Cannabis light, a gennaio 2020 sarà legale
Nell’emendamento alla legge di bilancio si specifica che il THC non deve risultare superiore allo 0,5%. Sarà sottoposta a tassazione
Italia - venerdì 13 dicembre 2019
16.44
A partire da gennaio 2020 la cannabis light con basso contenuto di THC sarà legale. A deciderlo un emendamento alla legge di bilancio il cui testo recita così:
"L'uso della canapa composta dall'intera pianta di canapa o di sue parti come biomassa è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici".
A presentare il testo che disciplina anche la tassazione della canapa che sarà sottoposta a "imposta di fabbricazione" sono stati i Senatori Matteo Mantero e Francesco Mollame (M5S). "Non è il punto di arrivo – ha dichiarato Mantero sul social Facebook - ma quello di partenza, abbiamo dato la prima spallata all'assurdo muro di pregiudizio che ancora circonda questa pianta. I canapicoltori e negozianti italiani potranno lavorare un po' più tranquilli".
"Il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nella biomassa di cui al precedente periodo non deve risultare superiore allo 0,5%". Di conseguenza, cambia anche la tabella del testo unico delle leggi sugli stupefacenti e le sostanze psicotrope, nel quale viene specificato che rientra solo la cannabis con un contenuto superiore di Thc". Questa la postilla che ha permesso la legalizzazione della cannabis light in Italia in un testo che va a disciplinare anche la tassazione della canapa che sarà sottoposta a "imposta di fabbricazione" applicando al prezzo di vendita "le aliquote percentuali in misura pari a euro 12 per mille chilogrammi, per ogni punto percentuale di cannabidiolo (CBD) presente nella biomassa".
Precisa la Cassazione "La coltivazione della cannabis e la commercializzazione dei prodotti da essa ottenuti, quali foglie, inflorescenze, olio e resina, in assenza di alcun valore soglia preventivamente individuato dal legislatore penale rispetto alla percentuale di Thc rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico sugli stupefacenti, con la sola "eccezione" riguardante la "canapa coltivata esclusivamente per la produzione di fibre o per altri usi industriali".
L'emendamento alla manovra di bilancio fa superare, quindi, tutti i problemi legati al testo unico degli stupefacenti ponendo fine al braccio di ferro che era arrivato fino alle sezioni unite della Cassazione.
"L'uso della canapa composta dall'intera pianta di canapa o di sue parti come biomassa è consentito in forma essiccata, fresca, trinciata o pellettizzata ai fini industriali, commerciali ed energetici".
A presentare il testo che disciplina anche la tassazione della canapa che sarà sottoposta a "imposta di fabbricazione" sono stati i Senatori Matteo Mantero e Francesco Mollame (M5S). "Non è il punto di arrivo – ha dichiarato Mantero sul social Facebook - ma quello di partenza, abbiamo dato la prima spallata all'assurdo muro di pregiudizio che ancora circonda questa pianta. I canapicoltori e negozianti italiani potranno lavorare un po' più tranquilli".
"Il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nella biomassa di cui al precedente periodo non deve risultare superiore allo 0,5%". Di conseguenza, cambia anche la tabella del testo unico delle leggi sugli stupefacenti e le sostanze psicotrope, nel quale viene specificato che rientra solo la cannabis con un contenuto superiore di Thc". Questa la postilla che ha permesso la legalizzazione della cannabis light in Italia in un testo che va a disciplinare anche la tassazione della canapa che sarà sottoposta a "imposta di fabbricazione" applicando al prezzo di vendita "le aliquote percentuali in misura pari a euro 12 per mille chilogrammi, per ogni punto percentuale di cannabidiolo (CBD) presente nella biomassa".
Precisa la Cassazione "La coltivazione della cannabis e la commercializzazione dei prodotti da essa ottenuti, quali foglie, inflorescenze, olio e resina, in assenza di alcun valore soglia preventivamente individuato dal legislatore penale rispetto alla percentuale di Thc rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico sugli stupefacenti, con la sola "eccezione" riguardante la "canapa coltivata esclusivamente per la produzione di fibre o per altri usi industriali".
L'emendamento alla manovra di bilancio fa superare, quindi, tutti i problemi legati al testo unico degli stupefacenti ponendo fine al braccio di ferro che era arrivato fino alle sezioni unite della Cassazione.