Cronaca
Centri massaggi a luci rosse, 5 arresti
A capo dell’organizzazione una coppia originaria di Cerignola, lui 40enne, finito in manette, e la moglie 33enne agli arresti domiciliari
Cerignola - martedì 1 ottobre 2019
18.18
Centri massaggi mascheravano vere e proprie case di appuntamento. È quanto emerge dall'operazione "Vishudda" condotta dalla Squadra Mobile di Ancona e coordinata dalla Procura della Repubblica che ha emesso cinque arresti. Circa due anni di indagini, pedinamenti e intercettazioni telefoniche hanno portato all'individuazione dei responsabili dell'organizzazione, una coppia del foggiano, lui 40enne, originario di Cerignola, finito in manette e la moglie 33enne, anch'essa cerignolana, agli arresti domiciliari, nonché misure cautelari con obbligo di dimora per le tre donne indagate facenti parte dell'organizzazione.
Sotto sequestro i 9 centri massaggi gestiti dall'organizzazione che operava ad Ancona, Faenza, Curtatone, San Giovanni in Marignsan, San Benedetto del Tronto, Pescara, Bologna, Rimini e Balretta.
Concorso in favoreggiamento della prostituzione è l'accusa per altre 4 coordinatrici che agivano sotto le direttive della coppia foggiana la quale dovrà rispondere per i reati di concorso in induzione alla prostituzione.
L'organizzazione, dopo aver aperto il centro massaggi pubblicizzava, attraverso annunci di offerte di lavoro con prospettive di guadagni fino a 2.500 euro e assunzione a tempo indeterminato, il reclutamento di ragazze che poi, una volta assunte, venivano indotte a prostituirsi dalla coppia foggiana, vertice dell'organizzazione. Dopo l'opera di convincimento iniziava un vero e proprio corso di formazione ed addestramento per l'attività sessuale da svolgere all'interno del centro olistico.
Centinaia di migliaia di euro all'anno era il bilancio fatturato dai centri massaggi. Per ogni prestazione sessuale l'organizzazione incassava il 60% della somma devolvendo il 40% alla "massaggiatrice". Circa cinquanta ragazze gravitavano nei centri a luci rosse, tutte italiane e di età compresa tra i 20 e 30 anni. In ogni centro lavoravano almeno 4 persone che riuscivano a portare incassi di svariate migliaia di euro giornalieri.
La coppia cerignolana si avvaleva di fidate collaboratrici. A gestire l'esercizio di Ancona era una 35enne di Cosenza mentre, nel centro olistico di Barletta una donna di 32 anni, e altre donne dai 35 ai 39 anni negli altri centri a luci rosse.
Sotto sequestro i 9 centri massaggi gestiti dall'organizzazione che operava ad Ancona, Faenza, Curtatone, San Giovanni in Marignsan, San Benedetto del Tronto, Pescara, Bologna, Rimini e Balretta.
Concorso in favoreggiamento della prostituzione è l'accusa per altre 4 coordinatrici che agivano sotto le direttive della coppia foggiana la quale dovrà rispondere per i reati di concorso in induzione alla prostituzione.
L'organizzazione, dopo aver aperto il centro massaggi pubblicizzava, attraverso annunci di offerte di lavoro con prospettive di guadagni fino a 2.500 euro e assunzione a tempo indeterminato, il reclutamento di ragazze che poi, una volta assunte, venivano indotte a prostituirsi dalla coppia foggiana, vertice dell'organizzazione. Dopo l'opera di convincimento iniziava un vero e proprio corso di formazione ed addestramento per l'attività sessuale da svolgere all'interno del centro olistico.
Centinaia di migliaia di euro all'anno era il bilancio fatturato dai centri massaggi. Per ogni prestazione sessuale l'organizzazione incassava il 60% della somma devolvendo il 40% alla "massaggiatrice". Circa cinquanta ragazze gravitavano nei centri a luci rosse, tutte italiane e di età compresa tra i 20 e 30 anni. In ogni centro lavoravano almeno 4 persone che riuscivano a portare incassi di svariate migliaia di euro giornalieri.
La coppia cerignolana si avvaleva di fidate collaboratrici. A gestire l'esercizio di Ancona era una 35enne di Cosenza mentre, nel centro olistico di Barletta una donna di 32 anni, e altre donne dai 35 ai 39 anni negli altri centri a luci rosse.