Caso Zamparese, Dalessandro-Sgarro (PD)
Fallito il progetto civico, esiste ancora una maggioranza? E a che prezzo?
Cerignola - giovedì 26 gennaio 2017
16.59 Comunicato Stampa
"Se confermato il siluramento dell'assessore Zamparese, terzo assessore della giunta Metta a saltare dopo Colucci ed Albanese, è indispensabile chiedersi se esista ancora una maggioranza in grado di amministrare Cerignola o se si galleggi attaccati alle poltrone, con modi di fare e prassi da vecchia politica. Il progetto civico di Franco Metta è fallito -fanno sapere Daniele Dalessandro, capogruppo PD in Consiglio Comunale e il Segretario del PD e neo eletto Consigliere Provinciale Tommaso Sgarro . Questo è un dato di carattere non solo amministrativo, date le condizioni in cui versa la città, ma anche politico. Le liste che hanno sostenuto Metta alle comunali non esistono più e dopo l'iniziale minestrone del Gruppo del Cambiamento si sono poi divise e spaccate in nuovi contenitori, cambiando nuovamente nomi e formazioni: trasformisti da un gruppo all'altro, dissidenti, coltelli tra i denti, dimissioni di assessori e interessi particolari. Il risultato - continua Dalessandro - è una maggioranza che da 16 consiglieri è passata a 14, con Lapiccirella e Cioffi in aperta contestazione.
"Gli ultimi avvenimenti ci parlano di una mutazione genetica della maggioranza. Federazione Civica e relativi consiglieri che scelgono di sostenere alle ultime elezioni provinciali un candidato dell'UDC, perdendo di fatto la già finta vocazione civica e snobbando la candidatura di Lepore, scelta naturale del civismo. La Cicogna - rinata dopo il fallimento del minestrone del cambiamento - ridotta ad un covo di serpi dove i rapporti di fiducia sono ai minimi termini- che alle elezioni provinciali su 10 voti possibili per la Lepore ne esprime 8, con l'alto tradimento di ben due consigliere e di fatto decreta la sconfitta del suo candidato. In questo caos Federazione Civica, più che un gruppo politico un gruppo al servizio delle ambizioni personali del vice sindaco Pezzano, sente l'odore del sangue della Cicogna morente e, con un comunicato degno del più vecchio politichese, alza il prezzo e chiede poltrone, ottenendo (per ora) la testa dell'assessore Zamparese, e poi chissà cos'altro ancora... Se confermato il siluramento salgono a tre su sette gli assessori sostituiti. La non belligeranza di Forza Italia a questa amministrazione, la sua totale assenza di opposizione (vedremo oggi cosa cambierà con la revoca della Zamparese per molti assessore di riferimento del duo forzista), segnano il verso politico verso destra di questa maggioranza che in solo un anno e mezzo ha perso la bussola del civismo. E in questi giochi politici a rimetterci sono stati solo i cittadini". continua Dalessandro.
Incalza Sgarro " Metta è un sindaco in difficoltà. Messo nell'angolo, ha perso di autorevolezza e per restare a galla è costretto a sottostare a ricatti da vecchia politica. Oramai è un uomo solo al comando solo nella forma, non nella sostanza. Di fatto ha delegato il ruolo di primo cittadino al Comandante Delvino, super dirigente, vero plenipotenziario del Comune. Marginale il ruolo degli Assessori. Piuttosto che giocare a fare i protagonisti di fotoromanzi da riviste anni '70 per i calendari della Polizia Municipale i due si rendano conto che, nell'assenza di un dibattito politico vero sui temi che riguardano la città, giocare a figurine con assessori e dirigenti non fa che mortificare le esigenze e i bisogni di una cittadinanza che aveva chiesto alla classe politica non multe a più non posso per rimpinguare la casse comunali, ma che Cerignola diventasse una città normale anche sotto il profilo politico. Niente da fare. Mi fa inoltre specie che in questa notte da lunghi coltelli che anima da un anno e mezzo l'amministrazione Metta a rimetterci siano sempre le donne. Brutto segnale. Questa amministrazione si comporta come quella di Giannatempo, anzi, se è possibile peggio". "Nel frattempo - concludono Dalessandro e Sgarro - la città è sotto lo scacco della criminalità, ma guai a dirlo altrimenti si fa reato di lesa maestà, si istituiscono ZTL senza coinvolgere le associazioni dei commercianti e dei residenti, senza un potenziamento del trasporto pubblico, si svende l'interporto ma a nessuno di questa maggioranza sembra interessare nulla di tutto ciò. Se il futuro di questa città non interessa più, il Sindaco Metta prenda atto del fallimento del progetto civico e stacchi la spina invece di vivacchiare sotto le richieste di poltrone di un Pezzano qualunque e di consumati personaggi del sottobosco politico della provincia di Foggia".
"Gli ultimi avvenimenti ci parlano di una mutazione genetica della maggioranza. Federazione Civica e relativi consiglieri che scelgono di sostenere alle ultime elezioni provinciali un candidato dell'UDC, perdendo di fatto la già finta vocazione civica e snobbando la candidatura di Lepore, scelta naturale del civismo. La Cicogna - rinata dopo il fallimento del minestrone del cambiamento - ridotta ad un covo di serpi dove i rapporti di fiducia sono ai minimi termini- che alle elezioni provinciali su 10 voti possibili per la Lepore ne esprime 8, con l'alto tradimento di ben due consigliere e di fatto decreta la sconfitta del suo candidato. In questo caos Federazione Civica, più che un gruppo politico un gruppo al servizio delle ambizioni personali del vice sindaco Pezzano, sente l'odore del sangue della Cicogna morente e, con un comunicato degno del più vecchio politichese, alza il prezzo e chiede poltrone, ottenendo (per ora) la testa dell'assessore Zamparese, e poi chissà cos'altro ancora... Se confermato il siluramento salgono a tre su sette gli assessori sostituiti. La non belligeranza di Forza Italia a questa amministrazione, la sua totale assenza di opposizione (vedremo oggi cosa cambierà con la revoca della Zamparese per molti assessore di riferimento del duo forzista), segnano il verso politico verso destra di questa maggioranza che in solo un anno e mezzo ha perso la bussola del civismo. E in questi giochi politici a rimetterci sono stati solo i cittadini". continua Dalessandro.
Incalza Sgarro " Metta è un sindaco in difficoltà. Messo nell'angolo, ha perso di autorevolezza e per restare a galla è costretto a sottostare a ricatti da vecchia politica. Oramai è un uomo solo al comando solo nella forma, non nella sostanza. Di fatto ha delegato il ruolo di primo cittadino al Comandante Delvino, super dirigente, vero plenipotenziario del Comune. Marginale il ruolo degli Assessori. Piuttosto che giocare a fare i protagonisti di fotoromanzi da riviste anni '70 per i calendari della Polizia Municipale i due si rendano conto che, nell'assenza di un dibattito politico vero sui temi che riguardano la città, giocare a figurine con assessori e dirigenti non fa che mortificare le esigenze e i bisogni di una cittadinanza che aveva chiesto alla classe politica non multe a più non posso per rimpinguare la casse comunali, ma che Cerignola diventasse una città normale anche sotto il profilo politico. Niente da fare. Mi fa inoltre specie che in questa notte da lunghi coltelli che anima da un anno e mezzo l'amministrazione Metta a rimetterci siano sempre le donne. Brutto segnale. Questa amministrazione si comporta come quella di Giannatempo, anzi, se è possibile peggio". "Nel frattempo - concludono Dalessandro e Sgarro - la città è sotto lo scacco della criminalità, ma guai a dirlo altrimenti si fa reato di lesa maestà, si istituiscono ZTL senza coinvolgere le associazioni dei commercianti e dei residenti, senza un potenziamento del trasporto pubblico, si svende l'interporto ma a nessuno di questa maggioranza sembra interessare nulla di tutto ciò. Se il futuro di questa città non interessa più, il Sindaco Metta prenda atto del fallimento del progetto civico e stacchi la spina invece di vivacchiare sotto le richieste di poltrone di un Pezzano qualunque e di consumati personaggi del sottobosco politico della provincia di Foggia".