Speciale
Centisti 2022: Ludovica Balestrucci, 100elode maturato al Liceo Scientifico A. Einstein
Un incredibile viaggio in cui dare il meglio di sé
Cerignola - domenica 28 agosto 2022
16.00
Con gli anni delle superiori già alle spalle, con le emozioni vive nella mente e nel cuore, con tutte le contraddizioni dei momenti "stressanti", ma indimenticabili, Ludovica Balestrucci è già proiettata verso un futuro che già vede disegnato davanti a sé.
Che sensazione hai a Scuola finita?
Quanto è strano trovarsi qui, con la consapevolezza che tutto questo è finito. Cinque anni di lavoro, sacrifici, pianti e soddisfazioni che sembrava non potessero finire mai. Invece eccomi qui, stanca ma estremamente soddisfatta per il risultato ottenuto, soprattutto dopo l'estenuante sfida a cui ci ha sottoposto il Covid-19. I maturandi (io in primis) sono già proiettati al futuro e l'esperienza delle superiori sembra così lontana e "piccola".
Come hai vissuto questo ultimo anno?
Ho vissuto l'ultimo anno appieno, godendomi ogni singola emozione, anche se sinceramente con gli occhi già rivolti all'Università, mi sono focalizzata anche a studiare per quello che consideravo il mio utopico obiettivo: entrare alla Facoltà di Medicina, che con grande soddisfazione sono riuscita ad ottenere.
Come definiresti questi 5 anni?
È difficile spiegare cosa porta l'esperienza delle superiori e soprattutto cosa la rende davvero così bella e magica. Mi mancheranno i professori con cui, soprattutto nell'ultimo periodo, si è creato un bellissimo rapporto familiare, mancherà guardare tutti i giorni i compagni di classe stremati, annoiati, arrabbiati.
La cosa che ti mancherà di più di questi anni?
Mancherà l'ebrezza del compito in classe, e specialmente i pomeriggi passati in chiamata con i miei compagni pre-compito di matematica e fisica. Il risultato ottenuto a fine anno è stato la conclusione di un incredibile viaggio, che mi ha spinto ancora di più nel continuare a dare il meglio di me. Mi ha fatto capire che è vero il detto che afferma: "se qualcosa la si vuole davvero la si riesce ad ottenere".
C'è qualcuno in particolare che vorresti ringraziare alla luce del tuo percorso?
Ringrazio, tra gli altri, i professori che mi hanno aiutato tantissimo nel forgiare quella che è adesso la mia persona. Mi hanno regalato momenti divertenti, speciali, e purtroppo (e per fortuna) stressanti. Mi hanno fatto apprezzare il lato buono di ogni cosa: l'italiano, il latino e tante altre cose che in fin dei conti non sono tanto male come sembrano!
Un bilancio tra quel che lasci e quel che affronterai.
Lascio la scuola con un'amara nostalgia e qualche consapevolezza in più, pronta ad affrontare le prossime sfide a cui la vita e il "mondo dei grandi" mi sottoporrà.
L'Università, il futuro e la pressione non mi spaventano, anzi mi spronano. Sono già proiettata verso la fine di essa e verso il lavoro, voglio diventare un Medico e metterò tutta me stessa per riuscirci.
Ecco, forse vedere già la realizzazione dei propri sogni aiuta a raggiungerli prima.
Che sensazione hai a Scuola finita?
Quanto è strano trovarsi qui, con la consapevolezza che tutto questo è finito. Cinque anni di lavoro, sacrifici, pianti e soddisfazioni che sembrava non potessero finire mai. Invece eccomi qui, stanca ma estremamente soddisfatta per il risultato ottenuto, soprattutto dopo l'estenuante sfida a cui ci ha sottoposto il Covid-19. I maturandi (io in primis) sono già proiettati al futuro e l'esperienza delle superiori sembra così lontana e "piccola".
Come hai vissuto questo ultimo anno?
Ho vissuto l'ultimo anno appieno, godendomi ogni singola emozione, anche se sinceramente con gli occhi già rivolti all'Università, mi sono focalizzata anche a studiare per quello che consideravo il mio utopico obiettivo: entrare alla Facoltà di Medicina, che con grande soddisfazione sono riuscita ad ottenere.
Come definiresti questi 5 anni?
È difficile spiegare cosa porta l'esperienza delle superiori e soprattutto cosa la rende davvero così bella e magica. Mi mancheranno i professori con cui, soprattutto nell'ultimo periodo, si è creato un bellissimo rapporto familiare, mancherà guardare tutti i giorni i compagni di classe stremati, annoiati, arrabbiati.
La cosa che ti mancherà di più di questi anni?
Mancherà l'ebrezza del compito in classe, e specialmente i pomeriggi passati in chiamata con i miei compagni pre-compito di matematica e fisica. Il risultato ottenuto a fine anno è stato la conclusione di un incredibile viaggio, che mi ha spinto ancora di più nel continuare a dare il meglio di me. Mi ha fatto capire che è vero il detto che afferma: "se qualcosa la si vuole davvero la si riesce ad ottenere".
C'è qualcuno in particolare che vorresti ringraziare alla luce del tuo percorso?
Ringrazio, tra gli altri, i professori che mi hanno aiutato tantissimo nel forgiare quella che è adesso la mia persona. Mi hanno regalato momenti divertenti, speciali, e purtroppo (e per fortuna) stressanti. Mi hanno fatto apprezzare il lato buono di ogni cosa: l'italiano, il latino e tante altre cose che in fin dei conti non sono tanto male come sembrano!
Un bilancio tra quel che lasci e quel che affronterai.
Lascio la scuola con un'amara nostalgia e qualche consapevolezza in più, pronta ad affrontare le prossime sfide a cui la vita e il "mondo dei grandi" mi sottoporrà.
L'Università, il futuro e la pressione non mi spaventano, anzi mi spronano. Sono già proiettata verso la fine di essa e verso il lavoro, voglio diventare un Medico e metterò tutta me stessa per riuscirci.
Ecco, forse vedere già la realizzazione dei propri sogni aiuta a raggiungerli prima.