Speciale
Centisti 2022: 100 e lode per Marta Caggiano
Dal Liceo Scientifico A. Einstein a Ripartoda100
Cerignola - sabato 27 agosto 2022
8.59
Dalla passione per l'Astronomia a quella per la Filosofia, sicuramente una personalità poliedrica, che non si accontenta di osservare e vivere la vita in superfice, ma scandagliandone gli abissi ed esplorandone le vette. Il nostro scambio è iniziato sulla pagina Ripartoda100, per l'omonima kermesse. Da lì la curiosità ci ha spinti a voler conoscere meglio Marta.
Come nasce la tua passione per il settore aerospaziale?
Il cielo ha sempre esercitato su di me un fascino inestimabile. È il mio limite come essere umano, e ho sempre provato a raggiungerlo. L'astronomia, tanto quanto l'astrologia, sono state due passioni che ho sempre coltivato in maniera più o meno nascosta. Ma dovevano venire alla luce prima o poi, e il settore aerospaziale costituisce il mezzo attraverso il quale avvicinarmi sempre di più al mio limite. Destano stupore anche lo spazio già esplorato e il tempo già vissuto.
In Ripartoda 100 ci hai parlato di metamorfosi, in cosa consiste la tua trasformazione più importante? Che visione hai della vita, alla tua giovane ètà?
La mia metamorfosi più importante non è mai stata evidente agli occhi altrui (ho anche incontrato pochi occhi attenti, va detto). Più che una trasformazione, un vero ciclo vita-morte: ogni settembre, per gli ultimi 5 anni, mi sono guardata indietro, e resa conto che ero una persona completamente diversa rispetto all'anno prima. La mia crescita mentale è andata pari passo con l'affinarsi del mio animo.
La vita l'ho sempre esaminata da almeno due prospettive, due me, quella che vive e quella che scrive. La terza persona è importante quanto la prima, è quella di poeta, che ti permette di romanticizzare i momenti meno gradevoli e portare avanti i tuoi ideali.
Perché dici che non potrai più ascoltare una lezione di filosofia? Non credi che la Filosofia sia nei misteri della vita stessa?
Ed è sempre per questa mia visione sdoppiata che mi rammarico di non poter più studiare la materia filosofica, ma solo viverla! Qualcuno direbbe che si tratta di empirismo, che mi sto affidando solo all'esperienza (futura), ma io sono un'idealista, mi interessa formalizzare. Spero di acquisire una seconda laurea in questo ambito, e poi chissà, magari pubblicare.
Che sguardo ha chi cerca di comprendere una stessa cosa da più angolazioni? E da cosa credi che dipenda una tale capacità?
Per comprendere una stessa cosa da diverse angolazioni bisogna essere ciechi. Anche l'opinione ("doxa") è una verità, ma è ciò che i canoni attuali ci proibiscono di vedere. Chiudiamo gli occhi, e spingiamo noi stessi oltre l'oggettività, affiniamo la sensibilità. Quest'ultima è l'unica qualità necessaria per una simile capacità: non lasciare mai che la percezione che abbiamo noi di noi stessi e dell'altro impedisca a noi stessi e all'altro di essere qualcosa di diverso. Pirandello a riguardo scrisse: "Abbiamo creduto d'intenderci, non ci siamo intesi affatto."
Un sentire particolare il tuo. Una visione non comune tra i giovani. Che posto ha avuto la condivisione con i tuoi coetanei, spesso attratti da argomenti più leggeri?
È proprio questa citazione di Pirandello che spesso mi passava per la mente. Sono stata spesso fraintesa. Umanamente. Esiste gente insensibile, gente sensibile, e gente che si intrattiene nel limbo, che magari non ti capisce ma apprezza. La nuova moda sociale è stare in superficie, "imparare" a galleggiare. Per fortuna ho incontrato qualche anima che preferisce la profondità di un rapporto alla circostanza.
Ed infine, guardando alla tua città, di cosa pensi ci sia più bisogno?
Viaggiando, nella realtà e nei libri, mi rendo che non esiste problema economico o politico che non nasca da un mal vivere insieme, che poi a sua volta nasce da una cattiva percezione di sé stessi. Alla mia città non rimprovero nulla, subisce già troppe cose che non merita, ed è appunto per questo che deve smettere di subire. Un'attivazione, un'integrazione di più culture (con progetti concreti a riguardo) e un nuovo apprezzamento di quelle già presenti migliorerebbe il nostro quotidiano. Sia un mondo più cordiale.
Ecco, ci sembra una chiusura perfetta l'auspicio di un mondo più cordiale.
Come nasce la tua passione per il settore aerospaziale?
Il cielo ha sempre esercitato su di me un fascino inestimabile. È il mio limite come essere umano, e ho sempre provato a raggiungerlo. L'astronomia, tanto quanto l'astrologia, sono state due passioni che ho sempre coltivato in maniera più o meno nascosta. Ma dovevano venire alla luce prima o poi, e il settore aerospaziale costituisce il mezzo attraverso il quale avvicinarmi sempre di più al mio limite. Destano stupore anche lo spazio già esplorato e il tempo già vissuto.
In Ripartoda 100 ci hai parlato di metamorfosi, in cosa consiste la tua trasformazione più importante? Che visione hai della vita, alla tua giovane ètà?
La mia metamorfosi più importante non è mai stata evidente agli occhi altrui (ho anche incontrato pochi occhi attenti, va detto). Più che una trasformazione, un vero ciclo vita-morte: ogni settembre, per gli ultimi 5 anni, mi sono guardata indietro, e resa conto che ero una persona completamente diversa rispetto all'anno prima. La mia crescita mentale è andata pari passo con l'affinarsi del mio animo.
La vita l'ho sempre esaminata da almeno due prospettive, due me, quella che vive e quella che scrive. La terza persona è importante quanto la prima, è quella di poeta, che ti permette di romanticizzare i momenti meno gradevoli e portare avanti i tuoi ideali.
Perché dici che non potrai più ascoltare una lezione di filosofia? Non credi che la Filosofia sia nei misteri della vita stessa?
Ed è sempre per questa mia visione sdoppiata che mi rammarico di non poter più studiare la materia filosofica, ma solo viverla! Qualcuno direbbe che si tratta di empirismo, che mi sto affidando solo all'esperienza (futura), ma io sono un'idealista, mi interessa formalizzare. Spero di acquisire una seconda laurea in questo ambito, e poi chissà, magari pubblicare.
Che sguardo ha chi cerca di comprendere una stessa cosa da più angolazioni? E da cosa credi che dipenda una tale capacità?
Per comprendere una stessa cosa da diverse angolazioni bisogna essere ciechi. Anche l'opinione ("doxa") è una verità, ma è ciò che i canoni attuali ci proibiscono di vedere. Chiudiamo gli occhi, e spingiamo noi stessi oltre l'oggettività, affiniamo la sensibilità. Quest'ultima è l'unica qualità necessaria per una simile capacità: non lasciare mai che la percezione che abbiamo noi di noi stessi e dell'altro impedisca a noi stessi e all'altro di essere qualcosa di diverso. Pirandello a riguardo scrisse: "Abbiamo creduto d'intenderci, non ci siamo intesi affatto."
Un sentire particolare il tuo. Una visione non comune tra i giovani. Che posto ha avuto la condivisione con i tuoi coetanei, spesso attratti da argomenti più leggeri?
È proprio questa citazione di Pirandello che spesso mi passava per la mente. Sono stata spesso fraintesa. Umanamente. Esiste gente insensibile, gente sensibile, e gente che si intrattiene nel limbo, che magari non ti capisce ma apprezza. La nuova moda sociale è stare in superficie, "imparare" a galleggiare. Per fortuna ho incontrato qualche anima che preferisce la profondità di un rapporto alla circostanza.
Ed infine, guardando alla tua città, di cosa pensi ci sia più bisogno?
Viaggiando, nella realtà e nei libri, mi rendo che non esiste problema economico o politico che non nasca da un mal vivere insieme, che poi a sua volta nasce da una cattiva percezione di sé stessi. Alla mia città non rimprovero nulla, subisce già troppe cose che non merita, ed è appunto per questo che deve smettere di subire. Un'attivazione, un'integrazione di più culture (con progetti concreti a riguardo) e un nuovo apprezzamento di quelle già presenti migliorerebbe il nostro quotidiano. Sia un mondo più cordiale.
Ecco, ci sembra una chiusura perfetta l'auspicio di un mondo più cordiale.