Canale Lagrimaro
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Canale Lagrimaro, l’avv. Metta racconta la sua versione dei fatti

L’analisi cronologica di quanto accaduto dal 2008 al 2017, le segnalazioni al Consorzio di Bonifica, le responsabilità e la certezza che non si farà nulla per bonificare quel canale

Come annunciato mercoledì 15 luglio nell'articolo "Canale Lagrimaro, 133 avvisi di garanzia", 133 le persone hanno avuto informazione di garanzia. Imprenditori della zona industriale di Cerignola, ex dirigenti del Comune di Cerignola, responsabili di uffici ed il sospeso Sindaco del Comune di Cerignola avv. Francesco Metta. Stando agli accertamenti del Nucleo Operativo Ecologico di Bari risulterebbe che "l'inquinamento del canale Lagrimaro sia imputabile prevalentemente alla grande "arteria" interna di comunicazione costituita dalla fogna bianca comunale attraverso cui sono indiscriminatamente e sistematicamente immessi scarichi industriali di ogni tipo al fine di alleviarne i costi di smaltimento".
Nella trasmissione "Il cielo è sempre più blu" andata in onda sulle frequenze dell'emittente privata TRC nella giornata di sabato 18 luglio, l'avv. Francesco Metta, sospeso Sindaco di Cerignola, ha dedicato circa 30 minuti analizzando cronologicamente cosa sia accaduto dal 2008 in poi a proposito del Canale Lagrimaro:

«Non capisco che notizia ci sia a luglio 2020 quando il sequestro del Canale Lagrimaro risale al 2 luglio del 2019. Un notizia che viene diffusa con un anno di ritardo.
Quale è il problema? Il 5 novembre del 2008 viene collaudata la fogna bianca del Comune di Cerignola in zona industriale, furono realizzati 9 collettori i cui lavori iniziarono anni prima. Dei 9 collettori il 4°, il 5°, il 6°, il 7° e l'8° sono fogna bianca del Comune di Cerignola, raccolgono le acque che provengono dalla zona industriale e le fanno sfociare nel Canale Lagrimario, un canale artificiale costruito anni e anni prima.
Come funziona la raccolta delle acque? Queste vanno nei collettori della fogna bianca comunale, per usare i quali occorre una autorizzazione. Informo che tutte le ditte della zona industriale di Cerignola hanno una regolare autorizzazione a smaltire le acque nella fogna bianca che finisce nel Lagrimaro».

L'avv. Metta entra nel pieno della vicenda giudiziaria che si protrae da più di un anno precisando che gli imprenditori della zona industriale ofantina siano in possesso di regolari autorizzazioni per lo smaltimento delle acque nel Canale in questione.

«Hanno immaginato che gli imprenditori, ricordo che in quelle aziende ci lavorano migliaia di operai e famiglie cerignolane, smaltissero abusivamente le acque della zona industriale e smaltissero acque reflue, paragonate a rifiuti, nel Canale Lagrimaro. Questa era l'ipotesi di partenza, tramontata successivamente perché la Procura di Foggia sbagliò in quanto tutte le aziende che smaltiscono acque in zona industriale, sia piovane che industriali, hanno una regolare autorizzazione. Sottolineo che per ottenere l'autorizzazione occorre essere in possesso del certificato da cui risulta che l'azienda ha un impianto di depurazione per cui, le acque che vanno nei collettori della fogna bianca non sono acque reflue, paragonate quindi ai rifiuti, ma sono acque depurate. Queste le motivazioni per cui non esiste alcuna irregolarità.
I collettori esistevano prima che io diventassi Sindaco, il Canale Lagrimaro esisteva prima che io diventassi Sindaco… scusate allora io cosa centro?
Sequestrano il Canale Lagrimaro un anno fa, di nuovo cosa è successo?
Scrivono gli inquirenti che alcune aziende avrebbero sversato abusivamente nella fogna bianca comunale, e quindi nel Canale Lagrimaro, acque non depurate. Tutte le aziende hanno l'autorizzazione, tutte hanno il depuratore ma qualcuno, al fine di evitare maggiori costi nella depurazione, scavalcherebbe l'impianto di depurazione sversando direttamente nel canale.
Ma chi ha scaricato abusivamente? Se l'infrazione è nello scarico abusivo evidentemente non possono essere indiscriminatamente tutte le aziende della zona industriale, ma solo quei pochi che hanno scaricato abusivamente.
Cosa dovrebbe fare la Procura della Repubblica? Dovrebbe trovare i colpevoli, non possono dire che la responsabilità è di tutti. Purtroppo, però, hanno fatto in questo modo. Non coi sono nomi e cognomi di coloro che hanno commesso l'irregolarità, non hanno fatto i dovuti accertamenti, non sono stati capaci di accertare "chi ha fatto cosa" ma, in maniera approssimativa, si coinvolgono circa 133 aziende indiscriminatamente».

Continua l'avv. Francesco Metta ricordando che nel 2017 fu proprio l'Amministrazione Comunale di Cerignola a contestare al Consorzio di Bonifica di Capitanata la mancata bonifica del Canale Lagrimaro e chiedere tutto ciò che oggi ha chiesto la Procura della Repubblica di Foggia. Nelle dichiarazioni una stoccata alla politica regionale che, da 15 anni, ha nominato i responsabili del Consorzio di Bonifica, ente a nomina regionale, ma non prevedendo nulla per la risoluzione del problema cerignolano.

«All'epoca della realizzazione dei lavori di fogna bianca io non ero il Sindaco, questa situazione l'ho ereditata ma, sapendo bene queste cose, ho contestato il tutto nel 2017 al Consorzio di Bonifica, ente della Regione Puglia, proprietario e gestore, tenuto a garantire pulizia e igiene del Canale Lagrimaro. Preciso che il Consorzio di Bonifica, essendo ente a nomina regionale, dipende dalla politica regionale e quindi, dal oltre 15 anni, dipende dal PD che ha nominato i responsabili prima con Ventola e poi con Emiliano. Il Comune di Cerignola non centra esattamente nulla e gli imprenditori, nella strarande maggioranza, sono perfettamente in regola.
Volete la conferma? Gli inquirenti scrivono:
  • Il Consrozio di Bonifica di Capitanata deve bonificare il Canale Lagrimaro tramite dragaggio dell'alveo, asportazione e smaltimento dei fanghi e dei rifiuti ivi presenti:
  • Il Consorzio di Bonifica di Capitanata deve, tramite GPS, individuare tubazioni abusive sfocianti nel Canale Lagrimaro.
Io queste cose lo ho chieste 3 anni fa al Presidente del Consorzio di Bonifica con il quale ebbi uno scontro epico mediante lettere non di certo serene e tranquille alle quali mi fu risposto che, per avviare i lavori, occorreva un esborso di denaro pari ad oltre 2 milioni di euro che il Consorzio non possedeva. Questo carteggio lo posseggo tra le mie carte e le farò leggere al Pubblico Ministero.
Oggi, in base alla prescrizione della Procura della Repubblica di Foggia, il Consorzio di Bonifica di Capitanata è obbligato a bonificare il Canale Lagrimaro e individuare, mediante GPS, le tubazioni abusive che vi ci sfociano entro 30 giorni dalla notifica, cioè entro il giorno di ferragosto.
Ricordo a tutti che nel 2013 il Comune di Cerignola non si uniformò alla legge regionale che obbligava alla richiesta di autorizzazione dalla Provincia di Foggia per scaricare nel Canale Lagrimaro. I dirigenti dell'epoca non chiesero mai alcuna autorizzazione, omissione contestata al Dirigente del Settore ambiente ing. Custode Amato con sanzione di € 6000 euro che pagò il Comune di Cerignola estinguendo ogni tipo di illecito. Sia ben chiaro, io nel 2013 non ero Sindaco di Cerignola.
Da un anno il Canale Lagrimaro è sequestrato, cosa è successo in un anno? Non è successo niente!».

Nella parte conclusiva dell'intervento l'avv. Metta anticipa ciò che succederà, a suo dire, nel prossimo futuro.

«Adesso il Consorzio di Bonifica in 30 giorni dovrà fare tutto ciò che la Procura della Repubblica ha ordinato… ma non farà nulla, ha bisogno di quel denaro che la Regione Puglia non ha mai stanziato e non stanzierà neanche adesso quindi, fra 30 giorni, il Consorzio chiederà una proroga di 30 giorni, poi di altri 30 ed io vi fisso un appuntamento tra un anno perché sono certo che non accadrà nulla.
Cosa centra il Sindaco Franco Metta con questa storia? Questa situazione esisteva prima del 2008, poi nel 2008, poi nel 2013… io sono stato eletto Sindaco nel 2015 quindi cosa dovevo fare? La Procura della Repubblica sostiene che io abbia omesso un atto d'Ufficio, quando i miei avvocati hanno richiesto quale loro non lo hanno saputo dire.
Fino a prova contraria chi ha sollevato il problema Canale Lagrimaro al Consorzio di Bonifica, nel 2017, sono stato io che oggi mi ritrovo nel registro degli indagati e che, tra non molto, sarà firmata la richiesta di archiviazione perché non esiste reato da parte mia!"
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