di Foggia emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di V.G. che, tratto in arresto lo scorso lunedì, veniva associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione della competente A.G..
L'attività d'indagine ha tratto spunto dalla denuncia presentata dalla giovane alla fine dello scorso mese di maggio, all'indomani dell'ennesima aggressione subìta ad opera del suo ex compagno, con il tentativo di strangolamento, incurante che la stessa avesse in braccio il loro figlioletto di poco più di un anno di età. Da questa ennesima aggressione, la giovane trovava la forza per denunciare il suo ex compagno al fine di proteggere non solo se stessa ma anche il loro figlioletto. Dal racconto della giovane, emergeva che la stessa era stata costretta a subìre l'aggressività del suo compagno fin da subito ed anche durante la gravidanza, iniziata qualche mese dopo l'inizio della relazione, tre o quattro volte, fino all'ottavo mese. Anche durante il brevissimo periodo di convivenza, durata solo sette giorni, V.G. non aveva perso occasione per rivelare la sua natura aggressiva, sferrandole calci e pugni, tentando di strangolarla e minacciando di ucciderla e sotterrarla, perché asseritamente rea di scarsa igiene personale e domestica. Dopo questa violenza, la giovane interrompeva la relazione per alcuni mesi per poi riprenderla all'inizio di quest'anno, ritenendo di fare il bene del loro figlio; ma l'idillio durava solo una settimana. Infatti, dopo una settimana dalla ripresa della relazione, emergeva di nuovo la vera natura di V.G. che riprendeva a minacciare e molestare in tutti i modi la giovane, dicendole che, comunque, lui sapeva sempre tutto quello che faceva, al punto da fare maturare in lei, nuovamente, la decisione di lasciarlo in maniera definitiva. Questa decisione, naturalmente, scatenava l'ira del giovane che, tuttavia, contattando la ex compagna per avere notizie del bambino, in realtà utilizzava questo motivo come pretesto per alternare periodi di corte spietata a periodi di minacce.
A sostegno di quanto denunciato dalla giovane donna, oltre i diversi certificati del pronto soccorso, i circa 4000 messaggi inviati sia via sms che via whatsapp, estrapolati dal cellulare della giovane, dalla cui lettura emerge con evidenza il carattere opprimente e molesto del giovane che, unitamente agli episodi di violenza, avevano determinato nella giovane donna un perdurante stato di ansia e di paura che l'avevano costretta a condurre una vita sicuramente non adatta ad una giovane della sua età.
Per quanto sopra, a seguito di opportuna richiesta del competente Sost. Proc. della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale di Foggia emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di V.G. che, tratto in arresto lo scorso lunedì, veniva associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione della competente A.G..