Cronaca
Botte e minacce alle conviventi, due arresti
Arrestati a Cerignola due uomini violenti già conosciuti per i propri trascorsi. Minacciavano e picchiavano le loro conviventi
Cerignola - sabato 23 novembre 2019
10.19 Comunicato Stampa
A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne altri due uomini violenti sono stati arrestati in flagranza di reato dai Carabinieri della Compagnia di Cerignola per maltrattamenti in famiglia ai danni delle rispettive conviventi. Si tratta di un 31enne e di un 44enne, entrambi di Cerignola ed entrambi già noti alle Forze dell'Ordine.
Il primo è stato arrestato poco dopo un litigio in casa con la sua convivente, durante il quale l'aveva aggredita anche fisicamente provocandole lesioni su diverse parti del corpo giudicate poi guaribili in cinque giorni. Ai militari intervenuti presso la donna ha raccontato una lunga serie di minacce, violenze psicologiche e fisiche patite per mano del convivente, che l'avevano portata a vivere in uno stato di grave paura e preoccupazione per la propria incolumità fisica. Dopo aver svolto i dovuti accertamenti, i Carabinieri hanno dichiarato il 31enne in arresto e, su disposizione della Autorità Giudiziaria, lo hanno associato alla casa circondariale di Foggia.
Sempre nella città ofantina, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza un 44enne che nel corso di una lite avvenuta in strada con la sua convivente l'aveva aggredita fisicamente procurandole lesioni personali anche in questo caso giudicate guaribili in cinque giorni dai sanitari del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cerignola. All'arrivo dei militari, che hanno subito raccolto le dichiarazioni della donna e di alcuni testimoni, ricostruendo poi anche altri episodi di aggressioni patite dalla vittima, il 44enne si è scagliato fisicamente contro un Carabiniere, colpendolo ad una gamba con un calcio, procurando anche a lui una lesione giudicata guaribile in cinque giorni. Immobilizzato ed identificato, il 44enne è stato accompagnato in caserma dove è stato dichiarato in stato di arresto per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Anche per lui, su disposizione della Procura della Repubblica, si sono aperte le porte del carcere di Foggia.
Ancora una volta il ricorso alle Forze dell'Ordine, in questo caso ai Carabinieri, ha consentito ad altre due donne di porre fine ad un incubo che andava avanti da tempo e di liberarsi dall'oppressione di relazioni sentimentali pericolose e dannose.
Il primo è stato arrestato poco dopo un litigio in casa con la sua convivente, durante il quale l'aveva aggredita anche fisicamente provocandole lesioni su diverse parti del corpo giudicate poi guaribili in cinque giorni. Ai militari intervenuti presso la donna ha raccontato una lunga serie di minacce, violenze psicologiche e fisiche patite per mano del convivente, che l'avevano portata a vivere in uno stato di grave paura e preoccupazione per la propria incolumità fisica. Dopo aver svolto i dovuti accertamenti, i Carabinieri hanno dichiarato il 31enne in arresto e, su disposizione della Autorità Giudiziaria, lo hanno associato alla casa circondariale di Foggia.
Sempre nella città ofantina, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza un 44enne che nel corso di una lite avvenuta in strada con la sua convivente l'aveva aggredita fisicamente procurandole lesioni personali anche in questo caso giudicate guaribili in cinque giorni dai sanitari del Pronto Soccorso dell'ospedale di Cerignola. All'arrivo dei militari, che hanno subito raccolto le dichiarazioni della donna e di alcuni testimoni, ricostruendo poi anche altri episodi di aggressioni patite dalla vittima, il 44enne si è scagliato fisicamente contro un Carabiniere, colpendolo ad una gamba con un calcio, procurando anche a lui una lesione giudicata guaribile in cinque giorni. Immobilizzato ed identificato, il 44enne è stato accompagnato in caserma dove è stato dichiarato in stato di arresto per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Anche per lui, su disposizione della Procura della Repubblica, si sono aperte le porte del carcere di Foggia.
Ancora una volta il ricorso alle Forze dell'Ordine, in questo caso ai Carabinieri, ha consentito ad altre due donne di porre fine ad un incubo che andava avanti da tempo e di liberarsi dall'oppressione di relazioni sentimentali pericolose e dannose.