Speciale
Centisti 2022: lei è Nilde Specchio. È tra i ragazzi in gamba del Liceo Scientifico A. Einstein
Allo studio ha sempre affiancato sport e volontariato
Cerignola - lunedì 22 agosto 2022
17.08
Che fosse una persona risoluta e molto pratica si è capito subito dalla chiamata intercorsa.
Che avesse un quid in più, anche. Lo scoprirete anche voi leggendo la sua intervista.
Com'è stato questo percorso liceale?
In questi 5 anni mi è stato permesso di esprimermi senza limitazioni e preconcetti.
Grazie alla competenza della mia docente di italiano ho potuto negli anni constatare la mia dislessia, che nessuno aveva mai notato e appurato, lasciando fare a me sola un duro lavoro per restare al passo.
Il liceo invece subito mi è venuto incontro e mi ha permesso finalmente di studiare tutto con facilità e scioltezza.
In questi anni sono cresciuta grazie alla scuola, ho avuto l'opportunità di essere rappresentante d'Istituto che mi ha dato modo di aprirmi a 360 gradi sia verso i miei compagni e sia verso i docenti.
Il mio liceo mi ha formata, mi ha fatta diventare la ragazza che sono adesso, tenace e determinata; rifarei la mia scelta all'infinito perché ho amato le materie d'indirizzo tanto da immatricolarmi a Matematica.
Tutta casa e studio?
Non proprio. Non nascondo che per arrivare a questo traguardo ho dovuto sudare la meta, ma nonostante questo ho continuato a vivere al massimo la vita extra scolastica.
A cosa ti sei dedicata oltre allo studio?
Non mi sono fatta mancare nulla! Sono stata un'agonista di scherma e l'ho praticata per oltre 10 anni e sempre durante gli anni del liceo ho fatto volontariato in Croce Rossa.
Cosa pensi ti abbiano dato Sport e Volontariato?
La scherma mi ha sicuramente dato la disciplina. È uno sport dove bisogna essere focalizzati su sé stessi prima di pensare all'avversario. Mi ha insegnato il sacrificio, poiché negli anni allenarmi costantemente presso l'A.D. Scherma Trani è stato faticoso sia per quanto tempo mi sottraeva sia fisicamente ed economicamente.
Il volontariato invece mi ha fatto sviluppare il senso di squadra, poiché lavorare in sincronia è la prima fonte di un servizio ben svolto. In Croce Rossa inoltre ho delegato l'area Giovani e ciò ha fatto uscire a pieno le caratteristiche da leader dentro di me.
La tua dote migliore?
La mia dote migliore probabilmente è la determinazione, se ho un obiettivo lo inseguo fino alla fine.
Cosa ti affascina di più?
Mi affascina la logica, non solo quella matematica ma quella dietro alle cose. Mi piacerebbe inoltre avvicinarmi al mondo delle moto e mi piace molto cucinare.
Cosa ti spaventa di più?
La mia paura più grande è il fallimento, di deludere le mie aspettative. Poi ho paura delle giostre pericolose.
Come vedi il tuo futuro?
Vedo un futuro pieno di avventure in una città nuova da scoprire e che sicuramente mi può offrire tanto. Non sono la classica ragazza che si immagina in un futuro prossimo con un marito e dei figli, ma in tailleur dietro a una scrivania.
La parola magica, o la cosa, che ti raddrizza una giornata storta?
In una giornata storta per recuperare il buonumore faccio palestra o cucino dolci, perché sono due cose che mi mettono tanta calma e mi permetto di svuotare la mente.
Ecco, questi centisti non sono marziani, sono ragazzi che arricchiscono il loro percorso di tante belle esperienze formative. Probabilmente non è quel 100 la cosa più importante, ma la voglia di fare, di sperimentare, di essere affamati di vita e di conoscenze. Nilde è un bell'esempio di tutto questo.
Che avesse un quid in più, anche. Lo scoprirete anche voi leggendo la sua intervista.
Com'è stato questo percorso liceale?
In questi 5 anni mi è stato permesso di esprimermi senza limitazioni e preconcetti.
Grazie alla competenza della mia docente di italiano ho potuto negli anni constatare la mia dislessia, che nessuno aveva mai notato e appurato, lasciando fare a me sola un duro lavoro per restare al passo.
Il liceo invece subito mi è venuto incontro e mi ha permesso finalmente di studiare tutto con facilità e scioltezza.
In questi anni sono cresciuta grazie alla scuola, ho avuto l'opportunità di essere rappresentante d'Istituto che mi ha dato modo di aprirmi a 360 gradi sia verso i miei compagni e sia verso i docenti.
Il mio liceo mi ha formata, mi ha fatta diventare la ragazza che sono adesso, tenace e determinata; rifarei la mia scelta all'infinito perché ho amato le materie d'indirizzo tanto da immatricolarmi a Matematica.
Tutta casa e studio?
Non proprio. Non nascondo che per arrivare a questo traguardo ho dovuto sudare la meta, ma nonostante questo ho continuato a vivere al massimo la vita extra scolastica.
A cosa ti sei dedicata oltre allo studio?
Non mi sono fatta mancare nulla! Sono stata un'agonista di scherma e l'ho praticata per oltre 10 anni e sempre durante gli anni del liceo ho fatto volontariato in Croce Rossa.
Cosa pensi ti abbiano dato Sport e Volontariato?
La scherma mi ha sicuramente dato la disciplina. È uno sport dove bisogna essere focalizzati su sé stessi prima di pensare all'avversario. Mi ha insegnato il sacrificio, poiché negli anni allenarmi costantemente presso l'A.D. Scherma Trani è stato faticoso sia per quanto tempo mi sottraeva sia fisicamente ed economicamente.
Il volontariato invece mi ha fatto sviluppare il senso di squadra, poiché lavorare in sincronia è la prima fonte di un servizio ben svolto. In Croce Rossa inoltre ho delegato l'area Giovani e ciò ha fatto uscire a pieno le caratteristiche da leader dentro di me.
La tua dote migliore?
La mia dote migliore probabilmente è la determinazione, se ho un obiettivo lo inseguo fino alla fine.
Cosa ti affascina di più?
Mi affascina la logica, non solo quella matematica ma quella dietro alle cose. Mi piacerebbe inoltre avvicinarmi al mondo delle moto e mi piace molto cucinare.
Cosa ti spaventa di più?
La mia paura più grande è il fallimento, di deludere le mie aspettative. Poi ho paura delle giostre pericolose.
Come vedi il tuo futuro?
Vedo un futuro pieno di avventure in una città nuova da scoprire e che sicuramente mi può offrire tanto. Non sono la classica ragazza che si immagina in un futuro prossimo con un marito e dei figli, ma in tailleur dietro a una scrivania.
La parola magica, o la cosa, che ti raddrizza una giornata storta?
In una giornata storta per recuperare il buonumore faccio palestra o cucino dolci, perché sono due cose che mi mettono tanta calma e mi permetto di svuotare la mente.
Ecco, questi centisti non sono marziani, sono ragazzi che arricchiscono il loro percorso di tante belle esperienze formative. Probabilmente non è quel 100 la cosa più importante, ma la voglia di fare, di sperimentare, di essere affamati di vita e di conoscenze. Nilde è un bell'esempio di tutto questo.