Territorio
Centro di Accoglienza a Borgo Libertà: nessuno lo vuole ma si farà
L'Amministrazione si dice costretta, i cittadini si vedono costretti al rifiuto. Intervistati L. Colopi e E. Lisi
Cerignola - lunedì 16 novembre 2015
18.42
Il polverone delle ultime settimane si dirada ed apparire sono solo macerie: ci riferiamo all'annosa questione della "Casa del Sollievo dell'Immigrato" ubicata al centro di Borgo libertà, 670 mila euro erogati dalla Regione Puglia per "tinteggiare" locali di proprietà comunale per l'accoglienza di circa "8 immigrati", o almeno così prevede il progetto approvato nel 2013 dall'allora amministrazione Giannatempo con l'aiuto dei voti del PD.
Dettò ciò bisogna ricordare l'osteggiare del progetto da parte del M.P. La Cicogna e dell'avv. Metta che ora guida l'amministrazione: infatti a riaccendere i "tumulti" un post (17 Ottobre) sulla pagina ufficiale del Sindaco in cui intonava con un fare trionfale l'approvazione del progetto per la attivazione del Centro di Accoglienza di Borgo Libertà. Perciò stesso ci siamo chiesti il perché di tale dissonanza rivolgendoci al Delegato delle Borgate del Sindaco, Luca Colopi, per comprendere meglio la situazione reale; ecco la sua risposta in merito:
"La vecchia amministrazione partecipò al bando ministeriale PON SICUREZZA per lo SVILUPPO - Obiettivo operativo misura 2.1, ma conoscendo bene la realtà e le condizioni disumane in cui quella gente vive ritenemmo del tutto inutile spendere 650 mila euro per accogliere solo 8 persone ma spenderli per un progetto utile agli immigrati e capace di fornire anche servizi per i residenti di Borgo Libertà. Questa la motivazione che ci spinse a fare una serie di incontri con la borgata e stilare un progetto alternativo consono con ciò che il bando prevedeva. Dopo gli incontri avuti con la borgata e dopo aver studiato i progetti di altri comuni sempre per lo stesso bando stilammo la nostra proposta alternativa e la presentammo in Consiglio Comunale. La proposta prevedeva:
•Laboratori per l'integrazione culturale degli immigrati extra-comunitari regolari ed operi attraverso;
•Di uno sportello di Front-office con il compito di coordinare l'assistenza sanitaria;
•Di uno sportello Front – Office per questioni legali e di assistenza socio-psicologica;
Al Consiglio Comunale parteciparono anche i cittadini della borgata che caldeggiavano il nostro progetto in quanto anche da loro scritto."
"Il progetto approvato e finanziato vincola l'amministrazione alla realizzazione per un periodo di cinque anni. Oggi ci troviamo a dover far partire quel progetto (lo stesso progetto che noi non volevamo) e a doverlo tenere in vita per cinque anni, oggi siamo vincolati con il Ministero a dare inizio ad un progetto che riteniamo comunque inutile.
Al danno si aggiunge la beffa, il finanziamento era per il recupero della struttura e l'arredamento mentre per la gestione neanche un euro, l'intera gestione è a carico del Comune di Cerignola. E quanto denaro ha previsto di spendere la vecchia amministrazione per la gestione? Neanche un euro.
Questa la motivazione per cui l'Amministrazione ha avviato il Bando per l'assegnazione in concessione d'uso dell'immobile destinato a "Casa Sollievo dell'Immigrato" ad associazioni no profit affinché facciano una proposta progettuale volta a realizzare servizi e iniziative in materia di impatto migratorio a favore di immigrati regolari nonché a favore dei cittadini di Borgo Libertà. Come evidente nessun ripensamento rispetto a ciò che nel 2013."
Poi ci siamo rivolti hai diretti interessati della questione, cioè i cittadini della borgata, rivolgendoci, per carpirne i sentori, al Presidente del Comitato Cittadino di Borgo Libertà Elio Lisi, che gentilmente ha esposto ciò che i circa 15 nuclei familiari lì residenti pensano sulla questione, raccontandoci delle numerose dimenticanze nei loro confronti dai diversi organi locali di vario livello che hanno portato alla situazione attuale. La paura più grande sta proprio nella sfiducia che tale struttura ospiterà gli 8 immigrati come previsto da progetto ma bensì molti di più, cui l'immane cifra di ristrutturazione spesa fa da campanello d'allarme, e a ciò che potrebbe derivare da un possibile sovraffollamento. Sovraffollamento del centro che potrebbe minare irreparabilmente la Sicurezza pubblica e l'incolumità dei residenti, nonché il decoro e la salubrità del Borgo.
Lo stesso Lisi chiarisce le richieste dei cittadini della borgata, che si riducono alla semplice e dovuta presenza di un presidio di forze di ordine pubblico e di un presidio sanitario, entrambi assenti nella Borgata e che nella situazione che si và delineando abbisognerebbero ancora di più, ed in risposta dall'amministrazione comunale precedente ha solo avuto un aggettivo come risposta: razzista. A ciò si aggiungono gli interrogativi del perché tanti soldi elargiti in poco tempo per questo progetto e l'assenza di fondi per riaprire l'arteria principale che collega il borgo alla cittadina, ormai impraticabile anche per scuolabus ed ambulanze.
Infine conclude confermando la sua fiducia affinché tale situazione sia risolta dalla stessa amministrazione che sembra intenta a trovare un contemperamento delle varie esigenze, il tutto per evitare che vi sia un spopolamento della borgata dovuto a vari problemi di abbandono cui si aggiungerebbe quello dell'incolumità dei propri familiari per il Centro d'accoglienza, ed aggiungendo che, come normale che sia per ogni persona che ami la sua terra, di concerto con tutti i cittadini del Borgo, di evitare a tutti i costi che quella Borgata muoia per interessi economici di alcuni politici e non che nulla hanno da spartire con i pareri dei residenti, in sfregio alla loro "sovranità".
Dettò ciò bisogna ricordare l'osteggiare del progetto da parte del M.P. La Cicogna e dell'avv. Metta che ora guida l'amministrazione: infatti a riaccendere i "tumulti" un post (17 Ottobre) sulla pagina ufficiale del Sindaco in cui intonava con un fare trionfale l'approvazione del progetto per la attivazione del Centro di Accoglienza di Borgo Libertà. Perciò stesso ci siamo chiesti il perché di tale dissonanza rivolgendoci al Delegato delle Borgate del Sindaco, Luca Colopi, per comprendere meglio la situazione reale; ecco la sua risposta in merito:
"La vecchia amministrazione partecipò al bando ministeriale PON SICUREZZA per lo SVILUPPO - Obiettivo operativo misura 2.1, ma conoscendo bene la realtà e le condizioni disumane in cui quella gente vive ritenemmo del tutto inutile spendere 650 mila euro per accogliere solo 8 persone ma spenderli per un progetto utile agli immigrati e capace di fornire anche servizi per i residenti di Borgo Libertà. Questa la motivazione che ci spinse a fare una serie di incontri con la borgata e stilare un progetto alternativo consono con ciò che il bando prevedeva. Dopo gli incontri avuti con la borgata e dopo aver studiato i progetti di altri comuni sempre per lo stesso bando stilammo la nostra proposta alternativa e la presentammo in Consiglio Comunale. La proposta prevedeva:
•Laboratori per l'integrazione culturale degli immigrati extra-comunitari regolari ed operi attraverso;
•Di uno sportello di Front-office con il compito di coordinare l'assistenza sanitaria;
•Di uno sportello Front – Office per questioni legali e di assistenza socio-psicologica;
Al Consiglio Comunale parteciparono anche i cittadini della borgata che caldeggiavano il nostro progetto in quanto anche da loro scritto."
"Il progetto approvato e finanziato vincola l'amministrazione alla realizzazione per un periodo di cinque anni. Oggi ci troviamo a dover far partire quel progetto (lo stesso progetto che noi non volevamo) e a doverlo tenere in vita per cinque anni, oggi siamo vincolati con il Ministero a dare inizio ad un progetto che riteniamo comunque inutile.
Al danno si aggiunge la beffa, il finanziamento era per il recupero della struttura e l'arredamento mentre per la gestione neanche un euro, l'intera gestione è a carico del Comune di Cerignola. E quanto denaro ha previsto di spendere la vecchia amministrazione per la gestione? Neanche un euro.
Questa la motivazione per cui l'Amministrazione ha avviato il Bando per l'assegnazione in concessione d'uso dell'immobile destinato a "Casa Sollievo dell'Immigrato" ad associazioni no profit affinché facciano una proposta progettuale volta a realizzare servizi e iniziative in materia di impatto migratorio a favore di immigrati regolari nonché a favore dei cittadini di Borgo Libertà. Come evidente nessun ripensamento rispetto a ciò che nel 2013."
Poi ci siamo rivolti hai diretti interessati della questione, cioè i cittadini della borgata, rivolgendoci, per carpirne i sentori, al Presidente del Comitato Cittadino di Borgo Libertà Elio Lisi, che gentilmente ha esposto ciò che i circa 15 nuclei familiari lì residenti pensano sulla questione, raccontandoci delle numerose dimenticanze nei loro confronti dai diversi organi locali di vario livello che hanno portato alla situazione attuale. La paura più grande sta proprio nella sfiducia che tale struttura ospiterà gli 8 immigrati come previsto da progetto ma bensì molti di più, cui l'immane cifra di ristrutturazione spesa fa da campanello d'allarme, e a ciò che potrebbe derivare da un possibile sovraffollamento. Sovraffollamento del centro che potrebbe minare irreparabilmente la Sicurezza pubblica e l'incolumità dei residenti, nonché il decoro e la salubrità del Borgo.
Lo stesso Lisi chiarisce le richieste dei cittadini della borgata, che si riducono alla semplice e dovuta presenza di un presidio di forze di ordine pubblico e di un presidio sanitario, entrambi assenti nella Borgata e che nella situazione che si và delineando abbisognerebbero ancora di più, ed in risposta dall'amministrazione comunale precedente ha solo avuto un aggettivo come risposta: razzista. A ciò si aggiungono gli interrogativi del perché tanti soldi elargiti in poco tempo per questo progetto e l'assenza di fondi per riaprire l'arteria principale che collega il borgo alla cittadina, ormai impraticabile anche per scuolabus ed ambulanze.
Infine conclude confermando la sua fiducia affinché tale situazione sia risolta dalla stessa amministrazione che sembra intenta a trovare un contemperamento delle varie esigenze, il tutto per evitare che vi sia un spopolamento della borgata dovuto a vari problemi di abbandono cui si aggiungerebbe quello dell'incolumità dei propri familiari per il Centro d'accoglienza, ed aggiungendo che, come normale che sia per ogni persona che ami la sua terra, di concerto con tutti i cittadini del Borgo, di evitare a tutti i costi che quella Borgata muoia per interessi economici di alcuni politici e non che nulla hanno da spartire con i pareri dei residenti, in sfregio alla loro "sovranità".