Capitanata, slittamento "Granaio Italia": parla il Movimento Cinque Stelle
L'onorevole Giorgio Lovecchio: "il benessere non è prorogabile"
Cerignola - lunedì 20 febbraio 2023
9.34 Comunicato Stampa
La Commissione Agricoltura e Industria del Senato ha approvato un emendamento che prevede la proroga al 31 dicembre 2024 del periodo sperimentale del registro telematico delle operazioni di carico e scarico di cereali e sfarinati, il cosiddetto "Granaio Italia". Per scongiurare l'esecutività di questa decisione, Cia-Agricoltori Italiani si è rivolta a noi parlamentari per chiedere supporto.
L'onorevole Giorgio Lovecchio (M5S) è concorde con gli agricoltori, specie quelli pugliesi, che sono i maggiori produttori di grano d'Italia.
«Il benessere non è prorogabile. Far slittare al 2025 le sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti dei soggetti che non abbiano adempiuto all'obbligo di istituzione del registro e di tenuta telematica delle operazioni di carico e scarico di cereali e farine - ha detto il deputato foggiano - significa mettere in secondo piano la sicurezza alimentare della filiera della pasta e di quella del pane, che già sono fin troppo bistrattati e che vivono un periodo di grave crisi. In Italia abbiamo una grande arma, quella della tutela dell'alta qualità dei cereali e soprattutto della loro tracciabilità rispetto al resto d'Europa e al nord America».
«Monitorare in maniera severa - continua Lovecchio - le operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta nettamente la sicurezza alimentare e quindi tutela i nostri consumatori. Quando era ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli lo si era ribadito più volte ed io stesso sono stato tra i firmatari, nel 2020, dell'emendamento alla legge di bilancio che prevedeva lo stanziamento di un milione di euro per "Granaio Italia"».
«Oggi però chi ci governa sembra non voler assecondare gli interessi di alcuni dei nostri produttori, e prende tempo, in favore di chi non ha mai visto di buon occhio questa misura. È l'ennesima operazione di distruzione di ciò che invece hanno costruito i precedenti governi Conte, come sta accadendo con la cancellazione della cessione del credito del superbonus, che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo agli italiani ed alle imprese. Ma a Giorgia Meloni e ai suoi uomini - conclude Lovecchio - il benessere dei cittadini italiani pare non interessare affatto».
L'onorevole Giorgio Lovecchio (M5S) è concorde con gli agricoltori, specie quelli pugliesi, che sono i maggiori produttori di grano d'Italia.
«Il benessere non è prorogabile. Far slittare al 2025 le sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti dei soggetti che non abbiano adempiuto all'obbligo di istituzione del registro e di tenuta telematica delle operazioni di carico e scarico di cereali e farine - ha detto il deputato foggiano - significa mettere in secondo piano la sicurezza alimentare della filiera della pasta e di quella del pane, che già sono fin troppo bistrattati e che vivono un periodo di grave crisi. In Italia abbiamo una grande arma, quella della tutela dell'alta qualità dei cereali e soprattutto della loro tracciabilità rispetto al resto d'Europa e al nord America».
«Monitorare in maniera severa - continua Lovecchio - le operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta nettamente la sicurezza alimentare e quindi tutela i nostri consumatori. Quando era ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli lo si era ribadito più volte ed io stesso sono stato tra i firmatari, nel 2020, dell'emendamento alla legge di bilancio che prevedeva lo stanziamento di un milione di euro per "Granaio Italia"».
«Oggi però chi ci governa sembra non voler assecondare gli interessi di alcuni dei nostri produttori, e prende tempo, in favore di chi non ha mai visto di buon occhio questa misura. È l'ennesima operazione di distruzione di ciò che invece hanno costruito i precedenti governi Conte, come sta accadendo con la cancellazione della cessione del credito del superbonus, che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo agli italiani ed alle imprese. Ma a Giorgia Meloni e ai suoi uomini - conclude Lovecchio - il benessere dei cittadini italiani pare non interessare affatto».